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svegliarmi in hotel è sempre piacevole, ma non mi piaceva questo posto, era freddo e triste, questa mattina, prima dello shooting ho deciso di andare con la mia collega, vanessa, a vedere la spiaggia.

il mare e la spiaggia non mi sono mai piaciuti troppo, li preferisco sempre in inverno, è più tranquillo, cupo, nostalgico e mi fa sempre pensare, passiamo la mattina a passeggiare sul lungo mare e a farci foto, decido di mandarne una a piccolo e lui ricambia con una del gatto.

la giornata passa in fretta tra foto e chiacchiere con altre persone.
a cena le ragazze iniziano a leggermi la lista dei concorrenti di sanremo "non ne conosco molti" dico alla mia collega, "ma come fai any, tipo in bunker44 sono stra boni" nome già sentito ma chissà chi sono "va bene, mi fido claudia, ma conoscendo i tuoi gusti" scoppiamo entrambe a ridere, con la consapevolezza che quando si tratta di uomini siamo entrambe pessime.
anche questa sera avrei fatto videochiamata per vedere come stava il gatto, però senza ripetere l'errore della sera precedente.

ero pronta, avvio la chiamata, anche lui risponde e lo sento che chiamava "neve, dove sei? c'è la tua padrona" neve. l'aveva chiamata così alla fine, proprio come volevo io "in realtà non ha un nome" gli dico ridendo "pensavo volessi chiamarla così, non ti piace?" "ma il tuo amico ha detto che era banale" mi guarda male tramite la fotocamera "lascia stare i miei amici" neve. mi piace in realtà, non è bianco come gatto, ma racchiude un po' il momento di quando l'ho trovato e di tutto quello che vivevo in quel momento. dopo aver visto un po' il gatto vado a dormire, poiché il giorno dopo sarei dovuta tornare a casa nel pomeriggio.

la mattina sono passata per lo studio a ritirare alcuni degli scatti dei giorni precedenti per poi tornare in hotel a prendere le valigie e andare in stazione, non avevo ancora detto a piccolo a che ore sarei tornata, non volevo disturbarlo per farmi venire a prendere fino in stazione a firenze quando magari era impegnato, il gatto era in buone mani quindi potevo stare tranquilla.

appena torno a firenze mi sento un attimo più a casa, in un posto più caloroso e a me più vicino, ormai iniziavo ad adattarmi a quel posto nuovo.

per tornare a casa decido di prendere un taxi per fare prima. appoggio i bagagli e scrivo a piccolo.

"ei, sono tornata, quando posso venire a prendere neve?"

"sta sera, becchiamoci qui"

mi manda la posizione in un posto che non avevo mai frequentato, ma era lì a qualche minuto a piedi, quindi c'è tempo prima di sta sera.
inizio a sistemare le cose, appendo le foto che ho fatto con le ragazze e aggiungo al book gli scatti nuovi, mi stava iniziando a piacere la mia vita nuova.
noto che i fiori ormai erano morti tutti, come faccio tutte le volte stacco loro i petali e li metto in dei piccoli vasetti decorativi, poi esco per andare a prenderne di nuovi. vado sempre nello stesso posto, ormai il negoziante mi conosce e sa anche quali prendo, appena entro mi saluta con la mano, perché impegnato con un altro cliente dall' aria famigliare, era ghera, che appena mi nota mi saluta, ricambio il saluto ad entrambi sorridendo, "ma come conosci la ragazza di como?" questo era il negoziante che lo chiedeva a ghera "amica di amici" risponde lui "e così sei di como?" continua lui, ma rivolgendosi a me "si" rispondo ridendo "dall'accento avrei dovuto capirlo subito" ci mettiamo a ridere tutti e tre, ghera poi ci lascia e io prendo i miei soliti fiori, mentre racconto al negoziante le mie ultime disavventure "quindi hai conosciuto i ragazzi del bunker?" ero confusa "che è sto bunker?" si mette a ridere, "è un punto di ritrovo per i ragazzi qui della zona" faccio no con la testa "non ci sono mai stata, non sapevo proprio esistesse, i ragazzi del bunker chi sarebbero?" ero effettivamente curiosa di capire "i ragazzi di ghera" "intendi quelli con i nomi strani? tipo faster, caph, erin?" annuisce "proprio loro, sono ragazzi simpatici" proprio loro. non stavo più capendo niente di sto posto, fino ad un attimo fa sembrava andare tutto bene, mentre adesso ero più confusa che mai.

torno a casa e sistemo subito i fiori, ceno e mi preparo per uscire e andare a prendere neve da piccolo.

seguo le indicazioni e mi ritrovo davanti ad un posto che non mi sembrava troppo una casa, fuori c'erano una ragazza, e se fosse la ragazza di piccolo? oddio che casino, come glielo spiego bene, mi stava guardando, ero pietrificata, dovevo scappare, poi vedo che mi sorride "anya?" mi stava parlando, faccio sì con la testa, "vieni pure" mi fa cenno di avvicinarmi "io sono huda, vieni con me" mi prende per la mano e inizia a camminare, la seguo, era una posto un po' particolare, apre la porta e mi ritrovo davanti i ragazzi e ghera, con un'altra ragazza, piccolo, faster e erin erano impegnati ad intrattenere il gatto, mente fares era con caph a giocare a scacchi arbitrati dall' altra ragazza e jackson stava parlando con ghera di qualcosa che pareva serio "eccola qui" annuncia huda, facendo portare così l'attenzione di tutti su di me, saluto con la mano, completamente imbarazzata e poi mi avvicino a neve che mi riconosce immediatamente.

"com'è andata in questi giorni?" mi domanda piccolo "tutto bene, molto bello, poi ti faccio vedere qualcosa" tutti gli occhi erano puntati su di noi "anche noi vogliamo vedere" dicono caph e faster contemporaneamente, mi viene da sorridere, allora tiro fuori il telefono e inizio a far vedere loro le varie foto e video delle giornate passate.
finalmente stavo bene con attorno delle persone, era piacevole passare un momento con qualcuno, anche se non li conoscevo. ero contenta.

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ciao! scusate se è un po' corto e noioso come capitolo, e so posto così tardi, ma sono stata impegnata, cercherò di farmi perdonare <3

fiori e demoniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora