21) «Non dovevo farti tornare» P2

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"Dietro una donna arrabbiata, c'è un uomo che non ha assolutamente idea di cosa abbia fatto di sbagliato"

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"Dietro una donna arrabbiata, c'è un uomo che non ha assolutamente idea di cosa abbia fatto di sbagliato".

2024

«Che ci fai qui?» mi chiese il mio datore di lavoro non appena varcai le porte della sua pasticceria di fretta e furia «É il tuo giorno libero».

«Voglio lavorare» tagliai corto e feci il giro del bancone fino a varcare le porte a ventola ed entrare nelle cucine della pasticceria. Afferrai il mio grembiule e me lo attaccai in vita, legai i miei capelli in una coda alta e poi infilai i guanti in lattice bianchi.

Sul tavolo in cui io e Smith eravamo soliti a preparare i dolci di nostra produzione, era già presente un impasto. Presi a maneggiarlo con forza mentre il mio datore di lavoro mi affiancava. «Non dovevi uscire con il tuo coinquilino?».

«No». Si.

«Che cosa è successo?». Con la coda dell'occhio lo vidi incrociare le braccia al petto e poggiarsi con il fianco sinistro al tavolo.

«Niente».

«Hai litigato con Charles?».

«No». Perché si, effettivamente era così. Io e Charles non avevamo litigato. Il monegasco non voleva fare niente di male inizialmente, ma, mi aspettavo che mi avrebbe lasciata in pace dopo il mio chiaro rifiuto a voler entrare in quello stupido negozio.

Sentii Smith al mio fianco sospirare. Si spostò dal tavolo e si posizionò alle mie spalle, cingendomi la vita tra le sue braccia e poggiando la sua testa sul mio capo.

«Immagina che questo impasto sia il volto della persona che ti ha fatto arrabbiare» mi disse «Che cosa gli faresti?».

Focalizzai l'impasto a forma ovale dinanzi ai miei occhi. Presi a guardarlo attentamente fino a quando come per magia quell'impasto assunse le forme del volto del mio vicino di casa. Storsi il naso e colpii l'impasto con un pugno. Stronzo.

Sentii il petto di Smith farmi vibrare la schiena a causa della sua risata. Riuscì a strapparmi un piccolo sorriso quando mi stritolò tra le sue braccia e mi fece voltare in modo che potessi nascondermi nell'incavo del suo collo. «Ora mi dici chi è la persona?».

Ora siamo l'inverso || Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora