CAPITOLO 64

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Come immaginavo non ho dormito per niente, queste ore sono servite solo ad aumentare la mia rabbia e delusione verso i ragazzi. Il vederli giocare nello stesso modo in cui io ho perso mia mamma, è un qualcosa che non riesco a superare... però, almeno, sono giunta ad una nuova sfida per me stessa: riprenderò la mia macchina, la mia autonomia. In questi mesi qui i miei spostamenti sono dipesi da quelli dei miei amici ma da oggi non sarà più così. Ieri ho guidato per loro, oggi lo farò per me stessa. Posso farcela ancora, lo so. Così né Nick e né Justin dovranno darmi passaggi, così posso vivere anche tenendoli fuori dalla mia vita, per quanto possibile almeno.

Non mi legherò di più a loro, non per perderli.

Jennifer mi ha inviato un messaggio:

"Vado a scuola con Nick, ti aspettiamo?"

"No, verrò con la mia macchina"

"Da sola?"

"Vuoi venire con me?"

"Siiiii"

"Ok, a tra poco"

Non sarei mai andata con Nick questa mattina e questo mi convince di aver fatto ancora di più la scelta giusta; scendo giù e la comunico a papà.

"Papà buongiorno"

"Buongiorno tesoro, come va?"

"Tutto bene, volevo chiederti una cosa"

"Dimmi"

"Hai ancora le chiavi della mia macchina, no? Mi avevi detto che quando volevo era qui, quindi magari posso prenderla, non so..." inizio a parlare a raffica e dire cose senza un senso logico, ma dirlo a voce rende tutto più reale ed un po' di paura c'è ancora.

"Vuoi guidare ancora?" gli occhi di papà si illuminano, diventano quasi lucidi, non so se per l'emozione o la preoccupazione.

"Si, vorrei. Ieri l'ho fatto, posso riuscirci anche oggi." Cerco di convincere più me che lui.

"Sarò egoista, ma sono felice di qualsiasi cosa sia successa ieri se questo è il risultato" ammette. Vorrei poter dire lo stesso, papà

"Vieni con me dai, andiamo nel garage" mi dice e lo seguo. Ricordo solo ora di non entrarci da quando siamo arrivati qui, non mi era mai servito prima d'ora. Appena papà apre la porta resto a bocca aperta per ciò che mi si para davanti: una nuova Smart Forfour nera.

"Papà... ma questa non è la mia vecchia macchina" spalanco gli occhi sorpresa.

"È la tua nuova macchina. L'ho comprata quando siamo arrivati qui, con la speranza che un giorno ci saresti salita su e, forse, questo giorno è arrivato"

"Non hai paura, papà?" chiedo, cercando di trovare in lui una ragione per fermare tutto questo, per cercare di far cambiare idea a me stessa.

"Tu ne hai?"

"Un po'" ammetto.

"Io no. Mi fido di te e hai aspettato anni per questo momento, quindi per farlo adesso significa che ti senti realmente pronta. Non so cosa ti abbia spinto a farlo e non è ciò che mi interessa in questo momento, ma forse in questo caso la terapia del trauma serve, no?"

"Tornerò presto a casa, papà"

"Ci vediamo a casa, stella mia."

Sarà sempre la nostra promessa.

Entro in macchina e metto in moto. Una nuova macchina. Una nuova vita. Una nuova me.

Esco dal garage e raggiungo la parte avanti della casa, dove trovo Jennifer ad aspettarmi.

Sun & Dark. Il sole oltre l'oscurità.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora