si stringeva a me sempre più forte, per una volta finalmente sembrava che lui avesse bisogno di me e che si fidasse talmente tanto da piangere al mio fianco.
"vuoi stare ancora qui a dormire?" gli domando, sperando che qualcosa gli avesse fatto cambiare idea "e dove vuoi andare se no?" mi risponde con una domanda, una cosa che reputo tremenda, mi alzo di scatto "seguimi" per via del buio non riuscivo comunque a vedere la sua faccia, ma potevo immaginarmi circa la sua espressione, un po' titubante e con un po' troppo flemma finalmente si alza.
lo prendo per mano e inizio a camminare, mi allontano dal lungo mare e ritorno verso il centro, decido, nonostante tutto, di portarlo al mio hotel, non mi interessava nulla ormai, probabilmente non ci avrebbe fatto caso nessuno, e anche se fosse? non sarei di certo morta per questa cosa.riesco a farlo arrivare in camera mia sano e salvo, senza che nessuno ci vedesse troppo, siamo riusciti a non dare nell'occhio per fortuna.
non avevo un piano preciso per davvero, l'avrei portato da me al caldo, quello si, ma poi? ci avrei pensato dopo "ma dormi nel lusso" è la prima cosa che mi dice appena entrato in camera "ho dormito con te tutte queste notti" gli ricordo ridendo "vero" si guardava in giro meravigliato quasi da tutto, come se fosse una cosa speciale, come se stesse vedendo chissà cosa "quindi che volevo fare qui?" mi domanda a un certo punto "non lo so nemmeno io" rispondo in maniera onesta, forse lui aveva più idee di me, magari sapeva cosa potevamo fare, si sdraia sul mio letto, e io mi avvicino a chiudere le tende, mi dava fastidio che qualcuno potesse vedere anche lontanamente me o quello che stavamo facendo, anche se non stavamo facendo niente.
sentivo il suo sguardo su di me "sei bellissima, ogni volta che ti guardo lo sei sempre di più" sentivo che stavo diventando completamente rossa, lo sapevo, era ovvio, che imbarazzo, ogni volta che ricevo un complimento non so mai come reagire effettivamente, decido di non rispondere, tanto la mia faccia era già una risposta abbastanza scontata "volevi dormire in spiaggia ma faceva troppo freddo e non avremmo dormito lo stesso, quindi se vuoi dormire o piangere puoi farlo qui" queste erano le mie conclusioni tratte "ma guarda che non ha pianto nessuno, chissà cosa ti sei immaginata" mi risponde per poi distogliere lo sguardo da me "che falso" mi sdraio di fianco a lui "non c'è niente da fare in questo hotel?" mi domanda curioso "un sacco di roba, ma non usciremo da qui" sospira, "va bene, in camera non si può fare niente invece?" era annoiato a morte sto povero ragazzo "se vuoi possiamo guardare un film, o non so che vuoi fare, se vuoi farti un bagno ho la vasca con l'idromassaggio di la" si tira su dal letto "e non potevi dirlo prima? non vedi quanto sono stanco e ho bisogno di un massaggio" mi fa impazzire per davvero "allora vacci pure" si avviva verso il bagno, lasciandomi lì sul letto, non ci volevo credere, che ridere sta situazione, sento che gli suona il telefono, l'aveva lasciato sul letto, era ghera, probabilmente lo stava cercando o gli voleva dire qualcosa, decido di portargli il telefono in bagno, ma noto che aveva lasciato la porta aperta, sbircio un attimo e lui si gira di colpo sentendo il telefono che suona, mi prende un infarto anche a me, stava a petto nudo davanti a me, nel bagno della mia stanza d'hotel e io avevo in mano il suo telefono che squillava "è ghera" gli dico avvicinandomi completamente in imbarazzo per poi mollargli il telefono in mano e uscire in fretta chiudendo la porta dietro di me.
non me l'aspettavo? ma cosa mi aspettavo esattamente? che imbarazzo che vergogna, ma perché mi sento così? non è successo niente di male non ha fatto nulla e nemmeno io, forse avrei comunque dovuto avvertirlo che stavo per entrare? e se fosse stato nudo? stavo impazzendo, un susseguirsi di domande che trafiggevano la mia testa, ma aveva comunque solo in mente quell'immagine che non se ne voleva andare, o forse ero io che non volevo farla andare via? cerco di riprendermi un attimo, ma la porta de bagno si riapre, ed esce lui, ancora senza maglietta, mi giro per non guardarlo, sento che appoggia il telefono sul mobiletto e rientra in bagno, lasciando sempre la porta aperta, che brutto vizio questo, dovrebbe imparare a chiudere le porte a ormai 23 anni.
decido comunque di ignorare questa cosa e torno sul letto a fare nulla, a osservare il soffitto e a ripetermi in successione le immagini di lui senza maglietta davanti a me, solo a pensarci diventavo rossa e mi imbarazzavo. patetica.passano i minuti, lui era di là, io ancora sul letto, avrei potuto provare a chiudere gli occhi e a dormire, ma mi era impossibile.
"anya puoi darmi una mano?" sento che mi chiama dal bagno, ci metto un po', prima di rispondergli, dovevo riflettere, faccio finta di dormire o gli do una mano? sono troppo buona e gli rispondo "si dimmi" speravo fosse una cosa che si potesse fare a distanza così da risparmiarmi l'imbarazzo "devi venire qui" ecco, lo sapevo, dovevo far finta di dormire, anzi, avrei dovuto fingermi morta, dalla disperazione soffoco un urlo nel cuscino e poi mi avvio, appena entro in bagno chiudo gli occhi, era nella vasca, non volevo vedere niente, era una situazione imbarazzante, mi metteva a disagio, ma meno di quanto mi aspettassi "devo venire più vicina" sento che mi dice, non apro lo stesso gli occhi, ma mi avvicino lentamente cercando di non cadere o inciampare da qualche parte, il bagno non era comunque così grande, aspettavo di sentire un suo stop per potermi fermare e ascoltare la sua richiesta, ma continuavo a camminare in avanti fino a quando non prendo dentro a qualcosa: era la vasca, da lì sento che mi prende e mi mette in vasca con lui, ero tutta bagnata, e d'istinto avevo aperto gli occhi, era davanti a me, ed era vestito, e io pure ero vestita.mi sento un attimo più sollevata, almeno non avrei dovuto avere a che fare con lui mezzo nudo davanti a me.
il mio vestito a contatto con l'acqua era diventato leggermente trasparente, ma ormai non me ne preoccupavo più, mi aveva già vista in situazioni tremende "finalmente siamo insieme" commenta lui sorridendo, mi accarezza il viso con le mani bagnate, come facevano ad essere sempre così calde? non riesco a dire niente, ero comunque tesa in quella situazione, lo spazio era poco ed eravamo vicini forse un po' troppo, per fortuna eravamo vestiti.
facevo tutte queste riflessioni come se non ci fossimo già baciati precedentemente o come se non fossi stata seduta a cavalcioni su di lui, che cazzo stavo pensando ancora.
mentre ero sovrappensiero mi bacia, ricambio anche io, questo bacio era il più passionale che ci eravamo scambiati, le nostre labbra non si staccano, erano sempre più incollate e i nostri corpi pure, le sue mani sui miei fianchi e io con le braccia attorno al suo collo, sentivo i brividi lungo tutta la schiena e avevo la pelle d'oca, ci stacchiamo un attimo dal bacio per riprendere fiato, ma ricominciamo a baciarci subito dopo, faccio scivolare le mani sul suo petto e lui inizia ad accarezzarmi il corpo, qualsiasi angolo, senza tralasciare un minimino spazio, cosa mi stava succedendo? non mi ero mai sentita così, mi stacco dal bacio e ci guardiamo, le sue mani si fermano, i nostri respiri affannati, dovevamo fermarci, almeno, io dovevo "tutto bene?" mi chiede dal nulla "mi sembri sconvolta" continua, faccio no con la testa "che succede?" mi domanda, non sapevo cosa dirgli, non è che non stavo bene, non stavo capendo più nulla.lo abbraccio di colpo, lo stringo forte, "ei, guardarmi, stai bene?" me lo richiede, e io continuavo a non sapere cosa dire "si" sussurro continuando a stringerlo sempre più forte "mi fido" dice accarezzandomi la schiena, okay, sembrava tutto più calmo, sentivo il suo cuore battere fortissimo, proprio come il mio, gli do un bacino sulla guancia e sento che sorride "io non so se riesco ad alzarmi da qui" dice ridendo "perché?" chiedo preoccupata "eh sai" continua, so cosa? non capivo, lo guardo confusa, lui mi guardava divertito ma anche a disagio, capisco. muoio dall'imbarazzo "non volevo" gli dico vergognandomi di me stessa "mica è colpa tua" scoppia a ridere "adesso mi passa" volevo sotterrarmi, almeno lui l'aveva presa meglio "susu, alzati e aspettami di là, arrivo subito" faccio come mi dice senza fare troppe domande, appena mi alzo sento che parla "sti cazzi, ho cambiato idea" mi giro a guardarlo, non capivo nemmeno questa volta "che c'è?" mi stava guardando, anzi ammirando, forse il vestito era diventato un po' troppo trasparente e un po' troppo appiccicato al mio corpo, lo guardo male e me ne vado, chiudo la porta e mi cambio il più velocemente possibile, ma mi richiama dal bagno "hai una maglietta da darmi?" vero, poverino "si, ho le tue" gli rispondo ridendo, apro leggermente la porta del bagno e gliela lancio, mi sdraio sul letto chiudendo gli occhi, e ripenso a quello che era successo.

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fiori e demoni
FanfictionAnya, 21 anni, si ritrova a vivere in una nuova città a lei sconosciuta e lontana, in seguito ad una relazione disastrosa. un nuovo inizio, senza conoscere nessuno, ma solo con la sua piccola passione per le arti e per il suo lavoro di commessa e ha...