le poche ore che dormiamo le passa accoccolato a me, una persona di una tranquillità assurda e anche di una bontà disarmante, pronto a fare di tutto per le persone a cui vuole bene, in grado anche di mettere da parte se stesso per il bene degli altri, era carinissimo.
ormai non mi importava delle condizioni nelle quali sarei tornata in hotel la mattina, mi importava di stare bene nel momento che stavo vivendo, faccio colazione con i ragazzi con addosso i vestiti di duccio e di huda, potevo essere io parte integrante della loro troupe e nessuno se ne sarebbe accorto.
"ho una domanda che voglio farti da un po'" mi dice jackson mentre facciamo colazione "si dimmi" non sapevo onestamente cosa aspettarmi da lui e dalle sue domande "ma perché hai cambiato nome? non bastava cambiare città?" una domanda sensata che non mi aspettavo "si e no, cambiare città serviva per scappare, ma anche il nome, così davvero non sono più io, almeno secondo il nome e dove vivo, volevo anche rendermi meno rintracciabile per certe persone, e dato che non sono più figlia dei miei genitori ho cambiato anche il nome, dandomene uno che mi piacesse, sono diventata il mio genitore" non riuscivo a capire come mi stesse guardando, aveva gli occhiali da sole, come quasi sempre, e non capivo a cosa stesse parlando, tra tutti loro probabilmente era la persona più assurda e enigmatica, mi confondeva molto "ha senso" forse non aveva senso davvero, ma se lo dice lui va bene "e perché anya?" mi domanda caph, rispondo in modo ironico "come anya taylor" faster sbatte una mano sul tavolo "lo sapevo cazzo" scoppiamo a ridere, era ovvio che avessi risposto per farlo contento e lo sapevano tutti, ma forse era anche l'unica motivazione per il quale l'avevo scelto.
piano piano con il tempo avrei raccontato bene a tutti la storia, ma non era ancora arrivato il momento.
"resti con noi durante le prove oggi?" mi domanda erin "non so se posso" "puoi" interviene ghera "resto con voi" gli dico sorridendo, probabilmente sarei restata a fare compagnia a huda tutto il tempo perché sentire i ragazzi esibirsi più e più volte mi avrebbe dato alla nausea, e non volevo farmi spoiler sulla serata di oggi che era la serata dei duetti, non avevo la minima idea di chi sarebbero stati vari ospiti e neanche con chi avrebbero cantato loro, ma volevo un po', tenermi la sorpresa, nonostante mi interessasse poco.per questa sera avrei indossato un vestito corto tutto di pizzo nero, con i collant rossi e dei tacchi neri, avevo osato un po', ma restava il mio outfit preferito di questi giorni, come previsto passo la metà del pomeriggio con huda a parlare e raccontarci un sacco di cose intanto conoscevo le altre persone del loro team, tutti molto gentili e carini nei miei confronti, si vedeva che lavoravano in un ambiente piacevole e quasi familiare.
mi riaccompagnano in hotel per prepararmi, e avremmo appunto deciso che ci saremmo visti alla sera dopo la loro esibizione.
ero pronta a vederli sul palco, ma appena hanno iniziato ho realizzato che non ero affatto pronta.
un'esibizione inaspettata, stupenda, ma inaspettata da parte loro, appena scendono dal palco corro dietro, ormai la strada la sapevo, dovevo troppo vederli, il loro duetto mi aveva fatto divertire un mondo.li trovo li che già festeggiano e quasi non si accorgono della mia presenza, quasi perché mi stavano aspettando "è arrivata la principessa" esclama faster appena mi vede, nessuno di loro sapeva con mi sarei vestita, tranne huda e sembravano scioccati dal fatto che avessi uno stile anche un po' meno elegante, mi portano con loro, questa sera niente feste, ma tornano in hotel tranquilli per parlare, ognuno di loro prende la sua strada e io resto in camera a parlare con duccio.
"questa sera è stato stupendo" gli dico riferendomi all'esibizione "è stato assurdo preparare questa cover" immagino, loro stanchissimi, ma davvero bravi "invece te sei vestita diversamente dalle altre sere" faccio un giro su me stessa "ti piace?" gli domando ridendo "un sacco, vieni qui adesso" faccio qualche passo verso di lui e mi abbraccia "quando metti i tacchi ti alzi un po' troppo" era vero, per quanto io fossi bassa, lui non era chissà quanto alto e con i tacchi quasi la differenza non si notava.
decido di toglierli così da riuscire ad appoggiare bene la testa sul suo petto, avrei probabilmente passato un'altra notte con lui e ne ero felicissima.

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fiori e demoni
FanfictionAnya, 21 anni, si ritrova a vivere in una nuova città a lei sconosciuta e lontana, in seguito ad una relazione disastrosa. un nuovo inizio, senza conoscere nessuno, ma solo con la sua piccola passione per le arti e per il suo lavoro di commessa e ha...