25.

516 30 2
                                    

in quel momento, per quanto io avrei voluto sapere tutto, non lo andava di sapere niente, ero circondata da loro che mi guardavano dopo chissà quale mia espressione facciale, decido comunque di camuffare tutto con un sorrisetto da nulla, purtroppo, o per fortuna, stavo comunque lavorando, e non avevo tempo di stare dietro a loro e alle loro idiozie "ti aspettiamo allora anya" commenta erin "e porta anche la tua amica" continua andrea, riferendosi ad ambra, come se ambra non fosse sposata e aveva sicuramente intenzione di uscire con me e loro.

li vedo uscire dal negozio, l'ultimo è duccio, che prima di uscire si gira a guardarmi, ambra nota la situazione "allora esco a fumare" stronza, ha frainteso la situazione, o forse l'ha capita? appena esce ambra, lui si avvicina, non c'erano clienti in negozio da cui potevo andare, eravamo solo io e lui, e un disagio che si poteva percepire a metri di distanza "l'ho presa per te" mi dice, porgendomi la collana che aveva appena preso "ma non ho avuto il tempo di scriverti il bigliettino, posso farlo ora?" lo guardo, come se stessi guardando il vuoto, non gli rispondo, prende la penna dal bancone e fa da solo, non guardo quello che scrive "ascoltami" mi dice, ma lo fermo "in questo momento no, sto lavorando, se hai bisogno di qualcosa mandami un messaggio che appena ho tempo ti rispondo" forse un po' troppo acida? "no, ascoltami, questa prendila, e parliamo un attimo, due minuti, poi me ne vado e se non mi vuoi più vedere dopo quello che ti dico hai ragione, ma prima ascoltami" sospiro e gli ridó indietro la collana "non la voglio, me la posso prendere da sola, dalla a qualcun'altro" ancora più acida, stavo esagerando? molto probabile "io parlo lo stesso" ed eccolo che inizia a darmi spiegazioni illogiche, come tutti gli uomini, ma aveva un certo talento per scegliere i posti meno adatti, "so che sei arrabbiata, l'hanno notato tutti, ma ti giuro che non era il mio intento, non volevo scomparire, ma ho perso il telefono poi siamo stati impegnati dopo sanremo, poi c'è stato il tour" sentivo che continuava, ma non volevo ascoltare le sue parole, davvero, tra tutto non ha avuto un secondo? pietro ha il mio numero, glielo avrebbe dato, sa dove abito, ora sa pure dove lavoro, ma in questi mesi non ha avuto il tempo di venire a cercarmi neanche 10 minuti? doveva ovviamente ripiombare nella mia vita quando finalmente stavo iniziando a stare meglio.

il suo discorso e i miei pensieri vengono interrotti da ambra che rientra in negozio, lo saluto e gli ridó la collana in mano, facendo finta di niente, come se fosse un cliente.
chissà.
non riuscivo a pensare ad altro, alle sue parole, quelle poche che avevo deciso di ascoltare e quelle che sarebbero dovute essere le sue scuse.
ma non riuscivo davvero ad accettarle.
non so quando l'avrei rivisto, non avevo la minima idea di come sarebbe andata avanti questa storia, ma dovevo farla finire nella mia testa, il prima possibile.

anche questa volta passavano i giorni, e ancora niente, quello che mi aveva detto che fine aveva fatto? alla fine le sue scuse erano solo per dare aria alla bocca? cosa mi aspettavo davvero anche questa volta?

esco a prendere i fiori, al solito posto, e anche questa volta, come qualche mese fa, incontro ghera, anche lui a prendere dei fiori chissà per chi "quand'è che passi a salutare al bunker? è un po' che non stai con i ragazzi" magari anche questa volta non sapeva niente, poverino "non credo passerò più, mi sa che non sono la benvenuta" gli dico ridendo, mi guarda con aria confusa, davvero tanto confusa "perché no?" ora quella confusa ero io "non sono amica dei ragazzi" continuo "ma come no, ti assicuro che manchi a tutti, sopratutto a piccolo" non sapevo quanto fidarmi delle sue parole onestamente, magari non sapeva niente della situazione e avrei fatto una figura di merda a ripresentarmi li, "non credo passerò lo stesso" cercavo di concludere la conversazione, ma a lui non pareva andare giù "ha ancora la collana, se la porta in giro ovunque vada così se ti incontra te la da" ancora con sta collana, non la volevo, o meglio, non da lui, mentre parliamo entra un altro cliente in negozio, andrea, ad andrea piacciono i fiori? "oh, la principessa" esclama appena mi vede "tutti qui oggi eh" commenta ghera, volevo andarmene, stavo iniziando a sentirmi a disagio "prendi i fiori per la tua ragazza?" domanda andrea a ghera, non sapevo fosse fidanzato "stai zitto" e dopo aver preso i fiori se ne va, lasciando me e andrea da soli, ghera mi sembrava comunque una persona talvolta ragionevole, ma andrea a volte mi spaventava, era un po' troppo estroverso e casinista per i miei gusti "viene sempre a prendere i fiori per lei" allora aveva davvero una ragazza, non lo sapevo, che carino però, annuisco ad andrea e torno a guardare i fiori "quindi vieni al bunker in questi giorni?" me lo chiede anche lui, come se non sapesse nulla nessuno, faccio no con la testa "perché?" ma era qui a disturbarmi o a prendere i fiori? "che fiori scegli?" gli domando per cambiare argomento, "gigli" non era ancora la stagione dei gigli, ma li trovavo stupendi, "te che fiori prendi?" non sapevo se gli interessasse davvero "peonie e petunie" si mette a ridere "ma che fiori sono" immaginavo, voleva solo rompere, alzo gli occhi al cielo e mi sposto in un altro punto del negozio.
"ascolta facciamo così, domani mattina andiamo a berci un caffè o quello che vuoi, noi due, andiamo vicino a dove lavori, non troppo presto mi raccomando, ti aspetto la" adesso che cosa voleva da me? ci sarei dovuta andare davvero?

fiori e demoniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora