dopo svariati minuti di silenzio parlo "avresti potuto dirmelo che cantavi in un gruppo" mi guarda male "e te che ci fai qui?" "robe di famiglia" gli racconto la situazione di come sono finita al festival e sembrava poco sorpreso "quindi starai qui anche te per qualche giorno?" faccio sì con la testa "bene, allora dormiamo" proviamo a dormire, ma passiamo tutta la notte a parlare di tutto quello che ci passava per la testa, ci accorgiamo che ormai era quasi mattina quando qualcuno bussa alla porta, mi alzo ad aprire pensando fosse huda, ma era ghera, che mi ritrova in camera di duccio con addosso solo una delle sue magliette "mi sono perso qualcosa?" domanda in modo serio "mi sa di sì" gli dico io, "non mi interessa adesso, tieni que" mi da una borsa in mano, erano le robe di huda che avrei dovuto indossare per tornare in hotel, l'unico problema erano di nuovo le cicatrici che si vedevano e che avrei dovuto nascondere agli altri, "metti questa" duccio mi passa una sua felpa, abbastanza particolare "se metto questa sembro scema" mi fissa "non la vuoi? me la riprendo allora" la prende con una mano, ma io la tengo più salda "la metto" molla la presa e ride, "sembro pazza vestita così adesso" mi giro per farmi vedere, pantaloni della tuta lilla con una felpa nera e leopardata, esco concitata così dal loro hotel per dirigermi al mio "ci vediamo sta sera" mi dice duccio "e dove?" "all'ariston" finisce con queste parole e se ne va, voleva fare il figo misterioso, ma mi aveva solo confusa.
torno in hotel e vado finalmente a dormire, ero tremendamente stanca, mi risveglio che era sera, ero troppo in ritardo, ma anche questa sera sarei dovuta andare ad ascoltare di nuovo le stesse canzoni degli stessi cantanti, l'abito di questa sera era rosa cipria, lungo anche questo, m smanicato, e per le braccia aveva dei guanti abbinati, ma bianchi, come la borsa e i tacchi, raccolgo i capelli in una coda e vado, ero seduta allo stesso posto del giorno precedente con le stesse persone a fianco, prima o poi ci avrei dovuto parlare a sto punto, che palle.
non mi interessava delle esibizioni, ma mi ero ripromessa che avrei seguito la canzone dei ragazzi questa sera, ero curiosa, la sera prima ero talmente destabilizzata che non credevo ai miei occhi, avevo passato più tempo a rendermi conto di cosa stesse succedendo, eccoli finalmente, con outfit assurdi, ma rispecchiavano le loro personalità, erano bravi davvero, ed erano soprattutto adorabili da vedere, avrei visto la loro esibizione a ripetizione per ore, forse avrei dovuto recuperare quella della sera prima.
mi viene un' idea, ho il pass per entrare nel backstage, infilato da qualche parte nella borsa, volevo fargli una sorpresa, mi sbrigo e faccio tutto di corsa dopo la fine dell'esibizione.ci metto più del previsto, quel posto era più grosso e confusionario del previsto, in qualche modo riesco ad arrivare e a trovarli li insieme, mi avvicino lentamente, ma la sorpresa viene rovinata da faster che urla" raga c'è una principessa" l'imbarazzo più totale, tutti che mi guardano, persone e altri cantanti, terribile, i ragazzi mi salutano e mi riempiono di complimenti per com'ero vestita, io faccio lo stesso con loro, sopratutto per la loro esibizione "cos'è quel pass" indica caph "l'hai rubato a chi?" continua jackson "è mio" rido "tralasciamo il nome scritto, ma è il mio" avevano scritto elisa, ma poco mi importava, era solo per andare da loro, che ormai sapevano di tutto, "vieni con noi sta sera?" mi domanda huda "dove andate?" si guardano tra di loro "a divertirci" dicono fares e jackson all'unisono, avevo abbastanza paura di loro e del loro concetto di divertimento, ma accetto lo stesso, ormai sapevo che potevo fidarmi di loro, huda si avvicina per farmi i complimenti per com'ero vestita, anche lei era stupenda, lo era sempre.
mentre camminavamo duccio mi prende un attimo in disparte "ha ragione huda, sei davvero stupenda vestita così, stai bene?" probabilmente si riferiva alla sera prima "si, te hai dormito un po' oggi?" mi guarda e ride "mi avrebbe fatto piacere, ma non so se vedi con chi devo convivere" riferendosi agli altri ragazzi, che erano rispetto a lui dei casinisti, tranne erin che a volte gli dava supporto emotivo.mi portano in una specie di locale-discoteca, musica a tutto volume e un sacco di gente figa, i ragazzi si scatenano, erano sempre uguali, in qualsiasi circostanza e situazione si trovassero, pazzi e casinisti, erano fantastici.
accompagno duccio a fumare, anche se fuori faceva freddo non lo si percepiva, probabilmente dovuto all'alcol e l'eccitazione della situazione "non hai fastidio con i guanti?" mi domanda "no, mi tengono pure caldo" erano belli, ma era vero, un po' mi infastidivano, ma le cicatrici erano comunque lì "se vuoi puoi toglierli, nessuno ci farà caso, sono ubriachi e le luci troppo buie" non ci avevo pensato, ormai ero abituata a coprirle quasi ossessivamente perché avevo paura del giudizio della gente e delle loro domande.
decido comunque di non toglierli, almeno per questa sera, erano comunque parte del vestito, prima o poi li avrei tolti davvero però.rientriamo nel locale e i ragazzi nel giro di 10 minuti erano in condizioni terribili, forse era il momento di andare a dormire, mi facevano spaccare dalle risate, erano quel gruppo di amici che avevo sempre desiderato, ma avevo fatto fatica a trovare poiché sempre circondata da persone snob.
accompagnano prima me al mio hotel, mi faccio lasciare un attimo più lontana dall'entrata per non destare ulteriori sospetti o fastidi, duccio mi accompagna comunque al cancello "siete davvero bravi" gli dico riferendomi all'esibizione "e te sei davvero stupenda" mi dice, questa sera era in vena di farmi complimenti, prima di andare mi prende la mano "domani pomeriggio vieni a trovarci" faccio sì con la testa, mi stampa un bacio sulle labbra, divento subito rossa, non era sicuramente il posto più adatto, ma mi prendo il rischio, non mi interessava, e gliene do uno anche io. mi copro il viso dall' imbarazzo, lui mi appoggia una mano sulla testa "a domani allora, buonanotte" prima di allontanarsi mi lascia un bacino sulla testa e va, e io rientro in hotel felice come una scema.

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fiori e demoni
FanfictionAnya, 21 anni, si ritrova a vivere in una nuova città a lei sconosciuta e lontana, in seguito ad una relazione disastrosa. un nuovo inizio, senza conoscere nessuno, ma solo con la sua piccola passione per le arti e per il suo lavoro di commessa e ha...