15.

421 25 0
                                    

i giorni passavano e io ero tornata a quella che era la mia vita prima di conoscere i ragazzi, in queste settimane ero andata a prendere i vestiti per il festival, mi piacevano anche abbastanza, peccato continuasse a non interessarmi la situazione nella quale mi avevano cacciata i miei genitori.

sarei partita il giorno prima dell'inizio della gara e sarebbero venuti a prendermi direttamente le persone dell'hotel, ero abbastanza preoccupata per la gente terribile che avrei potuto incontrare e di tutte le stronzate che avrei detto o fatto per non farmi odiare ancora di più dalla mia famiglia.

neve sarebbe restata con una mia collega che si è rivelata un'amante dei gatti, e io sarei partita da sola e avrei anche preferito restare da sola in quel posto e tornarmene al più presto, speravo davvero sarebbe andato tutto in maniera tranquilla.
era tutto pronto da qualche giorno ormai, e mancava davvero poco, mia madre mi aveva mandato le varie indicazioni e informazioni e sembrava quasi tutto piacevole, non conoscevo la metà degli artisti e non mi sarei interessata a conoscerli.
il mio piano era: svegliarmi in hotel, fare colazione, tornare in camera e restarci, uscire a pranzo, se c'è il sole vado a farmi un giro, prepararmi e andare a vedere il festival, niente cena, al massimo avrei mangiato dopo. così in loop, evitando feste e evitando le persone il più possibile.

era arrivato il momento di partire, un taxi mi avrebbe portata in stazione, e poi sarei andata in treno, mi ero portata qualcosa da leggere, ma mi sarei comunque annoiata da sola.
in treno cercavo di capire chi ci sarebbe potuto essere delle varie famiglie ricche che avevo conosciuto in passato, così da stargli lontana, ma delle famiglie delle mie vecchie zone avevo trovato poco, probabilmente sarei restata da sola per fortuna, senza dovermi preoccupare troppo del mio passato.

al mio arrivo in hotel scopro che avrei pure avuto un pass per entrare nel retro dell'ariston, sia per via della mia famiglia, che per la mia partecipazione come modella per gli sponsor, me ne sarei fatta ben poco.
l'hotel era di lusso, proprio come mi aveva detto mia madre, con la piscina e tutto perfetto, ma non mi sarebbe servito niente, volevo solo stare in pace, fare quello che dovevo e tornarmene indietro.
il giorno del mio arrivo resto in camera tutto il tempo per organizzarmi le giornate successive e il loro outfit corrispondenti.

la mattina del primo giorno del festival mi sveglio e non scendo a fare colazione, me la faccio portare in camera, per pranzo esco, indosso un completo elegante blu scuro con una camicia bianca e dei mocassini marroni abbinati alla borsa. faceva abbastanza freddo, ma era comunque abbastanza diverso da quando ero venuta a dicembre, mi piaceva un pochino di più, passo tutto il pomeriggio a camminare e a visitare un po' il paesino, era carinissimo, ma non aveva niente di speciale rispetto ad altri paesini che avevo già visitato.
rientro in hotel per cenare e poi mi inizio a preparare velocemente, doccia, capelli, trucco e vestito, per la prima sera avrei indossato un abito azzurro lungo con le maniche lunghe semi trasparenti e dei tacchi rosa cipria abbinati alla borsa, l'unica cosa che mi piaceva di questo festival erano i vestiti che avevo scelto.

il mio posto era abbastanza davanti, ma ero sicura che avrei fatto poco caso al festival, non mi interessava.
finalmente la gara inizia, seduti di fianco a me avevo persone a me sconosciute e ciò mi faceva davvero piacere, così non ero obbligata a conversare con nessuno.
i cantanti e i vari ospiti continuavano ad arrivare e a esibirsi, poche canzoni mi piacevano e non conoscevo molti di quei cantanti.

ad un certo punto, tra i tanti che non conoscevo, viene presentato un gruppo i "bunker44" che nome assurdo penso subito, ma poi li vedo arrivare sul palco, erano 6 ragazzi, più o meno della mia età, erano estremamente famigliari, poi lo vedo: era lui, era duccio, che stava sul palco davanti a me, e stava cantando, era lui, lui con i suoi amici, non ci volevo credere.
mi alzo in piedi per vedere meglio, magari mi stavo sbagliando, ma erano loro, non potevo sbagliarmi, ero in uno stato confusionale e di shock, la gente attorno a me mi guardava abbastanza male e sicuramente stavo infastidendo quelli dietro, ma mi sentivo come se mi stessero strizzando il cuore.
alla fine della loro esibizione mi risiedo, non riesco neanche ad applaudire, fissavo il vuoto e non pensavo a niente, non ci riuscivo, non stavo più capendo niente, che cazzo era appena successo? ero troppo confusa. i ragazzi erano sul palco dell'ariston e stavano cantando e ballando come fossero un gruppo kpop e nessuno di loro me ne aveva mai parlato, pensavo scherzassero quando mi avevano detto che erano i bunker44, ma non si erano spinti oltre, pensavo scherzassero date le loro personalità strane.

resto seduta ancora per un'oretta nel mentre continuavo a pensare a questa situazione abbastanza assurda, ma mi passa abbastanza in fretta questa cosa, smetto di farmi domande, non avrei potuto farci niente lo stesso, avrei preferito avere chiarimenti, quello si, ma che potevo farci, mi metto il cuore in pace più in fretta del previsto, ma decido comunque di uscire dal teatro, era noioso, non mi piaceva nessuna canzone e neanche gli artisti, esco, mi era venuta fame, cerco un posto dove mangiare, inaspettatamente c'erano tante persone che giravano per il centro, sarà per il festival, non credo possano esserci altri motivi dato il freddo e la stagione, trovo un posto dove mangiarmi una pizza, nonostante fosse abbastanza tardi, faccio per tornare in hotel, ero stanca e non sapevo che fare dove andare, "elisa?" qualcuno mi chiama con il mio vecchio nome, ma non mi giro, faccio finta di niente, magari si riferiva ad una delle altre persone in giro, "elisa, sei proprio tu" era la voce di un uomo, era troppo famigliare, così tanto che mi stavo spaventando "ma dove vai, aspettami" mi giro, era lui, dopo tutti questi mesi era lì, federico, che mi stava di fronte e mi guardava. non sapevo come reagire, mi sentivo il cuore in gola.

fiori e demoniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora