"Ho una collezione di figuracce e non so in quale album attaccarle".
2024
Aprii la porta di casa e guardai storto il mio vicino, che mi stava aspettando di fianco all'ascensore del nostro piano con gli occhiali da sole a coprirgli gli occhi ed uno stupido sorrisetto sulle labbra. «Buongiorno vicina».
Entrai nell'ascensore le cui porte erano già aperte senza degnarlo di una risposta. Il giorno prima, verso tarda notte, mi aveva inviato un messaggio dandomi appuntamento per le otto in punto fuori le nostre porte di casa. Mi avrebbe portato a fare un colloquio di lavoro, lo stesso che mi aveva accennato ieri, mentre era a curiosare nel mio appartamento.
Entrò anche lui nell'ascensore e dopo aver schiacciato il bottone -1 mormorò: «Oh andiamo, non tenermi il broncio».
«Non ti sto tenendo il broncio». Non lo guardai nemmeno mentre le porte dell'ascensore si chiudevano e la cabina iniziava a scendere tutti i piani del condominio.
«Allora, che ne pensi del tuo vicino di casa?». Lo guardai storto essendo più che certa che quello sguardò gli bastò come risposta. «Visto? Mi stai tenendo il broncio». Ma vaffanculo.
Le porte dell'ascensore si aprirono e lui fu il primo ad uscire, io invece presi a seguirlo. Camminammo tra le auto di tutto il garage fino a quando non ci fermammo vicino ad una fila composta da almeno otto o nove supercar, la maggior parte di quelle erano tutte Ferrari. Mio Dio, ma erano tutte sue?
I fari di una delle due Ferrari nere e con sopra incisa la bandiera monegasca li presente presero ad abbaiare. Mi avvicinai ad essa e mi chinai per aprire la portiera, entrando con cautela. Mi misi la cintura di sicurezza mentre lui accese il motore e partì in retromarcia, per uscire dal posto di parcheggio e poi da garage.
«Perché non me lo hai detto? Che saresti stato il mio vicino intendo» gli chiesi mentre la luce del sole mi colpì gli occhi con la stessa velocità di un pugno, provocandomi un po' di mal di testa. In quel momento mi pentii di non aver portato con me un berretto o degli occhiali da sole.
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Ora siamo l'inverso || Charles Leclerc
RomanceVanessa Virginia Delacroix non è la principessa di Monaco, ma tende a comportarsi da tale. Vestiti Chanel, colazione a Le Cafè de Paris, autista personale.. Una figlia di papà. Peccato però che, dopo l'acquisto del liceo monegasco da parte del padre...