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ricordo bene quello che è successo ieri, ma vorrei tanto eliminarlo dalla mia testa, faró finta di nulla probabilmente, guardo il micio, ancora non aveva un nome, ma adesso eravamo in due, e lui doveva aiutarmi a farmi passare questo estremo senso di vergogna nei confronti di quei ragazzi. mi odiavo.

non stavo più male, avevo dormito, mangiato, ero stata al caldo e nemmeno oggi lavoravo, grazie a dio.
inizio a preparare le cose per il viaggio di lavoro, tre giorni. al freddo. in liguria. per delle foto alle mie mani. sono già stanca di ste cazzate, preparo bene le cose che mi aveva mandato arianna, la mia manger, via mail, e pronta a partire realizzo una cosa: il gatto. dove lo metto per tre giorni? non può stare di certo solo ne tanto meno venire con me. che cazzo faccio adesso? cerco di non impazzire troppo e farmi venire un'idea, potrei lascialo a una delle mie colleghe, ma non so se è il caso, non abbiamo tutta questa confidenza, manco sanno che ho un gatto.

devo cercare di farmi venire un idea e trovare una soluzione al più presto.
inizio a sistemare casa, caccio in valigia vestiti, scarpe, trucchi e robe a caso che potrebbero servirmi.
noto che dalla sera prima la cucina era già abbastanza in ordine, l'avrà sistemata piccolo? non ne ho idea, tra le mille cose, sotto il vaso di fiori noto un bigliettino, con un numero di telefono, era per forza il suo, non poteva essere di nessun'altro, lo aggiungo, e tanto per noia vado a vedere la sua foto profilo, niente di troppo speciale, un suo selfie strano allo specchio.
chissà perché mi aveva lasciato il suo numero, vabbè, non importa, attacco il foglietto sul frigorifero, di fianco alla foto con la mia migliore amica e torno a sistemare.

il gatto mi guardava confuso e poi tornava a dormire, avrei fatto lo stesso. stavo impazzendo a pensare dove lasciarlo per questi tre giorni.

si faceva sempre più tardi e io non sapevo ancora cosa fare con il gatto, il resto era tutto pronto.
le opzioni sono 4:
lo lascio da solo a casa, ma è una cosa completamente sbagliata e disumana;
lo porto con me, ma è impossibile che non mi uccidano;
lo lascio alle mie colleghe, ma non so ne a chi ne a come;
lo lascio a piccolo.
a qualunque delle opzioni io pensassi, lasciare il gatto a piccolo era l'opzione migliore. almeno lui sapeva che ne avevo uno e sapeva anche come trattarlo, forse.

lo chiamo, erano già le nove di sera passate, speravo davvero rispondesse ad un numero sconosciuto "pronto?" sento dall' altra parte, non mi aspettavo una risposta "ciao, si, sono anya, volevo chiederti un favore" forse stavo esagerando e mi stavo allargando troppo "ah si ciao, dimmi pure" prendo un bel respiro "potresti tenermi il gatto in questi giorni? devo andare via..." lo sento ridere "certo, quando passo a prenderlo?" "domani mattina verso le 6, che poi devo andare a firenze a prendere il treno" "ci sarò" non dice nient'altro e chiude la chiamata, spero davvero venga.

imposto la sveglia e vado a dormire, sarà una giornata lunga e pesante domani.

la sveglia suona, e mi preparo di fretta, vestiti, trucco, capelli, prendo le cose del gatto da dare a piccolo e le metto davanti alla porta, e finisco di prendere le mie cose, sento la notifica di un messaggio:

,sono qui, scendi'

era arrivato, prendo le robe mie e del gatto e il gatto, scendo, appena lo vedo mi fa un sorrisone, anche questa volta non era da solo, era con faster e jackson, tutti e tre avevano facce stravolte "buongiorno" dico sorridendo, mi avvicino a piccolo e gli mollo in mano le cose del gatto "grazie mille, poi ti ripagherò, scegli tu come" faster prende il gatto e inizia a giocarci "non c'è ne bisogno, lo faccio con piacere" mi dice sorridendomi "allora vi lascio andare, che devo prendere il treno" faccio per girarmi ma jackson mi ferma "ma ti accompagnamo noi" indica un van "non guidiamo noi, siamo in after, ma un nostro amico" conclude jackson "no tranquilli ho la mia macchina" e la indico un BMW bianco nel parcheggio a fianco "oh ma che scherzi" mi risponde faster "mi è stata regalata ai miei 19 anni" i ragazzi si avvicinano tutti a guardarla "e che regalo" commenta jackson, scoppio a ridere, "un altro giorno vi faccio fare un giro, ora non ho tempo" piccolo mi prende la borsa, "ti accompagnamo noi a firenze, tranquilla che dobbiamo andare anche noi lì" accetto senza insistere troppo, saliamo tutti e tre, faster va davanti con il loro amico e io resto dietro con piccolo e jack.

"piacere, ghera" mi sorride dallo specchietto retrovisore "anya" non mi piace presentarmi così alle persone, non so come si fa, riprende a parlarmi "dove devi andare di bello?" "sanremo" "a fare che?" sembrava abbastanza interessato alla cosa "per lavoro" "che lavoro fai?" troppe domande, mi stava venendo ansia "la commessa" risponde piccolo, mi metto a ridere e mi guardano tutti "giusto, ma non vado a fare la commessa a sanremo" erano visibilmente confusi "sono anche una modella ogni tanto" "è per quello che sei così magra?" domanda jackson, non pensavo lo si notasse così tanto "nono, non sono quel tipo di modella, sono una body parts model, mani, capelli, viso, niente sfilate" ancora una volta erano confusi "devo fare delle foto per promuovere i prodotti sponsor di sanremo" finalmente avevano capito.
ghera riprende a parlarmi "quanti anni hai per fare questo lavoro e per avere quella macchina?" domanda abbastanza lecita "21" mi guardano tutti sorpresi "quindi sei più piccola di tutti loro" continua lui "siete più grandi? non l'avrei mai detto" si mettono tutti e quattro a ridere "fattela dire una cosa" mi dice faster "l'altra volta eri proprio strana, però ora che stai bene e si riesce a parlare con te mi stai simpatica" lo sapevo. gli avevo fatto una brutta impressione, sorrido e basta.

finalmente arrivo in stazione, mi aiutano a portare le cose, prima di andare fermo piccolo "poi mi mandi le foto del gatto? e mi dici come sta, e che cosa fa, e se mangia, e come si trova con te, e.." mi interrompe prima che io possa finire "tranquilla, ti faccio videochiamata" solo adesso realizzo che ha degli occhi con un colore particolare, bellissimi "grazie mille" il gatto era stato quieto a dormire tutto il tempo, non so come sarebbe andata e cosa mi aspettava a sanremo, ma ero sollevata di avere qualcuno di cui fidarmi.

appena arrivata a sanremo scrivo a piccolo, che era andato tutto bene, mi ha risposto dopo qualche ora con una foto del gatto che dormiva, ma stavo lavorando, quindi ho visto anche io dopo qualche ora.

ormai era sera, ed ero stravolta dalla giornata, appoggio il telefono sul letto e inizio a cambiarmi. senza accorgermene attivo la videochiamata con piccolo, che risponde, ero semi nuda e girata di spalle, "ecco qua" sento dire, mi spavento a morte. era lui. che mi faceva vedere il gatto, senza pensarci prendo il telefono in mano e gli rispondo, era chiaramente in imbarazzo e non capivo il perché. lo realizzo il secondo dopo, ero in reggiseno "oddio scusa, mi ero scordata, ho sbagliato a far partire la chiamata, dammi un attimo" appoggio il telefono sul letto e mi metto la prima maglietta che trovo "eccomi qui, così va meglio" scoppiamo entrambi a ridere "guarda sta bene" riprendeva il gatto che giocava da solo sul letto, "ha mangiato, dormito, è stato con me e con faster oggi" ero sollevata "te tutto bene lì?" mi domanda, non pensavo gli interessasse "sisi, sono stanchissima, grazie mille, ti lascio così riposi, sembri stanco anche tu" mi sorride "va bene allora, ci sentiamo domani" chiudo la chiamata e cerco di non morire dalla vergogna, che idiota di merda, come ho fatto a non rendermene conto. questo ragazzo finirà per uccidermi.


                            

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