27) «Io non le voglio soltanto bene, io la amo»

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"E cos'altro può essere l'amore se non una segreta pazzia, una opprimente amarezza e una benefica dolcezza"

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"E cos'altro può essere l'amore se non una segreta pazzia, una opprimente amarezza e una benefica dolcezza".

2024

Il porto di Monaco era uno dei luoghi principali per cui il Principato veniva riconosciuto. C'erto, c'erano i casinò, le auto di lusso, lo storico Gran Premio automobilistico, ma poi c'era il porto. Luogo in cui calma, serenità e ricchezza sfacciata si univano per formare un tutt'uno. Luogo in cui mi trovavo adesso. I raggi del sole sbucavano timidi oltre le nuvole, l'acqua limpida e calma come se fosse uno specchio riflesso.

Mi strinsi meglio tra il tessuto della mia felpa, perché nonostante stessimo per raggiungere l'estate, l'aria mattutina era abbastanza umida e fresca. Il giorno precedente era stato fantastico. La vittoria di Charles, il salire sul podio per mettergli al collo la medaglia con il numero uno, il bacio... Il bacio.

Con quel bacio Charles aveva reso pubblico un qualcosa che non sapevo bene come definire. Stavamo insieme? Eravamo ritornati ad essere quel qualcosa che eravamo otto anni prima?

Capii che avrei dovuto ragionare in un secondo momento a quelle domande e alle loro risposte nel momento in cui udii dei passi alle mie spalle. Afferrai per un istante il cellulare dalla tasca della mia tuta e poi lo rimisi subito a suo posto dopo essermi accertata dell'orario. Le cinque del mattino. Puntuale come un orologio svizzero.

Smisi di stare con lo sguardo rivolto verso il porto e mi voltai nella direzione in cui i passi di mio padre si facevano sempre più vicini. Il mio cuore un po' batteva di felicità quando i miei occhi si poggiarono su di lui, ma un senso di malinconia mi invase subito dopo. Con il passare degli anni l'aspetto di mio padre era sempre andato di male in peggio. Dall'essere un affascinante e nobile uomo aveva pian piano assunto tutte le caratteristiche di un senzatetto. I vestiti consumati, la barba lunga, gli occhi arrossati, le occhiaie profonde...

«Ciao papà». Nonostante provai a trattenermi, non riuscii a concedergli un piccolo sorriso. Non sapevo esattamente se fosse un sorriso tirato, sincero, malinconico. Ciò che sapevo però, era che quel sorriso non venne ne apprezzato, ne tantomeno ricambiato.

Ora siamo l'inverso || Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora