L'assoluta

Overtour 1

Che cos'è che distingue l'amore dall' infatuazione ?
Cosa rende un amore più grande di un altro ?
Qual è il limite massimo per cui si può amare una persona ?
Che cosa determina quanto puoi amare ?
Naos diceva che un uomo è grande quanto l'amore che sa dare, ma quanto sai amare è determinato dal quanto sei disposto a combattere per quell'amore.
Questa è la storia dell'amore che ha saputo essere assoluto...
Era il primo giorno d'estate, il sole riscaldava i tetti antichi del mio paese e il vento ribelle veleggiava tra di essi.
Nella grande piazza si può ammirare l'incessante rinnovarsi delle persone che passano, si fermano per una chiacchiera, magari bevono qualcosa al bar e poi se ne vanno.
Se ci si avvia per il corso, si possono vedere i negozietti con i loro clienti gioiosi che entrano più per un saluto che per un acquisto.
Proseguendo si arriva al bar storico del paese, quello che frequentavano i nostri genitori da ragazzi e che ora è il nostro bar. Non importava se quello in piazza aveva più movida e più ragazzi, quello era il nostro e non lo avremmo mai tradito.
Il bar è pieno, tanto che ha dovuto mettere anche i tavoli all'esterno e al tavolo più grande, un gruppo di ragazzi ride e si diverte tra una bibita e qualche patatina. La gente sorride e non ha pensieri, il paese è vivo e si respira l'estate.
Questa è Arcadia.
Un piccolo paesino con più bar che persone, nascosto tra le colline innevate e soleggiate.
Adoravo sedermi le sere d'estate ad uno qualunque dei bar disseminati per il posto e assistere all'infinito carosello delle vite che si alternavano frenetiche.
Alla fine in questi posti un po' tutti conoscono tutti, ma il mio vero legame con questo posto era determinato da Maia.
Era una ragazzina un po' più piccola di me ma con la quale siamo praticamente cresciuti insieme.
Il nostro rapporto, tuttavia, non era uno di quei normali rapporti di chi è cresciuto insieme da tutta la vita. Alla fine, non ci consideravamo più di tanto e non avevamo questo grande rapporto, ci sentivamo solo quando arrivavo ad Arcadia d'estate. Per il resto io stavo fuori paese per poter essere più vicino alla scuola dove insegnavo.
Però ci volevamo bene, era una di quelle persone che puoi non vedere per un anno intero e poi quando vi rincontrate è come se il tempo non fosse passato mai e tutto torna naturale.
Quando ci vedevamo di solito uscivamo per la piazza e facevamo i nostri consueti giretti avanti e indietro, ogni tanto incontravamo i suoi amici e ci univamo a loro, ma mai nulla di ché.
Quell'anno ero arrivato in anticipo, a riprova del fatto che le cose insolite sono segnali di qualcosa che sta per cambiare. Ero arrivato per un paio di giorni a maggio, giusto per vedere che a casa fosse tutto a posto, per poi tornarci in seguito; casa che tra l'altro si trovava al piano di sopra rispetto a quella di Maia.
Avevo anche pensato di non dire nulla a nessuno ma il paese è piccolo e ci si incontra sempre.
Ci scontrammo il primo pomeriggio che arrivai, neanche a farlo apposta.
Mi salutò affettuosa e si stupì che non le avessi detto nulla, ma andava di fretta e non parlammo molto; notai subito che aveva un qualcosa di anomalo nello sguardo, una sorta di velata amarezza.
Ed è da lei che inizio a raccontare, da quello sguardo sfuggitole e da quel fortunato pomeriggio in cui ci incrociammo e, fortunatamente per tutti, si ricordò della mia esistenza.
In un primo momento non me ne curai molto e tornai alle mie faccende.
E ci sono un'infinità di cose che sto omettendo ma non importa perché questa non è la mia storia e quindi io evito di far perdere tempo a te e tu eviti di fingere interesse per un ordinario signor nessuno che ti passa accanto in un giorno qualunque di cui ti dimenticherai subito.
Non sono le persone qualunque che fanno la storia, la fanno gli straordinari.
Ma questa non è una storia come le altre...
È raro che il solo impegno basti a creare la strada che si vuole percorrere.
La vita è un'infinita equazione di eventi che generano cause, che a loro volta generano altri eventi a cascata, in un susseguirsi caotico e imprevedibile di vicissitudini improbabili che hanno fatto in modo che tu sia proprio qui, proprio ora.
Tutto influenza tutto e niente si ripete uguale, mai.
La maggior parte delle volte è la destinazione stessa a cambiare in funzione delle occasioni proposte, perché le persone non cercano guai e preferiscono adattarsi e adeguarsi alla marea piuttosto che porvisi contro irrazionalmente.
È necessario quindi, qualora si voglia perseguire un percorso, saper cavalcare le onde che il fato decide di porci innanzi, in modo da sfruttarle per proseguire invece di farsi deviare da esse. Occorre combinare l'impegno con l'astuzia e soprattutto una non sottovalutatile dose di fortuna.
Ma, Il mare, la vita, il fato è una forza perseverante, se decidesse per te un'altra destinazione sarebbe irragionevole ostinarvisi contro, quasi folle, nessun marinaio saggio si oppone alla tempesta, come nessun uomo può andare in contro ad un tornado sperando di sorpassarlo, la vita difende i confini dei suoi segreti con ostili avversità invalicabili alle persone.
Siamo così frangibili.
Ma se consacrerai te stesso ad un ideale potrai essere più di un uomo.
Infrangerai la catena delle bugie che raccontano gli specchi e scapperai oltre le barriere che celano l'utopia.
Vedrai la luce del sole e ti prenderanno per pazzo coloro i quali vivono accecati dalla loro vita grama.
Avrai il potere di vedere l'anima del tuo prossimo fin dove si dissolve nel vuoto che nasconde.
Ma dovrai portare il tuo vuoto negli occhi in modo che lo vedano tutti.
Troverai i limiti di chi vanta di essere invincibile.
Tenterai di salvarli al prezzo di te stesso perché ne hai il potere ma in te cercheranno il male che non possiedi e lo troveranno.
Vano sarà il tuo sforzo, perché non gli potrai mai donare il coraggio di mettersi in dubbio.
Ti condanneranno gli stessi che ti hanno ostacolato e che non hanno visto quanto ti è costato.
Solitario il cammino e buia è la strada dei segnati dalla vita.
Ma un giorno, siederai al di sopra dei popoli vacui e troneggerai con gli spezzati.
Sarai emarginato, avranno paura di ciò che gli saprai mostrare.
Ti chiameranno diverso e sarai destinato ad essere sbagliato.
Eretico profeta di verità celate.
Ma non importa se sarai folle, bugiardo o superbo, lascerai il segno nella vita delle persone che ti incontreranno, e, di te, tutti porteranno la cicatrice nella memoria.
A nessuno sarai indifferente.
E ricorda sempre:
Verrai spezzato, distrutto, abbandonato, schiacciato, tradito.
Ma sarà questo il regalo più grande che ti farà la vita.
Sarà la forza di scoprirti frangibile a renderti indistruttibile.
Dovrai pagare il dazio della tua felicità per essere felice.
Perché alla fine è questa la destinazione che tutte le vite hanno lo scopo di perseguire: la felicità.
Che sia quella alla fine del cammino che abbiamo deciso per noi o la bugia che ci siamo convinti ci possa saziare trovata a metà strada, tutti rincorrono la persistenza di quella fugace sensazione, e la massima forma della felicità, l'unica che è in grado di permanere imperitura è certamente... l'amore.
Amore che danza sulla bocca degli adulteri, dei bugiardi, degli ipocriti e degli empi ma che è taciuto dai suoi testimoni.
Per raggiungerlo dovrai inevitabilmente guardare in faccia il suo più fedele araldo, il silenzioso guardiano che sovrasta il mondo e abbraccia ogni cosa: il tempo.
Il più grande rivale dell'umanità, nessuno gli può sfuggire e lui invece sfugge a tutti come il fumo inafferrabile che deride chi lo insegue e lo avvolge.
Ma quanto è potente ed influente nella vita il tempo: basta donarne un po' a qualcuno che diventa paragrafo della tua storia, diventa uno di quelle imprescindibili parti del tutto.
Cosa è il tempo se non la misura dei sentimenti?
Più tempo donerai a qualcuno più forti i sentimenti che riceverai e che inavvertitamente ti lascerai scappare.
Il tempo è l'incantesimo che trasforma ogni cosa: persino l'amore è solo una complicità che è diventata adulta.
Ed è proprio per via del tempo che abbiamo paura di amare, dedichiamo così tanto a qualcuno e poi se ne va.
Allora dobbiamo avere il coraggio di ricominciare una vita da capo.
Scegliere di credere a qualcosa e continuare a crederci; crederci al punto da trasformare la speranza che possa durare in certezza ed esserle fedele, farla diventare la ragione della tua vita dedicandogliela e rendendola per questo infinita.
Perché il tempo che spendiamo ad amare non è che il tempo senza tempo che chiamiamo eternità.
Alla fine, è il sogno di tutte le cose effimere... persistere.
Bisogna però essere in qualche modo folli per pensare di poter conseguire dei sogni così alti, bisogna essere consapevoli di quanto possa essere crudele vivere da diversi e perciò conoscere la solitudine.
Noi siamo questo.
Siamo le anime erranti che si cercano nel buio.
Siamo quelli che il mondo ci cade addosso ma non ci spostiamo.
Siamo i traditi, gli emarginati, gli esclusi.
Siamo i figli della notte che hanno paura di dormire.
Siamo quelli che hanno schiacciato, sbiadito, deriso, umiliato.
Siamo gli uccisi.
E quante volte puoi permettere che ti ammazzino senza dire nulla, loro non lo sanno.
Basta ripetersi che va bene anche così.
Siamo i disperati a che quell'"andrà meglio" ci credono ma non ci sperano.
Noi siamo gli spezzati.
Questa la nostra fiaba e giacché sono io il narratore, rimescoliamo un po' le carte...

Cosa succederebbe se l'eroe non fosse davvero buono ?
E se il cattivo non fosse davvero il cattivo ?
E se la damigella in pericolo stesse vivendo la sua vita e lui l'avesse portata via alla persona che amava?
E se l'eroe avesse avvelenato la principessa perché lei l'ha rifiutato ?
E se le storie non avessero un lieto fine ?
Mescoliamo bene e male.

E ora che abbiamo stravolto le regole dimmi: cosa fa di un re un re ?
Il trono ?
Lo scettro ?
La dinastia ?
La corona ?

No, è qualcos'altro...
Prima però ci serve un eroe di cui parlare, ma gli eroi non accorrono se non ve ne è bisogno; quindi, evochiamolo con un anatema...