CAPITOLO 19

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Torno nella stanza del ricevimento, quasi sconvolta. E no, non lo sono per il bacio ma per le emozioni che ho provato. Io non posso legarmi a nessuno. L'unico pezzo di cuore che mi rimane è per papà, solo per lui, non posso donarlo a qualcun altro, ciò significherebbe solo soffrire un'altra mancanza quando andrà via. Il mio buio deve rimanere tale, non mi merito la luce.

Mi avvicino a Jennifer.

"Soleil, cosa c'è? Tutto bene? Ti vedo strana" mi dice e le chiedo di seguirmi.

Andiamo sulla terrazza, proprio dove qualche ora prima ero con Justin.

"Io e Justin ci siamo baciati" le dico d'un tratto.

"Cosa?" quasi urla, sconvolta

"Già, poi gli ho dato uno schiaffo e sono andata via"

Lei sbarra i suoi occhi marroni, "ma perché?" mi chiede.

"Non lo so, Jen. Non lo so. Ma ho provato delle emozioni che non avevo mai provato e non posso"

"Chi lo dice che non puoi, Sole? Certe emozioni non possono essere comandate, si presentano e basta"

"Ed io le eliminerò. Justin non fa per me, ero solo sopraffatta per la serata" perché non riescono a capirmi.

"Perché?" mi richiede Jennifer, così le racconto di mio padre, del padre di Justin e della storia dopo la morte di mia madre.

Lei mi guarda quasi con le lacrime agli occhi.

"Mi dispiace, Soleil, io non lo sapevo"

"Nessuno lo sapeva, né io, né Justin e dall'espressione di mio padre quando gli ho detto che è lui il Justin di cui parlo, credo non lo sapesse neanche lui"

"Quindi i vostri genitori si conoscevano già, quindi eravate già legati in qualche modo" mi dice

"Noi non possiamo essere legati, Jennifer." È vero, sono stata la prima a pensare che le nostre strade erano destinate ad incontrarsi ancora prima di esserci incontrati noi, ma può davvero essere un bene questo?

"Va bene Soleil, ma a volte la vita va così, per conto suo, e tu non puoi farci nulla, lo sai bene"

"Già" rispondo. Lo so bene che non si può comandare la vita, l'ho imparato a mie spese, proprio per questo non mi resta che controllare l'unica cosa possibile: le mie emozioni.

"Dai, facciamo così, ora rientriamo, fai finta di nulla e domani vedremo cosa fare" mi rassicura Jennifer.

Domani vedremo cosa fare, ha detto. È la prima persona, dopo papà, a parlare dei miei problemi come se fossero i suoi.

"Grazie, Jen. Non solo per oggi, grazie perché mi sei stata vicina da quando sono arrivata più di due mesi fa"

"Ti voglio bene" mi dice e mi abbraccia.

Quando rientriamo di Justin non c'è traccia, vedo Derek ma non si avvicina, forse infastidito dal mio ballo con il suo nemico. Se sapesse il dopo...

Mi avvicino a papà e mi dice che ve tutto bene, così raggiungo di nuovo Jennifer, David e Simon.

Mentre parliamo vedo Nick avvicinarsi con Angel in braccio.

"Ehi Sole, questa principessina qui mi ha chiesto se può toccare i tuoi capelli" si avvicina Nick

"Oh, ma certo" allungo le mani verso quella piccola meraviglia e la prendo tra le braccia.

Mi accarezza i capelli appoggiando il suo viso sul mio, senza dire nulla.

Sun & Dark. Il sole oltre l'oscurità.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora