Capitolo 11: Conferenze e inaugurazioni

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- Signor Potter, glielo chiedo senza giri di parole: il Mondo Magico è al sicuro? - chiese Rita Skeeter, con il solito sorriso falso e malizioso.
Harry odiava quella situazione. Non che non rispettasse i giornalisti, anzi molti li stimava, come Seamus, ma altrettanti cercavano più che i fatti una frase da trascrivere per tirare su un polverone. E Rita Skeeter era la regina di quest'arte.
Harry sistemo i fogli sopra il leggio davanti a lui, contrassegnato dal logo del Ministero, e alzò gli occhi verso la giornalista. Era in piedi, vestita con un tailleur verde vomito, e si guardava intorno con fierezza, osservando gli altri giornalisti seduti, i cui sguardi però erano rivolti ai due leggii, quello di Harry e quello di Kingsley.
- Credo, signora Skeeter, che il Ministero della Magia e l'Ufficio Auror stiano facendo del loro meglio. Vuole che dica che non siamo al sicuro? Le dirò che non lo sappiamo, ma abbiamo aumentato la sicurezza in ogni luogo con misure che neanche durante la Seconda Guerra Magica erano così rigorose e precise. Posso dirle che ho ragione di ritenere che la salute dei maghi non sia a rischio, se le regole e le misure di sicurezza verranno rispettate.
Kingsley lo guardò e gli fece un cenno d'assenso.
- Per questo il Ministero inizierà a distribuire dei depliant con le misure da rispettare e manderà spot via radio. Preghiamo che voi li pubblichiate, il nostro Ufficio Stampa li ha inviati tramite gufo alle vostre redazioni. Come al solito il vostro contributo è fondamentale.
Kingsley sembrava calmo, ma Harry sapeva bene che non lo era. Negli ultimi giorni era stato fisso nell'ufficio di Harry a fare summit di ogni tipo con praticamente tutte le personalità di spicco del Ministero. Oltre a quelli Harry aveva analizzato tutti i fascicoli sui prigionieri di Azkaban e su una gran parte di dipendenti del Ministero, ma non avevano ancora trovato nulla: i Mangiamorte si erano come volatilizzati.
- Qualcuno dentro al Ministero può essere coinvolto? - chiese invece Thomas Wellington, un giovane giornalista di Radio Potter, l'emittente proprietà di George Weasley.
- Tutto può essere - rispose Harry, con la solita voce controllata che usava per l'occasione. Dentro era molto stanco, ma non doveva farlo vedere.
- Potrebbe essere anche uno dei capi di questa indagine?
- Di questa indagine me ne occupo io per l'Ufficio Auror e la vicedirettrice Granger per l'Ufficio della Regolazione della Legge Magica, mentre ad Azkaban è fisso l'auror Dennis Canon, che gode della mia massima stima personale e lavorativa. Non ho alcun dubbio di dubitare del piccolo team interforze che si occupa della direzione del caso.
La Skeeter si alzò di nuovo in piedi, interrompendo la domanda di un piccolo giornalista tedesco - Quindi il suo vice, Dean Thomas, è stato estromesso dall'incarico? Ci sono stati degli screzi sul modo di condurre le indagini?
Ormai Harry sapeva benissimo come replicare alla Skeeter. Da quando aveva iniziato quella conferenze aveva fatto installare un registratore che registrava tutto quello che gli intervistati dicevano e ciò era stato molto utile per smentire gli articoli della Skeeter. Ormai il tutto si giocava su un gioco di astuzia tra i due.
- Il vicedirettore Thomas attualmente è impiegato nel delicato compito di mettere in sicurezza i luoghi più a rischio e di coordinare le ricerche sul campo, quando avrà finito questo incarico si occuperà tanto quanto me di portare avanti un corretto svolgimento delle indagini.
- Non puoi dirci qualcosa di più sul lavoro di Thomas? - chiese Zacharias Smith, da poco passato dalla Gazzetta del Profeta all'Eco di Diagon Alley, un giornale nato da poco e facente capo alla Gringott.
- Ovviamente no - rispose Harry, che non aveva mai sopportato più di tanto quel ragazzo - si tratta di temi che concernono la sicurezza nazionale, sono sottoposti al massimo grado di segretezza.
- Cormac McLaggen, deputato presso la Confederazione Internazionale dei Maghi, sostiene che il Ministro della Magia non ha svolto il suo compito e dovrebbe dimettersi, tu che ne pensi? - gli chiese di nuovo Smith.
- Penso che McLaggen, come credo tutti abbiano capito, aspiri a candidarsi alle vicine elezioni e cerchi in tutti i modi di far sfigurare il suo sfidante. Credo che il Ministro abbia fatto una saggia scelta a non dimettersi, in quanto senza di lui sarebbe venuta a mancare un'esperienza e una capacità non comune e una continuità amministrativa che avrebbe sicuramente rallentato il corso delle indagini. Credo che nelle crisi non ci sia niente di meglio che avere Kingsley Shacklebolt in prima linea.
- Niente di meglio tranne che avere Harry Potter in prima linea - replicò il Ministro, con un sorriso.

Ted Lupin e il Figlio dell'Assassino (Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora