14. Epilogo inaspettato

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Quando arrivo da nonna, ovviamente e come sempre, la tavola è già apparecchiata, e c'è già addirittura qualche antipasto, nonostante manchi un po' alla cena.
Lei chiacchiera in soggiorno con alcuni membri della famiglia, per poi alzarsi ogni tanto a controllare la roba che sta cucinando -a cui nessuno che non sia lei deve assolutamente mettere mano-, mentre mio nonno e gli altri componenti della famiglia sono fuori davanti al barbecue a spettegolare e osservare la carne mentre cucina, come se fosse un'attrattiva imperdibile.

Le feste di Natale in casa nostra sono festeggiate in modo molto classico, si seguono quasi del tutto i piatti della tradizione sarda, e si mangia fino a scoppiare, soprattutto se non vuoi scatenare la furia di tua nonna.

Stacco lo sguardo dal libro che mi sono portata dietro, per riuscire a staccare un po' il pensiero, ma vengo interrogata dal campanello, ancora prima che abbia il tempo materiale per iniziare a leggerlo.
Sono tre giorni, ossia da quando sono tornata qua, che non riesco a smettere di pensare. Rivango ogni attimo su come ci siamo salutati io e Christian, e mi sento così ferita e triste che non so nemmeno come distrarmi. Continuo a darmi della sciocca per essermi fidata, ma allo stesso tempo mi sento morire all'idea che potrei non averlo più nella mia vita... ero davvero già abituata a lui.

Sospiro e rassicuro tutti dicendo che vado io a vedere chi è, uscendo immediatamente fuori dopo aver indossato il mio giubbotto blu. Alzo lo sguardo e il mio cuore quasi si ferma quando mi rendo conto chi ho davanti... non ci posso credere. Come fa a essere qui?

"Christian... che ci fai qua?" sono davvero senza parole, non riesco a credere che sia venuto da solo da Milano a qua fuori casa di mia nonna, in un paesino sperduto della Sardegna.

Lo osservo attentamente e sento una fitta all'altezza del cuore quando noto il suo sorriso dolce e imbarazzato. È così carino... non riesco a credere che davvero mi abbia fatto del male.

"Nora, ciao... non sapevo se fosse una pazzia, ma non potevo lasciare che passassi Natale da sola a pensare chissà cosa. Perciò ho preso un aereo e sono venuto in Sardegna. Trovare il paese è stato facile, è stato più complicato trovare dove vivessi... ho chiesto a più persone se ti conoscessero, fino a che ho incontrato una signora che ha detto sì e sapeva dove abitasse tua nonna. Quindi eccomi qua." mi spiega tutta questa storia assurda, parlando velocemente come se volesse buttare tutto fuori di fretta per l'ansia.

Scuoto la testa come per riprendermi e apro il piccolo di cancello di legno, scendendo gli scalini e trovandomi davanti lui che è sulla strada. "Hai fatto tutto viaggio assurdo per me? Perché? Abbiamo discusso in quel modo prima che partissi..."

"Perché ci tengo a te. Sono andato via quando eri spaventata e mi hai cacciato, ma in realtà avrei dovuto tranquillizzarti e farti capire." mi accarezza dolcemente la mano e io non mi scosto, cosa che gli fa nascere un piccolo sorriso che gli fa brillare gli occhi "Ti ho mentito, perché in realtà ero uscito dal tuo appartamento per andare a prendere dei regali che avevo ordinato al locale delle tue amiche, ma non volevo dirtelo perché sapevo che eri contraria che spendessi soldi e tutto il resto. Quando stavo per tornare a casa ho incontrato Flavia, io e lei ci siamo frequentati brevemente quando sono arrivato a Milano, ma abbiamo chiuso perché tra noi non c'era nessun sentimento, non eravamo fatti per stare insieme. Mi ha chiesto di bere qualcosa e all'inizio non volevo nemmeno accettare, perché non vedevo l'ora di tornare da te, ma poi mi ha detto che aveva visto che ero fidanzato e che eri molto bella, perciò ho accettato di bere un caffè con lei per aggiornarla su di te, visto che mi piace parlarne e farlo sapere a tutti. Il tempo però è passato veloce e io poi dopo sono davvero rimasto incastrato nel traffico, maledicendomi del fatto che se fossi andato via prima di bere qualcosa con Flavia non avrei fatto tardi. Quando poi sono arrivato a casa tua, eri così bella e non volevo rovinare le cose tra noi... avevo organizzato una bella serata e volevo restare con te per tutto il tempo che mancava, senza sprecare un solo attimo. Quando mi hai detto che avevi visto le foto, sono entrato in panico... vedevo già la delusione nei tuoi occhi, e non volevo minimamente che pensassi che ti avessi tradito in qualche modo."

Una nuova vita||Christian PulisicDove le storie prendono vita. Scoprilo ora