Capitolo 10: Foto ricordo

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Il prefetto di Serpeverde li stava scortando al loro dormitorio, dopo la cena.
L'inizio era stato umiliante.
Sperava che il suo nome passasse inosservato, ma evidentemente il figlio del temibile Antonin Dolohov non veniva smistato tutti gli anni. Vedere gli sguardi pieni di ripudio degli studenti di Hogwarts, Serpeverde compresa, era stato fin troppo. L'unica cosa positiva è che, essendo l'unico maschio Serpeverde del suo anno, avrebbe avuto un dormitorio tutto per lui.
- Siamo arrivati - disse gentilmente il prefetto, un riccio castano.
Una porzione di muro, decorata con due cobra di pietra, si trovo davanti a loro.
- Allora - disse nuovamente - per entrare avete bisogno della parola d'ordine. Quella attuale è Preside Piton.
Una porzione di muro si aprì e il prefetto si girò, non vedendo così lo sguardo accigliato di Bartemius. Ma davvero? Quella era una parola d'ordine segreta?
- Ora, se non vi dispiace, vi lascio - disse il prefetto - e salgo di sopra. A domani.
Sia lui che Eva lo salutarono e il riccio si allontanò su una scala a chiocciola con serpenti intarsiati sul corrimano.
Bartemius si guardò intorno. L'ambiente era ampiamente illuminato da cinque camini che, in contrasto con le finestre verdognole che davano sul lago, illuminavano con una luce tetra la stanza. Sopra ogni camino c'era un quadro, ne riconobbe due: su quello più a destra, con un capello a punta e un ricco mantello, stava Merlino, che guardava la libreria intorno lui con bieco interesse. Come aveva letto su un libro, Merlino era un Serpeverde. Su un altro, più centrale, si trovava un uomo con i capelli lunghi neri con qualche filo bianco e la barbetta. Dormiva beato, con un medaglione con incisa una S in mano. Salazar Serpeverde.
- Lui è diverso dagli altri. E' simpatico - disse Eva da dietro di lui.
Bartemius la guardò per la prima volta bene. Aveva i capelli castani, come i suoi occhi, legati in uno chignon e sembrava stanca.
- In che senso? - le chiese
- E' forse uno dei pochi che ci ha trattati bene questa sera.
Bartemius restò senza parole. Non era l'unico ad averlo notato. Non sapeva come reagire però.
- I tuoi ci credono ancora? - le domandò.
- I miei sono in carcere entrambi. Mio fratello era Evan Rosier.
- Il Mangiamorte ucciso nel 1981?
- Lui. Mio padre era un compagno di scuola di Voldemort. Mi ebbe poco prima del 2 maggio.
- E ora con chi vivi?
- Con Roger Davies e Katherine Orwell. Roger è il parente più prossimo che io abbia ed è quello che considero mio padre. Io non voglio essere considerata una Mangiamorte.
Bartemius annuì - Tranquilla, appena si saprà in giro che sei stata cresciuta da due persone normali smetteranno. E poi sei stata cresciuta Roger Davies, il cacciatore più valido dei Puddlemere United e capocannoniere dell'ultimo mondiale, dovrà pur valere qualcosa.
Eva sorrise nella direzione del ragazzo.
- Tifi per il Puddlemere?
- No, mi fanno cagare. Tifo Tornados.
Lei rise. Per la prima volta sentiva di avere un'amica.
- Tu invece devi essere proprio cresciuto tra i Mangiamorte, se tifi Tornados.
- I Malfoy - rispose lui stringendosi dalle spalle.
- Draco? - chiese lei.
- Sì. E la moglie. Astoria Greengrass.
- E' la Medimaga che ha fatto nascere mia sorella.
Bartemius sorrise - Sì, si occupa di quel campo principalmente.
- Non sei stanchissimo?
- Sì - annuì il ragazzo.
- Andiamo a dormire? -
- Va bene, mamma - rise lui.

*

- Ted svegliati - disse una voce sopra di lui.
Teddy aprì gli occhi e si trovò davanti due occhi verdi che gli erano molto famigliari.
- Harry, ti prego, lasciami dormire...
- Non sono Harry - disse stizzita la voce. Una voce femminile.
Teddy si tirò su a sedere.
- Dove sono? - disse guardando il letto a lui sconosciuto e la ragazza.
- Ma stai bene? - gli chiese Anne, guardandolo torva.
Teddy sbadigliò, sbatté le palpebre e si sedette.
- Benissimo. Ho il risveglio lento. Che ore sono?
- Le sette e trenta.
- Ma le lezioni iniziano alle nove! - si lamentò Teddy affranto.
- Beh sì - disse lei titubante - ma visto che eravamo tutti svegli... ho pensato che volessi essere svegliato.
- Quindi vuol dire che Edgar e Harry stavano parlando di Quidditch e sembravi loro un alieno perché non sai niente di queste cose?
Lei sorrise timidamente - Esatto. Cioè non fraintendermi, mi stanno simpatici, ma non capisco davvero niente di quello che dicono.
Questa volta a sorridere fu Teddy. Edgar era un bravissimo ragazzo,da quel poco che ci aveva parlato la sera prima: gentile, educato, fine ma fin troppo simile a Baston. Ovvero una persona che aveva molti interessi, ma un solo argomento di cui parlare: il Quidditch.
- Continuano a parlare di quello sport con le scope. Ti giuro che non ci capisco niente.
Teddy si alzò e si sgranchì, mentre si avvicinava la suo baule. Era contento che Anne si fosse un po' sciolta, almeno con lui. la sera prima erano rimasti svegli per qualche ora a parlare con i prefetti e i ragazzi più grandi e sospettava che lei, come lui, si sentisse veramente a casa. Tanta gente, tutta gentile e disponibile, gli aveva fatto passare una bella serata, con tanto di festa di benvenuto grazie al cibo dato loro dagli elfi domestici. Non sapeva perché tutti denigravano I Tassorosso, ma quello che aveva capito la sera prima è che per loro ognuno era importante.
- Hey, ma tu sei una donna! - esclamò all'improvviso Teddy, ricordandosi delle parole di Ron.
Anne arrossì.
- Come hai fatto ad entrare? Ron mi ha detto che il castello non permetteva a nessuna donna di andare nel dormitorio maschile e viceversa.
La ragazza restò senza parole e divenne più rossa di quanto lo era già diventata prima, se possibile.
- Cosa vuol dire? C'è un incantesimo di protezione? Mi riempirò di pustole in men che non si dica? Oddio!
- Stai calma! - disse Teddy - Ron si sarà sbagliato.
- Ma tu ti sei abituato al fatto che tutto questo esista? - gli chiese isterica.
Teddy sorrise. Non aveva mai pensato a come una Nata Babbana doveva sentirsi con la scoperta del Mondo Magico.
- Tu sei abituata a quei cosi che usate per chiamarvi l'un l'altro?
- I telefoni?
- Credo che siano loro.
- Per forza, ci convivo dall'infanzia.
Teddy annuì - Per me è lo stesso con la magia. Ora, se non ti dispiace, puoi tornare da Harry così posso cambiarmi?

Ted Lupin e il Figlio dell'Assassino (Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora