Maia chiamò in piena notte e lui era pronto.
Aveva un attacco d'ansia, ci mise più del solito a farglielo passare ma alla fine ci riuscì, ci riuscì e stette con lei fino a che non si addormentò e anche un po' oltre.
Finito con lei si mise a guardare un film per scaricare la tensione e alle prime luci dell'alba andò a dormire.
Maia si sentiva sicura solo con lui, così iniziarono a ripetere la procedura tutte le sere, lui aspettava che lei si addormentasse, la lasciava e poi aspettava di poter riposare anche lui. Alle volte Maia si addormentava subito ma lui restava comunque sveglio tutta la notte, non correva rischi, dominava la notte e quando vigilava i demoni temevano di uscire.
Con il tempo il loro legame si rafforzò e iniziarono a sentirsi anche di pomeriggio. Si dedicava al cento per cento a lei ed era diventata il suo unicum.
Lui non usciva mai perché doveva essere sempre reperibile qualunque cosa fosse successa, le poche volte che era costretto ad uscire tornava a casa il prima possibile e quando usciva con qualcuno e non poteva evitarlo, fingeva di stare male o inventava una qualunque scusa per tornare, non la lasciava mai sola.
Maia iniziava a stabilizzarsi ma ancora non aveva il ciclo, ma sicura del fatto che non avesse più così frequentemente attacchi, iniziò a distaccarsi come fece anche con me e assistetti a qualcosa che mi turbò profondamente appena iniziava a vedere un allontanamento. Lui iniziava a tirare fuori la questione di cosa lei volesse essere e che futuro aveva intenzione di crearsi, le ricordava del casino che aveva creato la portava a piangere quasi. La faceva soffrire e io non potevo vederlo, così una sera intervenni...
Aspettai che chiudesse la chiamata e poi lo presi di petto: "Ti rendi conto di cosa le stai facendo?"
"La fai sentire in colpa per mantenere l'influenza che hai su di lei, usi i sensi di colpa per manipolarla stai facendo la stessa identica cosa che faceva il suo ex"
Mi guardò con uno sguardo avvilito, stanco e pieno di rimorso, sapeva cosa stava facendo e ne portava tutto il peso: "Alla fine diventiamo tutti ciò che combattiamo"
"Stai scherzando Naos, non puoi fare così, dobbiamo tracciare una linea, un limite"
"È questo il punto Nick, la differenza tra me e te è che io non posso permettermi di tracciare linee"
"Stai diventando il cattivo"
"Nick la differenza tra me e quello è ciò che mi spinge, lui voleva raggiungere i suoi scopi, io lo faccio per lei, non sono il male assoluto, sono solo il male necessario"
"Stai perdendo di vista tutto"
"No, ho tutto chiaro"
"Sì ma il resto ? Guardati come sei ridotto cazzo, sei praticamente scarnificato, non dormi mai, da quando lei ti scrive da scuola non dormi nemmeno più alla mattina, non ha senso, così ti ammazzi"
"Non è quello il problema"
"No, te lo dico io quale è il problema, il problema è che tu hai ancora una morale nonostante quello che vuoi dare a credere e nonostante il tuo status di supereroe, hai una morale, il problema non è che non dormi, il problema è che ogni volta che le fai del male, ti fai del male"
Mi guardò con una certa fierezza e mi fece il so sorriso, questa volta con il lato sinistro del volto, starno, aveva capito che me n'ero accorto e che riuscivo a vedere la sua sofferenza.
"Lei non deve sapere nulla."
"No ?"
"Certo che no, non posso mostrare debolezze."
"Non saprà mai la cosa migliore che tu hai fatto per lei, quindi."
"Allora Nick; sono ancora il cattivo ?"
Lo guardai con giudizio.
"Dipende chi racconta la storia."
"Ottima risposta amico mio."
Era la prima volta che mi definiva amico.
"Pensi di poter reggere tutto questo e a questo rimo ?"
"Devo."
"No, non devi."
"Sì devo."
"Perché ?"
"Perché sono l'unico che è in grado di farlo e quando vedi qualcosa che non va e puoi intervenire, se non lo fai ciò che succede diventa colpa tua."
Era questo che intendeva quando mi diceva di non oltrepassare la line, io non dovevo perdermi in quel mare, io dovevo restare con la coscienza pulita, lui invece poteva navigare entrambe le acque perché a differenza nostra lui poteva sopportarlo.
O così volevamo credere.
Il suo primo crollo avvenne alle prime luci di novembre dopo un attacco d'ansia di Maia, decise di rivolgersi al padre di un suo amico che era un affermato psicologo gli raccontò tutto nella speranza che qualcuno gli dicesse che stava facendo bene.
Nascondeva così tanta insicurezza.
Gli rispose che stava facendo molto più di quello che chiunque altro fosse stato in grado di fare al posto suo, più di quanto avrebbe fatto qualunque altro laureato al suo posto.
In quelle parole trovò rediviva speranza e da quel giorno ogni tanto mentre faceva compagnia a Maia che faceva i compiti, lo vedevo scrivere.
"Cosa stai scrivendo ?"
"Un libro."
"Un libro ?"
"Si beh è un modo per passare il tempo in tanto che lei ripete le lezioni"
"E che libro stai scrivendo ?"
"Ma in realtà non è neanche è un libro, sono pensieri sparsi, magari qualcuno li leggerà e deciderà che ho qualcosa da dire"
Forse
Sì, forse.
Maia era sempre più legata a lui e smise completamente di uscire con chiunque, restava segregata in casa con lui a telefono a studiare, ogni tanto lui la aiutava in qualche ricerca e metteva al servizio la sua cultura immensa.
E lui era sempre più legato a lei fino ad arrivare ad accorgersi di un suo malessere da ogni minimo gesto, fino anche a prevederli, risuscita ad avere dei presentimenti, delle sensazioni e così sapeva in anticipo quando sarebbe stata male, era straordinario.
Così iniziò ad anticiparle le sue crisi e fare in modo che arrivassero sempre meno forti.
Gli attacchi d'ansia erano quasi del tutto spariti ma del ciclo nessun traccia, aveva ancora del malessere ma Naos aveva la soluzione anche a questo.
Iniziò a dirle un numero 064509.
Le diceva che questo numero rappresentava un regalo che lui le aveva fatto e che questo regalo sarebbe stato la panacea, che una volta che glie lo avrebbe dato sarebbe guarita del tutto da tutto.
Lei si ripeteva questo numero ogni volta che andava a fare una verifica o un'interrogazione, ad ogni saggio di musica e semplicemente ripetendo quel numero senza neanche sapere cosa fosse riusciva a calmarsi e mandare via l'ansia.
Arrivò natale e il momento di chiudere questa faccenda.
Lei gli regalò un bracciale e lui la panacea ma doveva creare un minimo di teatralità: da lei, il freddo dell'inverno disseminava la via di cristalli di ghiaccio e il plenilunio li illuminava facendoli danzare nello scintillio.
La portò nel parcheggio dietro la piazza, dove le luci delle case si sopiscono e permettono alle stelle di brillare.
E illuminare la sua.
064509 erano le coordinate di una stella: "Così puoi ricordati sempre che anche se non si vede perché è troppo buio, ti basterà guardare su per ricordarti che la speranza è li.
Finito il racconto della serata andammo a dormire, ripensai a lungo a ciò che era arrivato a fare per lei, era quanto di più nobile io abbia mai visto, ma c'era un qualcosa, qualcosa che allo stesso tempo mi inquietava molto: l'ha manipolata così tanto da condizionare il suo stato d'animo con un semplice numero di cui lei neanche sapeva il significato, gli bastava dire un numero, un semplicissimo numero, per farle passare l'ansia e infonderle il coraggio di affrontare qualunque cosa.
Mi continuavo a chiedere cosa lo spingesse, ha fatto tutto per ottenere lei ?
L'ha manipolata e condizionata per fare in modo di poter raggiungere i suoi scopi ?
È arrivato a tanto solo per lei ?
Però non ha fatto altro che il suo bene anche avendo il peggiore dei propositi, lui l'ha salvata.
Quale è la morale dell'uomo irreprensibile ?
È davvero il migliore dei mali ?
E soprattutto ero terrorizzato tanto da paralizzarmi al solo pensiero di cosa sarebbe stato in grado di fare se decidesse di agire al fine di ferire qualcuno o distruggerlo.
Cosa accadrebbe alla storia se il più forte degli eroi diventasse il cattivo ?
E chi potrebbe mai fermare il migliore di noi ?
Rimuginai a lungo senza motivo su queste domande alla quale credevo non sarei mai giunto ad una risposta.
Il giorno dopo le venne il ciclo.
Dopo tre mesi di inferno aveva vinto in fine l'aveva salvata.
Sembrava un perfetto finale di una storia inizia male.
Ma una volta lui mi fece notare una cosa: se ci fai caso, in tutte le grandi storie accade qualcosa che le stravolge completamente, il momento "E poi..." che cambia il senso della storia.
Andai a letto sereno, pieno di incertezze ma sereno, sicuro di aver visto un miracolo accadere e contento di avervi assistito e fatto parte.
E poi...
E poi una sera si venne a sedere sul bordo del mio letto, indeciso se svegliarmi o no e lo fece accidentalmente. Notò di avermi svegliato e si scusò. Era sudato e per la prima volta lo vidi spaventato, ansimava, aveva un attacco d'ansia come quelli di Maia.
Si reggeva la testa con le mani e si ripeteva tra sé e sé: "Basta, basta, esci dalla mia testa, vattene."
"Un brutto sogno?", gli chiesi.
Si scoprì il volto, "Al contrario, un sogno bellissimo ma che non avrei voluto fare."
"Che cosa intendi?"
"Ho sognato che ero in una città distrutta, completamente deserta, poi il sole tramonta e diventa tutto buio e scoppia una battaglia cruenta. Io scappo e mi nascondo dietro le macerie. Ricordo che guardavo in cielo e non c'erano stelle, c'era solo la luna che guardava il conflitto dall'alto e ricordo che c'era silenzio.
Poi di colpo la guerra finisce, esco dal nascondiglio e la luna che si vedeva in fondo alla strada è sparita e apparve una ragazza bellissima, alta, con occhi marroni dei lunghi capelli neri leggermente mossi con le punte che andavano a fuoco. Lei illuminava la via, mi guardava e sorrideva.
Poi mi sono svegliato."
"Non capisco Naos, cosa ha di sbagliato questo sogno?"
"Che quella ragazza la sogno ogni notte da non ricordo più quanto tempo, da che ho memoria, se sogno qualcuno, sogno sempre lei."
"E quale è il problema? Perché è un sogno che non avresti voluto fare?"
"Perché chiunque fosse, non era Maia."
STAI LEGGENDO
L'assoluta
RomanceChe cos'è che distingue l'amore dall'infatuazione? Nick tornato per le vacanze estive nel suo paese d'origine fa degli incontri destinati a cambiargli la vita. Divenuto testimone di un amore che non è, forse, sempre in grado di comprendere, inizia a...