Capitolo 29: Sotto chiave

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Al rientro al castello Teddy trovò Dawlish ad aspettarlo. Il professore lo guardava dallo stipite del portone, guardandolo con un'espressione indecifrabile.
- Lupin - disse a mo' di saluto quando lui gli passò di fianco.
- Buonasera professore.
- Ora la compagnia è completa.
Teddy lo guardò stranito. Quale compagnia? In quel posto tutti stavano dando i numeri. Prima il tizio nella foresta, adesso Dawlish.
- Mi scusi, professore?
Dawlish sorrise - I tuoi due amici ora sono in presidenza. Stavamo cercando te e gli altri due per vedere se eravate coinvolti. Dove sei stato?
Teddy si sentì arrossire. Lo stava accusando.
- E-ero da Hagrid - disse intimorito - lui può confermare. Chi è in presidenza?
- Indovina.
- Baston ed Eva - buttò lì senza pensarci. Dawlish annuì. Che avevano combinato quei due?
Mentre si allontanava per raggiungere la Biblioteca, vide Dean Thomas che con la bacchetta chiudeva le porte. Perché le chiudeva? Erano solo le sei di sera.
Stavano definitivamente succedendo troppe cose strane.
Raggiunse il Terzo Piano, dove si trovava la Biblioteca, ma non ci entrò. Vide Bartemius e Anne in un angolo. Anne sembrava preoccupata, Bartemius furente.
- Qualcuno mi spiega cosa sta succedendo? - chiese ai due amici, cercando di sembrare il più discreto possibile. Non voleva che Bartemius lo ammazzasse.
- C'entri anche tu? - urlò Bartemius, avanzando minacciosamente con l'indice puntato viso di lui.
- Con Eva e Baston? Assolutamente no.
- Dawlish avevano detto che non ti trovavano e che magari c'entravi anche tu - disse Anne, in tono accusatorio, ma con più tranquillità.
- Ero nella Foresta Proibita.
- Ah per fort.... TU COSA? - urlò di nuovo Bartemius - Ma uno che rispetta le regole qui dentro c'è? Non ci posso credere che vi trovate sempre in mezzo ai casini.
- Io in realtà non ci sono quasi mai - lo corresse Anne - di solito sono Baston e Ted quelli che sono sempre in mezzo ai casini.
- Con la megera c'eri anche tu – rispose a sua volta il Metamorfmagus.
- Ma per colpa tua. Sei tu che volevi andare a controllare.
Aveva ragione. Nei casini che accadevano c'era sempre di mezzo lui. A parte in quel caso, visto che erano avvenuti in contemporanea. Avrebbe potuto usate un Giratempo e partecipare con Baston ed Eva.
- Mi spiegate cosa hanno fatto?
Anne sbuffò – Sono scappati con due scope da Hogwarts e sono andati a Hogsmeade. Gli Auror li hanno presi lì.
- Ma perché? - chiese Teddy, senza riuscire a spiegarsi il gesto. Certo erano strani tutti e due, ma almeno Eva sperava avesse un minimo di cognizione.
Bartemius si guardò intorno inquieto. Era palese che sapeva qualcosa, ma sembrava non voler parlare se c'erano troppi alunni intorno.
- Sono andati a controllare la casa dove hanno arrestato il mio padrino – disse Bartemius quando i due studenti che stavano passando oltrepassarono la porta della Biblioteca.
- Perché? - chiese Teddy – L'hanno già controllata gli Auror.
- Non so perché. Ma so che li hanno beccati e ora sono nei guai a causa mia.
- Sai che non è così, Bartemius – disse Anne – avrebbero fatto un casino entro fine anno, lo sapevamo tutti. Tu hai solo dato loro un'occasione. Se tu non lo avessi fatto, si sarebbero inventati qualcosa da soli. E forse sarebbe stato peggio.
Bartemius annuì, ma non sembrò esserne convinto. Come al solito si riteneva colpevole di tutto quello che stava accadendo.
- Tu invece che ci facevi nella Foresta Proibita?
Teddy fu tentato di raccontare loro dell'uomo che aveva incontrato, ma si fermò. Non avrebbe fatto pesare a Bartemius più cose di quelle che poteva sopportare.
- Niente, mi era sembrato di vedere un uomo.
- Come un uomo? - scattò Anne, con gli occhi che le uscivano dalle orbite - bisogna subito dirlo a Harry!
- Poi ho controllato, era solo un albero – mentì spudoratamente. Fortunatamente Anne e Bartemius non erano come Victoire. Anche se lui era un buon bugiardo, lei lo avrebbe scoperto.
- Hey ragazzi – disse una voce dietro di loro – indovinate chi è appena tornato dalla presidenza?
Era Baston. Aveva un enorme sorriso stampato sul volto, come se avesse appena vinto una medaglia. Eva, invece, era pallidissima e sembrava distrutta. Ma a Bartemius non importava.
- Eva – disse tra i denti, furente – come diavolo hai osato fare una cosa del genere? Sapevi bene che non volevo. Perché devi farti gli affari miei se non voglio?
Lei lo guardò, decisamente a disagio – Perché sono tua amica.
- E quindi? Anche Anne è una mia amica! Eppure non si fa gli affari miei e non si fa cacciare per mettere il naso in quello che faccio.
- Non mi hanno cacciato – disse lei, tenendo gli occhi bassi. Teddy sentì un peso togliersi dal suo stomaco. Non li avevano cacciati. Era una buona notizia.
- Hai avuto solo una dannata fortuna, Eva!
- Avremmo avuto fortuna – disse Baston, con un'espressione furba – ma il tuo padrino ora è libero.
Bartemius restò senza parole. Baston lo guardava vittorioso, Anne e Teddy e si guardarono stupiti. Pure Eva alzò lo sguardo per guardare Bartemius.
- C-come? - chiese stupito.
- Abbiamo trovato una stanza segreta - disse Eva, che sembrava aver recuperato un po' di colore - se Draco avesse saputo che c'era, sarebbe sicuramente corso lì, non avrebbe cercato di scappare dal retro. Inoltre la McGranitt ci ha detto che c'era già una lettera minatoria mandata dai Mangiamorte a Draco. Da sole non basterebbero per rilasciarlo, ma insieme danno abbastanza libertà a Harry di liberarlo.
Tutti si girarono a guardare Bartemius, aspettandosi una relazione di qualsiasi tipo, ma lui rimase fermo, stupito. Poi gli angoli della sua bocca si alzarono, facendo un sorriso che Teddy non gli aveva mai visto in faccia. Un sorriso di pace.

Ted Lupin e il Figlio dell'Assassino (Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora