Capitolo 18

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Dopo il matrimonio le cose sono diventate meno caotiche. Tutte le mattine, kili si incontra con l'esercito o con qualche capo di stato, mentre io leggo, cucio o passo il tempo con sua mamma e le altre nane. Nel pomeriggio invece insieme alleniamo le reclute: io sono addetta agli arcieri visto che per me non è molto faticoso con la pancia, mentre kili si occupa delle guardie armate con lance, spade e scudi. Siamo molto impegnati, ma la sera riusciamo sempre a fare qualcosa di diverso, come una passeggiata o semplicemente a passare un pó di tempo insieme accoccolati sul nostro letto per poi addormentarci insieme.
"Di cosa hai veramente paura kili?" Gli chiedo una sera
"Di non essere una persona giusta e imparziale, di non riuscire ad essere un bravo re, ma sopratutto ho paura di non essere un bravo marito e padre con te e il bambino. Perdervi sarebbe la mia rovina"
"Tu non ci perderai mai, mi hai perso una volta ma non mi perderai mai più" dico abbracciandolo forte. Ci addormentiamo cosi, con il suo respiro caldo che mi fa venire i brividi sul collo, e la mia testa poggiata sul suo petto. La primavera ormai è giunta e il mio bambino sta per nascere. Non vedo l'ora di poterlo stringere forte e coccolarlo: spero che saró una brava mamma.
La mattina dopo mi alzo di buon ora e decido di andare al fiume per un bagno. Kili già si è alzato ed è uscito. Prendo della biancheria pulita, un abito rosso con le rifiniture in oro e vado per la mia strada. Il fiume non è molto distante, cosi mi piace andare a raccogliere qualche fiore e passare un pó di tempo da sola a leggere o a sguazzare nell'acqua. Arrivata al fiume poggio i miei indumenti su di una roccia, e mi getto in acqua. Mentre sto per uscire un dolore lancinante mi colpisce al basso ventre. Non puó essere già ora. Mi sento strana, come se qualcuno mi stesse colpendo il ventre con una lama. Il bambino sta per nascere. Ed ora come faró ad avvertire gli altri? Non mi sentiranno mai urlare. Dovró fare tutto da sola, prima che arrivo alla montagna saró stremata e non riusciró a farlo nascere. Mi appoggio ad un albero e posiziono il mio abito sotto di me. Passano le ore, ma nessuno mi viene a cercare. Ho paura: i dolori stanno aumentando ed io non resisto più. Dove sono le altre nane? Kili non si accorto della mia assenza a pranzo? Nessuno si sta preoccupando? La strada è vicina, forse qualcuno mi sentirà.
"Aiuto sta per nascere il bambino" inizio ad urlare a squarciagola. Dopo tre richiami sento qualcuno che attraversa la boscaglia.
"Tauriel, o mio dio ma cosa fai qui da sola?"
Bilbo e Gandalf? Ma cosa ci fanno qui?
"Cosa fate qui voi?" Dico tra una contrazione ed un altra.
"Eravamo venuti per la nascita del bambino, ma vedo che dovremo farlo nascere noi" dice Bilbo"non sono una brava bambinaia"
"Vado a chiamare qualcuno" dice Gandalf.
Sembrano passate ore quando la mamma di Kili ed altre nane giungono da me.
"O signore Tauriel, non dovevamo mandarti da sola lo sapevo. Bilbo puoi andare ora, noi abbiamo tutto ció che ci occorre. Kili è in ansia, ti ha cercato dappertutto per la montagna e alla cittadella. Stavamo per venire a vedere noi, quando ci ha chiamato Gandalf"
"Ringrazio il cielo che siete arrivate" dico mentre sento che devo spingere. Dopo mezz'ora la situazione è sempre la stessa. Mi sento esausta e sfinita, non ce la faccio più. Dopo un ultima spinta sento un pianto e io dolori scompaiono mentre inizio a vedere tutto nero e i miei occhi si chiudono.

SALVE RAGAZZI,
Nuovo capitolo per voi, finalmente il bimbo è nato ma tauriel si è trovata molto in difficoltá, ed ora non sta bene. Cosa succederà? Lo scoprirete nel prossimo capitolo, buona giornata a tutti❤️

Un amore impossibile, ma realeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora