Mi sono appena svegliata, nonostante ieri abbiamo fatto tardi sono appena le 9:00 di mattina; dio mio, ormai ho capito di soffrire di un disturbo del sonno. Prendo il cellulare poggiato sul comodino e noto un messaggio di Justin:
"Ti aspetto tra poco" con tanto di faccina con l'occhiolino. Che buongiorno! Conoscendolo questo messaggio non promette nulla di buono.
Oggi è 25 dicembre e siccome io e papà eravamo soli, i signori Miller ci hanno invitato di nuovo a pranzo lì. Questa volta è davvero un pranzo intimo: ci siamo solo noi e la famiglia Morgan. Ebbene sì, ho scoperto che non solo Nick e Justin sono inseparabili ma lo sono anche i loro genitori... e sembrerebbe proprio che si sia aggiunto anche mio padre alla combriccola.
Sono le 12:30 e siamo già alla porta dei Miller. Ho deciso di indossare un vestito nero stretto con dei stivali bassi, per non esagerare.
Papà suona e viene Justin ad aprirci. Non so perché ma ogni volta che lo vedo è come se fosse la prima, come se fosse davvero complicato abituarsi al suo tipo di bellezza, non comune per noi mortali; ha un jeans nero, una camicia bianca con le maniche leggermente arrotolate ed i tatuaggi in vista. Chiunque lo vedrebbe anche vestito così direbbe che sarebbe qualcuno di cui non fidarsi, eppure lui è così diverso da ciò che mostra: è demone ed angelo allo stesso tempo.
"Buongiorno Thomas, prego, accomodatevi" dice Justin facendoci entrare. Ormai lui e papà si chiamano per nome. Entro anche io e quando tolgo la giacca lui fissa il mio corpo, soffermandosi soprattutto sulle forme.
"Non mi saluti neanche? Sei troppo concentrato a guardarmi?" lo provoco.
"Sole... non provocarmi"
"Ma come, non mi stavi già aspettando?"
"Sole... non ti conviene" mi si avvicina con passo felino appena nota che mio padre non ci guarda più perché ha raggiunto la cucina.
"Altrimenti?"
"Altrimenti questa volta ti farò godere talmente tanto da far sentire le tue urla a tutti" mi dice all'orecchio per poi lasciarmi un bacio tra le labbra e la guancia. Credo che il respiro mi sia rimasto incastrato in gola così decido di non rispondere, non perché non sappia cosa dire ma perché non credo sia il momento giusto.
Appena entro nel salone, noto che è tutto tornato alla normalità: divani, tv, mobili... ma ancora nessuna foto di famiglia, eppure non mi sembrano persone fredde che non danno importanza a queste cose... cosa ci sarà dietro? Sposto la mia attenzione verso i signori Miller, intenti ad uscire dalla cucina insieme a mio padre.
"Salve Michael, ciao Samantha" saluto.
"Ciao Soleil" ricambia lui
"Ehi Sole, sei bellissima" mi risponde lei e la ringrazio con un sorriso.
Mi guardo intorno e come già sospettavo, Jennifer ed i suoi ancora non sono arrivati, però manca anche un'altra persona: Angel.
"Ma Angel?" chiedo.
"Sta sopra giocando con la babysitter che andrà via tra poco, sali pure, sarà felice di vederti" mi dice Samantha.
"Vieni, ti accompagno" dice Justin e saliamo al piano di sopra.
Arriviamo sull'uscio di una porta aperta e mi trovo davanti Angel che colora insieme ad una ragazza bellissima: capelli lunghi castani, occhi castani ed un fisico da modella; avrà più o meno la mia età.
"Angel, vedi chi c'è" la richiama Justin ed entrambe girano il viso verso di noi, rendendosi conto solo adesso della nostra presenza.
"Soleee" dice la bambina alzandosi e correndomi incontro. La prendo in braccio e le do un bacio.
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Sun & Dark. Il sole oltre l'oscurità.
FanfictionCosa succede quando un sole che ha finito la sua luce incontra ciò che è sempre stato buio? Riuscirà ad illuminarlo o perderà lui stesso la sua luce per sempre? Lei, Soleil Moore, 20 anni. Capelli biondi, occhi verdi e quei lineamenti che emanano ar...