11.

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piccolo's pov:

la sera di capodanno guidavamo io e fares, mentre noi cercavamo parcheggio fuori dalla discoteca i ragazzi sono entrati, dopo circa cinque minuti io e fares ci avviamo all'entrata, ma ci arriva un messaggio sul gruppo con i ragazzi, faster aveva mandato un video era una ragazza che ballava sul tavolo "duccio, è la tua amica gattara quella" si sentiva caph in sottofondo, alche fares mi guarda interrogativo, ma nemmeno io sapevo assolutamente nulla.

entriamo e raggiungiamo gli altri al tavolo "hai visto?" mi domanda come prima cosa faster "si, ma è anya?" gli rispondo "eh sì, era con le sue amiche a ballare, l'ho un attimo rivalutata" dice "soprattutto vestita così" aggiunge jack, era vero, non sembrava nemmeno lei in quel video, la cercavo tra la pista, con quel vestito così appariscente la si notava in fretta, eppure non la vedevo. decido di scriverle di raggiungerci ai tavoli con le sue amiche, appena mi vede mi saluta con la mano e poi mi lascia un bacio sulla guancia, un gesto completamente inaspettato da lei, forse per colpa dell'alcol "non mi sembravi uno da discoteca" mi dice "nemmeno tu" le rispondo scherzando. "noi usciamo a fumare" mi dice faster "vengo anche io" i gruppi si dividono un attimo, e con noi escono anche un paio delle sue amiche, giada e rebecca.

fuori faceva decisamente più freddo rispetto a dentro, ma nessuno pareva percepirlo, la amica di anya inizia a parlare "come vi trovate con elisa?" ci guardiamo tra di noi, "chi è elisa?" domanda faster, la sua amica le dà un colpetto "vero, non si chiama più così, intendo anya" "ci sta, ci troviamo bene come lei" rispondo io "si è sempre stata brava, va d'accordo con tutti, anche con noi che c'entriamo ben poco con la sua vita, siamo diventate amiche quando ha cambiato scuola, prima era in una privata, ma odiava tutti e allora è finita con noi strane" una storia di amicizia tranquilla, niente di troppo assurdo, però arriva una domanda abbastanza coraggiosa "anya si chiamava elisa? perché?" domanda caph giustamente dalla curiosità, la sua amica non esita a rispondere "be perché quando è scappata ha cambiato nome, telefono, metodi per contattarla, ha cambiato casa e il suo carattere intero e un po' anche il suo aspetto" la cosa stava peggiorando, stavamo cercando di capire tutti cosa stesse dicendo, era ubriaca e delirava oppure era seria? "smettila reb, non sono cazzi tuoi" le dice la sua amica "ma hanno chiesto loro" "smettila lo stesso" le ridice, ma non sembrava interessarle minimamente "da che scappava?" domanda jackson, forse anche i ragazzi stavano esagerando "dai raga basta" commenta fares, ma ormai era troppo tardi "dal suo ex pazzo" ma che cazzo stava dicendo, che cazzo stava succedendo non volevo più ascoltare, lei continua, con la sua amica che le diceva di smetterla "stava con uno più grande, e sembrava tutto bellissimo all'inizio, ma lui le faceva il lavaggio del cervello, avete visto quanto è magra? lui le diceva sempre che era grassa e lei allora non mangiava per dimagrire, oppure avete visto no i segni sulle braccia e sulla schiena?" stavo per impazzire, mi stavo sentendo male io, nessuno sapeva delle cicatrici se non me e huda, i ragazzi non facevano più domande, era troppo anche per loro, ma lei non aveva intenzione di fermarsi "ecco la picchiava, ma con qualsiasi cosa, le lanciava addosso oggetti e..." la sua amica le tira uno schiaffo per farla smettere, ma non cede, sembrava dovesse dire queste cose a tutti i costi "il problema è stata la famiglia di lei, che una volta visto tutte ste cose l'hanno diseredata piuttosto che aiutarla, e l'hanno mandata via, per fortuna che sono ricchi e ogni tanto le mandano dei soldi e l'hanno aiutata comunque ad avere un posto in azienda come commessa, ma che merda di genitori" che merda di genitori davvero, la prossima domanda esce purtroppo dalla mia bocca "ma lei è ricca quindi?" rebecca si mette a ridere "si, lei è nata e cresciuta tra le famiglie più ricche di como" vedo anya che si avvicinava a noi, e ci guardava interrogativa, i ragazzi confusi e ubriachi che si facevano domande.
anya inizia a parlarle, non sembra molto felice di questa cosa, iniziano a discutere, ma era anya che discuteva da sola poiché rebecca ubriaca credeva di aver fatto la cosa giusta, non stavo più ascoltando niente, ero perso nei miei pensieri, i punti e le varie situazioni iniziavano a collegarsi e anche nel cervello dei ragazzi iniziavano a crearsi nuove idee su di lei.
era una situazione oscena.

mentre facciamo per rientrare la fermo, ci guardiamo negli occhi "non essere arrabbiata" le dico, provando a sistemare un po' la situazione "non preoccuparti" volevo stare con lei per cercare di calmarla "resti fuori un attimo con me?" mi dice di sì, inizio a parlarle "ci ha raccontato di un po' di cose su di te, ma non l'ha fatto con cattiveria" decido di continuare "ci ha detto della tua ultima relazione" non sembrava proprio contenta di ciò,non mi rispondeva "non siamo persone che si scandalizzano o che si fanno troppi problemi per queste cose, ma potevi dircelo" finalmente mi risponde, ma avrei preferito evitare questa risposta "e cosa vi dicevo che manco vi conosco? che stavo con uno che aveva 11 anni in più di me? che mi abusava? che mi ha rovinato la vita?" stava alzando la voce "non ho capito cosa vi aspettavate, tempo al tempo no? non erano cose che doveva dirvi lei, non erano cosa che volevo farvi sapere, almeno non così presto" era sull'orlo di una crisi "non siamo arrabbiati con te" le dico "ci mancherebbe quello cazzo" "ascoltami un attimo, lascia stare per ora, poi ne riparliamo bene se ti va" "non mi va, non mi piace questa cosa,che altro vi ha detto? dimmelo e chiariamo subito" ci penso un attimo prima di parlare "che ti chiami elisa, o meglio che ti chiamavi così, che le hai conosciute dopo aver cambiato scuola, poiché tu prima studiavi in una privata, ma non ti piaceva e siete diventate amiche nonostante le differenze di vita" per ora le sembrava okay come cosa "poi ci ha raccontato perché hai cambiato nome e perché sei finita qui, un po' ce l'aspettavamo una cosa del genere" era pronta ad uccidere qualcuno, non pensavo neanche che la sua faccia potesse assumere questa espressione "ci ha detto di lui, e della tua famiglia che ti ha diseredato, niente di più" in silenzio di nuovo, chissà a cosa stava pensando "l'ha fatto in buona fede, non essere arrabbiata con lei, è completamente ubriaca, domani si sveglierà e non saprà neanche dov'era" conclude lei il discoro "tutto ciò non la giustifica, perchè dovevo essere io a dirvelo, sono cazzi miei, lei non c'entra assolutamente nulla" e se ne va, lasciandomi fuori da solo, mi passo le mani tra i capelli, dopo qualche minuto rientro e non era con i ragazzi o con le sue amiche.

non la vedo più, le sue amiche, giada, ilaria e sofia erano visibilmente preoccupate, mentre rebecca si stava baciando metà della discoteca.
"sei preoccupato?" mi domanda fares "si, è da sola chissà dove, spero sia da sola almeno" mi mette una mano sulla spalla "tranquillo, che starà sicuramente bene" non mi piaceva che gli altri mi vedessero così, ero bravo a tenermi dentro tutto, ma avevo bisogno di una mano in questo momento "ascoltami" mi dice fares "troviamo una soluzione adesso, vedrai che sta bene e risolviamo tutto, avrà solo bisogno di tempo" anya non rispondeva alle chiamate, inizio a giare per la pista insieme a erin per cercarla, e per fortuna era lì che ballava da sola, nessuno le stava facendo niente di male, decido di tenerla d'occhio da lontano per evitare ulteriori spiacevoli incidenti.

quando vedo che si avvicina al guardaroba prima di andare via mando fares e jackson a parlarle e assicurarsi che stesse bene, ritornano dopo poco "non è andata troppo bene" mi dice jackson "stava bene, era da sola, ma era proprio incazzata" continua lui "è andata a casa probabilmente" mi affretto ad uscire e a seguirla, speravo di trovarla e tornare insieme a lei. ma lei non c'era, non la vedevo, la sua macchina era lì, ma lei no, inizio a cercarla ovunque, e se le fosse successo qualcosa al parcheggio? avrei ucciso fares e jackson per averla lasciata andare, poi sarei morto anche io, provavo a chiamarla, ma non rispondeva, chiamo fares "vieni fuori, anya è scomparsa, c'è la sua macchina ma non lei" dopo neanche due minuti i ragazzi erano tutti fuori e anche le sue amiche, stavano piangendo tutte, "sofia prova a chiamarla" le dice giada, non rispondeva "magari ha il telefono scarico" dice sofia, probabile.

iniziamo a cercarla, ma non la si trovava da nessuna parte, dopo una discussione con i ragazzi li lascio andare, ci avrei pensato io, l'avrei trovata da sola, non mi importava.

erano passate un paio di ore, e continuava a non rispondere, non la trovavo, non c'era da nessuna parte, mi veniva da piangere pure a me, ero disperato.
decido di andare a casa sua, magari era lì, era tutto spento e non avevo modo di vedere se fosse lì, mi siedo sui gradini esterni di casa sua, mi tengo la testa con le mani per cercare di non impazzire e di non piangere "pensa cazzo, pensa" dico ad alta voce.
sento in lontananza delle voci, era un gruppo di ragazzi e ragazze, "lo conosci?" sento dire da una voce maschile "uh, che ci fai qui?" sento domandare, era anya. era la sua voce, mi alzo di scatto e corro ad abbracciarla "stai bene, per fortuna" sento che fa una piccola risata "e perché non dovrei" mi dice "chi sono loro?" "dopo ti spiego" ci lasciamo un attimo dall'abbraccio "grazie per sta sera ragazzi" li saluta con la mano sorridendo, li saluto anche io, stava bene, era lì davanti ai miei occhi, "entriamo e poi parliamo" ero ancora un attimo immobile e scosso "su vieni, seguimi" e così inizio a seguirla

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