"Scusarsi non significa sempre che tu hai sbagliato e l'altro ha ragione. Significa semplicemente che tieni a quella relazione molto più del tuo orgoglio".
2024
Mi strinsi nel mio cappotto mentre la luce del sole calava sul Principato. Camminai con le mani infilate nelle tasche, mentre una folata di vento mi accarezzava le guance. Nell'ultimo periodo per tornare a casa dovevo allungare molto la strada, per via dei preparativi per l'imminente Gran Premio.
Di solito non lo consideravo un problema, eccetto quella sera. Faceva particolarmente freddo nonostante ci trovassimo quasi nel bel mezzo di Maggio e non molto distante dall'estate. Continuai a camminare a testa bassa, con gli occhi puntati sulla strada. Per sicurezza alzavo di tanto in tanto lo sguardo con la paura di potermi ritrovare a colpire un palo in pieno viso.
Dopo aver camminato ancora per una manciata di minuti, e decisamente non troppo lontana da casa, notai con la coda dell'occhio che una macchina mi aveva affiancata e nonostante la strada dinanzi a lei fosse libera non sembrava voler accelerare. Capii il perché di tale gesto nel momento in cui riconobbi tale auto. Era una Ferrari, nera e con al centro disegnata la bandiera monegasca. Solo e soltanto una persona aveva quell'auto in tutta Monaco: Charles Leclerc.
Voltai del tutto il capo verso l'auto quando sentii il rumore del finestrino che si abbassava e una voce salutarmi: «Ciao».
«Ciao» ricambiai e sperai che la conversazione con il mio vicino finisse lì, ma evidentemente avevo cantato vittoria troppo presto, perché la sua auto continuò ad affiancarmi.
«Torni a casa?».
«Non voglio un passaggio» precisai ancor prima che lui potesse chiedermelo, senza nemmeno ritornare a guardarlo. Quella era la prima volta che ci vedevamo dopo la discussione avuta quasi due settimane fa nella mia pasticceria. Quella di Smith.
Io avevo fatto di tutto per evitarlo e lui aveva fatto di tutto per evitarmi, fino a quando non era partito per l'Italia. Ma, ora era lunedì, ed evidentemente era tornato dal suo viaggio di lavoro.
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Ora siamo l'inverso || Charles Leclerc
RomanceVanessa Virginia Delacroix non è la principessa di Monaco, ma tende a comportarsi da tale. Vestiti Chanel, colazione a Le Cafè de Paris, autista personale.. Una figlia di papà. Peccato però che, dopo l'acquisto del liceo monegasco da parte del padre...