Capitolo 3: Una grande famiglia

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- George rivoglio la mia figurina!
Questa fu la scena che Teddy si trovò di fronte quando entrò alla Tana.
Ron cercava di saltare addosso al fratello maggiore che, bacchetta alla mano, stava facendo volare una carta delle Cioccorane per tutto l'atrio.
I piccoli Rose e Hugo guardavano divertiti la scena, mentre Molly, loro nonna, cercava di rincorrerli - Ron, ci sono i tuoi figli qui! George, che educazione vuoi dare ai tuoi se rubi ancora le figurine a tuo fratello!?
- Oh mamma su - disse George - questo qui si tiene la sua figurina in tasca da nove anni. Al lavoro ogni volta che lo cerco è in un angolo a leggere la sua descrizione. E questo è un prefetto uscito da Hogwarts? Lui e Percy rappresentano la creme de la creme della nostra società!
- George, te lo dico un'ultima volta: dammi quella figurina!
- Sennò cosa mi fai?
- Ti affatturo.
- Davvero? E io ti licenzio.
Ron aveva le orecchie bordeaux.
Teddy non ce la fece più scoppiò a ridere, subito seguito da Georgetown, i figli di Ron e Andromeda. Anche Molly si trovò a trattenersi.
- Non sei divertente, George - disse Ron.
- Davvero? Sono comunque più bello di te.
Sulla faccia di Teddy si dipinse un sorriso. Non immaginava come Ginny avesse potuto vivere con loro per diciannove anni.
Ron guardò Teddy e accennò un piccolo sorriso - Ciao Teddy, tutto bene?
- Non so, sono le cinque del mattino e sono già "sveglio" - rispose con calma, trattenendo uno sbadiglio - ho qualche dubbio a stabilire ancora se va tutto bene.
- Tranquillo, potrebbe andare peggio - intervenne George, mentre prendeva in braccio Rose - ad esempio essere figlia di Ron, vero?
- Il mio papà è il più bravo del mondo! - urlò lei tirando uno buffetto allo zio, mettendoci dentro tutta la forza che una bambina di tre anni poteva avere.
Georgetown rise - Violenta come il padre. Senza un orecchio e pure picchiato da dei bambini. Voi Weasley-Granger non avete nessuna pietà.
Teddy amava quei bambini. Erano la sua salvezza. Da piccolo aveva vissuto tra i grandi, incontrando ogni tanto Victoire e Fred, mentre adesso i bambini erano dovunque. Preferiva di gran lunga stare con loro che con i grandi. Cioè adesso erano migliorati, ma si ricordava quando era più piccolo: i Weasley erano stati per molto tempo tristi, George più di tutti (anche se quando era con i suoi figli era al settimo cielo) e le uniche persone con cui gli piaceva stare erano sua nonna, Harry, Ginny ed Hermione. Ron invece era stato per molti anni un musone, ma da quando erano arrivati Rose e Hugo aveva ritrovato vitalità.
- Brava la mia bimba - disse Ron baciandola, per poi rivolgersi a George - a tre anni ha già capito tutto.
- Ha preso da Hermione allora - ribatté pronto il fratello.
- Hanno già iniziato a litigare, vero? - disse ad un certo punto una voce profonda che fino a quel momento Teddy non aveva ancora sentito.
Charlie Weasley entrò sorridendo insieme al fratello Bill, che teneva sottobraccio una ragazzina dai capelli biondi. Quando vide Teddy, il suo sorriso si allargò e agitò il braccio a mo' di saluto. Lui le sorrise.
- Ti risulta che abbiano mai smesso? - disse Bill, accarezzando la testa di Victoire.
- Charlie!? - disse George stupito - perché ci degni della tua presenza?
- A quanto pare l'Ufficio Auror ha predisposto il mio rientro per discutere delle nuove misure di sicurezza.
- Quindi Harry,? - chiese Teddy.
- Sì - disse Ginny, entrando nella stanza - stamattina era in ansia. E' schizzato fuori con Dean e mi ha detto di portarvi tutti qui. Scusate se vi ho svegliato - poi con tono minaccioso aggiunse - questo ovviamente non è un buon motivo per fare casino mentre i miei figli dormono, vero Ron e George?
Ron guardò malamente il fratello, che dopo aver cercato un attimo di sostenere lo sguardo della sorella, disse - Scusa sorellina.

- Quindi quest'anno andrai ad Hogwarts? - gli chiese Victoire in giardino.
- Esatto - rispose lui, guardando George che dava la caccia ad alcuni gnomi.
Non avevano voluto farli girare da soli, perché, a quanto pare, avevano paura di un attacco Mangiamorte a casa loro. Quindi avevano piazzato George a fare loro da cane da guardia.
Meglio lui che Percy pensò con un piccolo sorriso.
- E io quindi che faccio durante tutto l'anno?
- Fred ha la tua età, resta qui anche lui.
- Ma Fred non sei tu.
Teddy la guardò. Per essere una bambina di nove anni aveva già uno sguardo serio da adulta.
- Ti scriverò qualche lettera - le promise.
- Sarai in pericolo?
- Non credo, Hogwarts è molto più sicuro di questo posto.
- Ad Hogwarts è morto mio zio...
George si fermò un attimo, poi ricominciò a colpire gli gnomi con più violenza.
- Erano altri tempi - disse Teddy, con un sospiro - Hogwarts era sotto il controllo dei Mangiamorte allora.
- Ma prima papà ha detto che siamo tutti in pericolo.
- Sì, ma voi siete Weasley, io sono un Lupin, non dovrei essere in pericolo - disse con poca convinzione.
- Non saresti qui, Teddy - lo rimbeccò subito lei.
Victoire era una bambina a volte un po' pesante, fin da piccola attaccata a Teddy in ogni sua mossa, ma era molto intelligente.
- Magari mi hanno scambiato per un Weasley - butto lì cambiando i capelli, normalmente castano chiaro, in un rosso acceso come quello del papà di Victoire.
- Teddy! Teddy! Teddy! Mi fai i capelli blu? - intervenne in quel momento un bambino di cinque anni che arrivava correndo verso di lui.
Lui si alzò in piedi e gli corse incontro prendendolo in braccio e facendogli fare una giravolta, mentre il bambino gli tirava i capelli, che Teddy aveva fatto diventare blu.
- James, dove sei finito!?- gridò Ginny dall'interno della casa.
- Che palle la mamma - disse James, stringendosi tra le braccia di Teddy e guardandolo con i suoi svegli occhi castani. Teddy sorrise - Non puoi dire queste cose a tua mamma, James.
- Ma lo zio George lo dice sempre.
- Alleluja! Un nipote che mi da soddisfazione - disse il chiamato in causa da dietro le spalle di Teddy - ti meriti una scorta extra di Caccabombe.
- Sì! Caccabombe! - urlò il bambino alzando le mani al cielo, per poi incupirsi - le ultime me le ha requisite mamma perché le ho tirate contro lo zio Ron...
George sospirò - E poi dicono che questa generazione non è cresciuta con sani principi... sono i genitori che stanno rovinando i figli. Quella non è mia sorella!
Teddy scoppiò a ridere.
Come evocata, Ginny arrivò in giardino e vide il figlio in braccio a Teddy. Si fermò un attimo e sorrise, proprio quando un altro bambino dagli occhi verdi, spuntò dietro di lei e le abbracciò una gamba urlando - Ho preso la mamma!
- Bravo Al! - esclamò lei e lo prese in braccio rientrando in caso.
Mancava ancora un po' di gente, ma si iniziava a notare che la moltitudine dei Weasley si stava riunendo.

Ted Lupin e il Figlio dell'Assassino (Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora