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appena mi allontano dai fares e jackson mi dirigo alla macchina, al parcheggio c'è un gruppo di ragazzi e ragazze tutti lì attorno, mentre mi avvicino un ragazzo mi rivolge la parola "è tua?" faccio sì con la testa "e dove te ne vai adesso da sola?" dopo sta sera ero pronta anche a prendere a pugni qualcuno e lui se la giocava bene "a casa" tutti si girano verso di me "vieni con noi, sei da sola a capodanno?" mi dice una ragazza "ma non mi sembra il caso, non ci conosciamo" "vuol dire che ci conoscerai sta sera" mi dice una delle altre ragazze, sorrido e decido di andare con loro.

non sembrava avessero bene le idee chiare su cosa fare, ma decidono di andare in un parco lì vicino a vedere i fuochi, non conoscevo quel posto, e mi ero dimenticata che giorno fosse, ero stanca, e questo era il momento migliore della serata.
dopo aver ignorato le varie chiamate e messaggi mi arriva una notifica da ilaria "piccolo è sotto casa tua, vai da lui" mi faccio riaccompagnare dai ragazzi.

lo trovo lì, seduto davanti al portone di casa. sembrava disperato, mi faceva di una tenerezza assurda "lo conosci?" mi chiede uno dei ragazzi "uh, che ci fai qui?" gli domando, facendo finta di non sapere nulla. si alza di scatto e corre ad abbracciarmi "stai bene, per fortuna" mi dice, mi viene un attimo da ridere "e perché non dovrei"  "chi sono loro?" "dopo ti spiego" ci lasciamo un attimo dall'abbraccio "grazie per sta sera ragazzi" saluto i ragazzi e vedo che anche lui li saluta come se fossimo padre e figlia , "entriamo e poi parliamo" non si muoveva "su vieni, seguimi" si muove "chi erano? perché stavi con loro?" rido "non lo so, mi hanno portata a vedere i fuochi al parco e poi mi sono fatta portare a casa, domani mi accompagni a prendere la macchina? l'ho lasciata fuori dalla discoteca" gli dico mentre entriamo in casa, "va bene" prendo una coperta e due cuscini "vieni con me" lo porto sul terrazzo del condominio e metto per terra le cose, intanto vedo che stava scrivendo ai suoi amici che stavo bene, a quanto pare ho fatto un bel casino.

dopo esserci sdraiati sul telo inizio a guardare il cielo "non si vede un cazzo" esclamo "è dicembre cosa ti aspettavi" mi risponde lui in tono ironico "è gennaio, buon anno" gli dico sorridendo "buon anno anya" i nostri sguardi si incrociano, eravamo vicinissimi e i suoi occhi brillavano, sarei potuta restare a guardarli per ore, nessuno dei due diceva niente, ci guardavamo, e ci bastava così, ci stavamo dicendo tutto senza dirci niente, il momento viene disturbato però da altri fuochi d'artificio che annunciavano il nuovo anno, che era ormai iniziato già da qualche ora, e io ero sdraiata di fianco a lui, mi sentivo in pace con me stessa.

continuiamo a non parlare, non ci stavamo più guardando, potevamo essere morti, mi accoccolo a lui, la stanchezza si stava facendo sentire, e il freddo pure, sento che mi da un bacino sulla testa "potevi rispondere almeno a me" mi dice, come se fosse ancora preoccupato "hai ragione, scusa" avevo definitivamente esagerato a prendermela con tutti "mi dovrò scusare anche con i tuoi amici, tipo fares che poverino chissà quante se ne è sentite da me sta sera" ci mettiamo entrambi a ridere "pietro è bravo" "oddio ma allora avete dei nomi veri? perché non me li dice mai nessuno" "poi te li diciamo tutti" "posso sapere almeno il tuo?" riprendo a guardarlo negli occhi "lo sai già" mi risponde spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio "dubito sia piccolo" sorride "duccio" lo guardo male "e come farei a saperlo? mi è nuova questa, non lo sapevo mica" ride, ma non dice più niente, che strano, "ti va di bere una tisana e andare a dormire?" gli domando "ci sta".

torniamo in casa, che era decisamente in disordine, anche per colpa delle ragazze e della preparazione per la discoteca, non sembrava comunque farci troppo caso, anche lui era una persona disordinata "fai finta di niente, un giorno sistemo bene casa e ti invito" "va bene anche così" seduti sul divano, uno di fianco all'altro, con neve sdraiato sul tappeto, mi veniva da piangere per la felicità, per una tranquillità che non vivevo da tempo, forse una lacrima mi è anche scappata "mi spiace per sta sera" diciamo all'unisono, una cosa assurda che ci fa però ridere "no ma ti pare che avete scoperto quelle cose su di me" dico cercando di sdrammatizzare "si ma fidati che non si è capito niente da come lo spiegava la tua amica" rido "poi vi faccio uno schema riassuntivo, così siamo apposto" era una situazione ironica e a tratti dolce.
avevo davvero tante cose da chiedergli, ma in quel momento poco mi importava.
"le ragazze che fine hanno fatto?" mi ero scordata di tutto il resto comprese loro "tranquilla che sono al sicuro con gli altri" mi toccava fidarmi, non potevo fare altro.

eravamo davvero finalmente da soli, in un posto caldo e tranquillo, senza paura di niente e nessuno, avevo la testa sulla sua spalla e lui mi accarezzava i capelli, sentivo il cuore a mille dalla felicità, ma anche un po' dalla paura "mi guardi se ho qualcosa in faccia" non faccio in tempo a girarmi che mi prende il viso tra le mani e mi stampa una bacio sulle labbra, me l'aspettavo? no, ma me l'aspettavo? si, ricambio il bacio e andiamo avanti per qualche secondo, sentivo che sorrideva ogni tanto e io pure, quando ci stacchiamo dal bacio lo abbraccio e lo stringo forte a me, mi aggrappo alla sua maglietta e appoggio la mia fronte sulla sua spalla, mentre lui mi accarezzava la schiena, mi ci volle poco per addormentarmi al suo fianco e tra le sue braccia.
forse mi ero presa una cotta.

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