5) «Che c'è Leclerc, sei geloso?»

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"Una donna è meglio farla arrossire che farla ridere, io sono stato in grado di farle fare entrambe"

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"Una donna è meglio farla arrossire che farla ridere, io sono stato in grado di farle fare entrambe".

8 anni prima

Guardare Monaco era una delle cose che più adoravo fare quando venivo in discoteca, il che era strano a pensarci bene. Eppure, ogni sabato sera, quando l'aria presente in quelle quattro mura iniziava a farsi troppo pesante, la musica diventava fin troppo assordante e la stanza sembrava ristringersi sempre di più, io mi dirigevo verso la porta di servizio e la aprivo. Sulla destra potevo trovare delle scale antincendio, le salivo tutte fino ad arrivare alla terrazza.

La vista da lì era spettacolare. Si vedeva il mare, il porto, tutto gli yatch. Tutto era buio e la città era illuminata da tantissime piccole lucine.

Quella era proprio una delle cose che stavo facendo in quel momento. Lasciai che il vento mi solleticasse la pelle mentre mi godevo la vista che mi si poneva dinanzi e tra le labbra reggevo una sigaretta. E avrei continuato a fare tutto ciò nel silenzio più totale se solo una voce non lo avesse completamente spezzato: «Non sei troppo giovane per fumare?».

Mi voltai piano nella direzione in cui era arrivata la voce e rimasi stupita nel vedere la figura che mi era dinanzi. Il ragazzo dagli occhi verdi. Ispirai la nicotina della mia sigaretta e mi presi la libertà di concedergli una lunga radiografia. Portava una camicia bianca, i primi due bottoni erano sbottonati e le maniche erano rialzate su se stesse, al di sotto indossava un semplice jeans scuro. Aveva però poggiato su una spalla un qualcosa di nero, un qualcosa che non riuscivo davvero a comprendere cosa fosse. Era indubbiamente un pezzo di stoffa.

«Tutti siamo troppo giovani per fare tante cose, compreso essere in questa discoteca» gli feci notare, e del fumo prese ad uscire dalle mie labbra. La maggior parte di noi non eravamo nemmeno maggiorenni, e sia io che lui eravamo proprio due di quelli. «Eppure le facciamo lo stesso».

«Non credo di far parte di quel gruppo di persone» scosse di poco il capo e afferrò ciò che aveva sulla spalla, il pezzo di stoffa nero, sventolandomelo dinanzi. «Passo i miei sabati qui a lavorare, tutti gli altri no». Oh, era grembiule dunque.

Ora siamo l'inverso || Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora