Grandi di cuore
Teddy guardava i suoi regali di Natale quasi spaventato. Per la maggior parte erano dei volumi di più di ottocento pagine. E il problema era che gli piacevano anche. Era davvero così secchione?
- Se te lo stai chiedendo, devo ancora capacitarmi di come tu riesca anche solo ad alzare libri del genere – gli disse Victoire, sbadigliando. Teddy sperava scherzasse quando aveva detto che avrebbe dormito tutte le notti in camera sua, ma a quanto pare non era così. Ma poi la cosa che non capiva era un'altra: se aveva un letto tutto suo, in una stanza dove teneva tutte le sue cose, perché doveva venire in un letto con un'altra persona a un piano diverso della casa. Victoire era strana. Molto strana.
- Ma qualcosa di normale ce l'hai? Leggi continuamente, cambi colore di capelli come se fosse quello dei calzini e giri con un corvo.
Plenilunio gracchiò dalla sua gabbia, guardando male Victoire.
- A proposito del corvo – continuò la più vecchia dei giovani Weasley – puoi toglierlo dalla stanza, mi spaventa vederlo ogni sera.
- No – le rispose Teddy, aprendo una confezione di Cioccorane – se non lo vuoi vai a dormire nella tua stanza.
Sperò che Victoire decidesse di andarsene da lì, ma invece sbuffò e prese una Cioccorana. Appena aprì la scatola saltò e le cadde in bocca.
- Teddy Teddy Teddy – disse una voce all'improvviso.
George era sulla porta e sorrideva guardando i due – Iniziano togliendo le tue cose dalla camera da letto e finiscono per proibiti di far esplodere cose nello studio. Ricordatelo quando voi due vi sposerete.
Teddy diventò bordeaux. Victoire iniziò a boccheggiare sommessamente.
- Io con lui? - disse lei, dopo essersi ripresa – Ma tu stai male zio, non mi sposerei mai con lui!
- Oh, tenera – disse George – sei tutta tuo zio Ron, fai i suoi stessi identici discorsi.
- Ma lui alla fine non si è sposato con Lavanda Brown!
- Infatti questi discorsi non li ha fatti parlando di Lavanda Brown, in effetti con Lavanda Brown non parlava tanto. Ti dico solo che dei discorsi del genere li faceva su un'altra ragazza. Ora sono sposati e hanno due figli.
Victoire strinse i pugni e guardò malissimo lo zio.
- Ora sembri tua zia Ginny e ciò mi spaventa, forse è meglio se me ne vado.
- Forse è meglio.
George e Fred non erano venuti alla Tana in pianta stabile. Da quando si erano allontanati da Grimmauld Place George era apparso più spesso, ma lui e Fred dormivano a casa loro, sopra al Negozio e si svegliavano presto per inventare nuove cose. Roxanne e Angelina invece restavano alla Tana, forse per paura di quei due.
Quando se ne andò, Victoire si girò verso di lui. I loro occhi si incontrarono, quelli castani di lui con quelli blu di lei. Victoire distolse lo sguardo.
- Che cosa c'è,? - le chiese. Non gli piaceva quando lei si sentiva triste, perché si sentiva triste anche lui.
- Niente.
- Odio quando voi ragazze dite "niente", lo dice sempre anche Anne.
Victoire scattò in piedi – Chi è Anne!?
- Una mia compagna di Casa.
Lei sollevò un sopracciglio – E perché non me ne hai parlato!?
- Dovevo?
- Certo che dovevi. Quindi tu hai degli amici là dentro!?
- Sì.
- Bene, questa Anne non te la approvo.
Teddy iniziò a sentirsi infastidito. Odiava quando faceva così.
- Scusami, da quand'è che devo riferirti tutto e chiedere la tua approvazione?
- Da adesso, Edward Remus Lupin.
- E se non fossi d'accordo?
- Non mi interessa, questa Anne ti sta portando sulla cattiva strada.
- Ma ti rendi conto di quello che stai dicendo, Victoire?
- Ti odio, T...Edward!
- Vai via Victoire.
Lei si girò e sparì fuori dalla porta, seguita dalla scia di capelli biondi.*
Harry aveva passato tutto il giorno sulle tracce di Draco Malfoy. Mundungus era sparito, quindi l'unica fonte che ci fosse sul rapimento dei centauri sui Monti Cambrici era Draco Malfoy. Sperava di non doverlo arrestare.
Il suo lavoro era anche questo: distruggere i cattivi. Più volte quelli che arrestava erano convinti di essere nel giusto e non si pentivano della loro causa. C'era una Giusto e un Sbagliato? Harry pensava di no. Il massimo che un uomo poteva fare era seguire la sua idea del Giusto e combattere per affermarla. Disprezzava i Mangiamorte, ma se avesse avuto le loro idee si sarebbe comportato allo stesso modo. Non aveva tante remore a catturarli e a sbatterli per la vita ad Azkaban, ma con Malfoy sì. Aveva dei figli e una moglie. Aveva un figlioccio che era molto amico di Teddy, cosa avrebbe significato tra di loro se un padrino avesse arrestato l'altro?
Sperava in un cambiamento, sperava che dopo tutto quello che aveva passato durante la Guerra avrebbe rigato dritto.
- Non sai la novità – disse la voce di Ginny, risvegliandolo dai suoi pensieri.
- Quale?
- I due sposini hanno litigato!
Harry si strinse nelle spalle – Sai che novità...
- Come che novità? E' da quando sono nati che vanno d'accordo!
- Non stiamo parlando degli stessi sposini, a quanto pare.
Ginny sorrise – Tu di chi parli?
- Ron e Hermione, no? - disse Harry – Quelli sono sempre dietro a litigare.
- No, io parlo di Teddy e Victoire!
Per poco il bicchiere di Whisky incendiario che Harry aveva in mano rischiò di cadere.
- Cosa!? - chiese stupito. Era impossibile che Teddy si arrabbiasse con qualcuno, mentre per Victoire era impossibile arrabbiarsi con Teddy.
- Perché?
- A quanto pare hanno litigato per Anne, almeno da quando ha detto Teddy. Victoire si è chiusa in camera sua a piangere e ha saltato due pasti.
- Per Anne? - chiese Harry – cosa c'entra Anne? Anne la figlia di mio cugino?
Ginny annuì – Teddy dice che le ha detto che assomigliava ad Anne e lei si è messa a chiedergli chi era quest'Anne e poi ha dato fuori di matto.
- Oh sì – disse Ron, entrando dalla porta della cucina e prendendo un panino dal tavolo – scena fantastica. Non ho mai visto una scena del genere.
- Io sì – gli rispose la sorella – però il protagonista della scenata era un uomo e il nome incriminato era "Viktor Krum" e non "Anne".
Ron arrossì talmente violentemente da far preoccupare Harry.
- E quindi ora che si fa? - chiese Harry.
- E' il tuo figlioccio – rispose Ron.
- Grazie, Ron, vedo che sei d'aiuto. Devo parlare con Teddy?
- Per dirgli cosa? - chiese Ginny – Lui non ha fatto niente di male.
- Devo parlare con Victoire allora?
- Ti ammazzerebbe.
- Era più facile quando si andava a caccia di Horcrux – commentò Ron, facendo sorridere l'amico.
Hermione entrò con un tazza vuota in mano.
- Come sta Victoire? - chiese Ron.
- Dopo due ore io e Fleur siamo riuscite a entrare. Sembra che sia appena stata torturata.
- Ha smesso di piangere? - chiese Ginny.
- Sì, ma non è escluso che possa riniziare. Ha bevuto la cioccolata ed è tornata sotto le coperte.
- Teddy sa che ha pianto? Ha capito il perché? - domandò Harry.
Hermione accennò un sorriso – Hai presente Remus? Ci ha messo degli anni per capire che Tonks lo amava. Forse Teddy è anche messo peggio.
- Dovremmo dirglielo?
Ginny scosse la testa – Rovineremmo i passi futuri di Victoire. E' come se Ron ti avesse detto al mio primo anno che avevo una cotta per te.
Harry e Ron si scambiarono una sguardo colpevole. Ginny lo notò.
- Ronald Weasley – disse con voce bassa ma indispettita– non dirmi che lo hai fatto davvero.
- Non l'ho fatto davvero – disse lui con voce poco convinta, evitando il suo sguardo.
- Per la barba di Merlino quanto sei idiota, Ron!
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Ted Lupin e il Figlio dell'Assassino (Wattys2016)
FanfictionEvasione da Azkaban. Harry Potter e la sua squadra iniziano ad indagare, l'Ordine della Fenice torna a riunirsi e Draco Malfoy cerca un modo di tutelare la sua famiglia dagli attacchi dei Mangiamorte evasi. In questa cornice Teddy Lupin inizia la su...