CAPITOLO 25

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Con la mano sinistra continua a tenermi stretta a lui, alla sua eccitazione, mentre la sua mano destra va al di sotto del mio costume. Inizia lentamente a toccarmi tra le mie pieghe ormai già bagnate per lui.

"Solo io ti faccio questo effetto, Soleil. Solo io, dillo" dice entrando con un dito dentro di me.

Sussulto e lui lo nota, così aumenta la velocità.

Poi passa a stuzzicare il mio clitoride. Dio, mi sembra di impazzire. Nessuno mi ha mai toccata. Ho dato molti baci ma non sono mai andata oltre, eppure con lui è stato tutto così naturale. Cosa mi hai fatto, Justin? Perché perdo le mie forze con te?

Quando si accorge del mio respiro quasi al limite diminuisce la sua velocità.

"Sto aspettando, biondina. Dillo, oppure non avrai ciò che vuoi" mi dice. Stronzo.

Sa bene cosa dire e sa bene l'effetto che mi fa, non vorrei dargliela vinta ma Dio, la sua mano tra le mie gambe sembra farmi vivere di nuovo.
"Cazzo, Justin"

"Cosa piccola?"

"Sei solo tu. Sei solo tu a farmi questo effetto" gli confesso e lui continua, aumenta di nuovo la velocità sul mio clitoride. Continua sempre più veloce che mi sento quasi all'apice.

"Arriva per me, Soleil. Arriva solo per me".

Mi sento esplodere e non mi trattengo.

"Justin" lo richiamo in un ansimo mentre arrivo tra le sue braccia tremando come una foglia, lui mi regge e non mi lascia andare fin quando non sente il mio corpo rilassarsi.

La mia mente si è svuotata di tutti i pensieri: è piena solo di lui.
Mi rigira verso di sè, posa le mani sul mio sedere e mi tira ancora una volta stretta a lui, in modo naturale stringo le mie gambe ai suoi fianchi. Non so quanto tempo restiamo così in silenzio ma sento di stare bene, al posto giusto. Il mio cuore va a ritmo con il suo, non battono insieme ma si confondono, proprio come noi due.

"Non immagini da quanto volevo farlo, non immagini da quando desideravo vederti arrivare per me." mi dice e mi bacia, questa volta in modo dolce, poi continua:

"E non hai idea di quanto vorrei prenderti qui, sentirti urlare. Non sai quante volte ho immaginato il tuo sedere sul mio cazzo" dice smettendo di baciarmi. Mi guarda e mi fa impazzire il modo in cui lo fa, mi fa sentire bella.

"Ma non lo farò, non questa sera, non così" mi dice.

Non ne capisco il motivo. Non so perché mi sta rifiutando. Abbasso gli occhi. Lui poggia la sua mano sul mio mento, alza il mio volto e mi costringe a guardarlo.

"Non lo farò perché non voglio ma perché quando sono entrato avevi gli occhi rossi, hai pianto e l'ho capito. Non lo faremo perché potresti pentirtene, perché magari non è quello che vuoi davvero ma è quello di cui hai bisogno per distrarti. Dimmi solo che non piangevi per lui, dimmi che non ti ha fatto nulla, perché potrei davvero perdere il controllo delle mie azioni in caso."

"Non mi ha fatto niente, non mi ha neanche baciata" gli dico e lo vedo tirare un sospiro di sollievo.

"Ti va di dirmi perché piangevi?" mi dice con un tono più pacato, quasi dolce

"Non era nulla di che"

"Soleil, tu non piangi per nulla. Ti conosco da due mesi, ho capito come sei fatta..."

"Non ne voglio parlare"

"Va bene, lo rispetto. Ma sappi che se ne hai bisogno qui ci sono persone disposte ad ascoltarti. Ci sono Jennifer, Nick, Simon, David ed anche io"

Sun & Dark. Il sole oltre l'oscurità.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora