Capitolo 11 Pianti

32 8 0
                                    




Walter mi guarda negli occhi con uno sguardo che non lascia trasparire nulla.
Mi asciugo in fretta la lacrima ribelle e cerco di aprire la portiera facendo una figuraccia delle mie.
Greta ma vuoi essere meno imbranata ?
Ho gli occhi annebbiati e sono così agitata che non riesco ad aprire la portiera, sbuffo sonoramente e scappo via quando Walter si avvicina ad aprirla.

Non voglio entrare in casa in queste condizioni.
Mi da fastidio farmi vedere così dai miei, anzi da tutti. Troppe domande e poi non mi pace fare pietà alle persone.
Giro verso destra e mi incammino verso una direzione sconosciuta cercando di calmarmi.

Mi dimentico però che Walter è ancora fermo nel vialetto di casa mia e proprio in quel momento mi sento chiamare da lui.

« GRE ma dove stai andando?»
Non rispondo.
« GRE andiamo ti perderai non sai la strada e tra un'ora fa buio vai a casa.» mi giro di scatto e me lo ritrovo davanti. Come ha fatto ? Ab già le sue gambe sono lunghe quanto me a momenti.
Mi guarda « GRE! »
Abbasso lo sguardo, non voglio vedere i suoi occhi ora.
Sento una lacrima rigarmi il viso, dannazione Greta smettila.
Me l'asciugo in fretta sperando non l'abbia notata.
Sento qualcuno che mi prende per mano, è Walter che mi avvicina a se e mi abbraccia forte .
Mi sciolgo in quell'abbraccio scoppio in un pianto sonoro.
« GRE non fare così, si aggiusterà tutto, troveremo una soluzione ma non devi stare male, tantomeno per colpa mia, questa cosa mi distrugge»
Mi alza lo sguardo verso di lui e mi asciuga le lacrime con il pollice.
Chiudo gli occhi non riuscendo a reggere il suo sguardo su di me in queste condizioni. Scommetto che ho tutto il mascara colato, il naso arrossato e una faccia sconvolta. Mi vergogno di essere crollata così.
Sento qualcosa di caldo sulla guancia che poco prima era ricoperta di lacrime così apro gli occhi e vedo che mi sta lasciando tanti piccoli baci.
« Non voglio vederti così, bimba »
Sorrido a quel nomignolo.
« Sei più bella quando sorridi »
Arrossisco e lui passa a baciarmi l'altra guancia. Quando ha fatto mi chiede:« Perché non sei entrata »
« Non voglio farmi vedere così dai miei, non voglio farmi vedere così da nessuno in realtà » cerco di dire ma mi esce tutto tra vari singhiozzi post pianto.
Mi sorride, mi abbraccia di nuovo e chiudo un istante gli occhi beandomi di quella sensazione di sicurezza. Mi prende la mano e mi porta in macchina.
Non capisco « Dove andiamo ora ? »
« a prenderci una cioccolata calda »
« perché ?»
« voglio stare con te, non posso lasciarti così »
« Ohw capisco »
Si accosta subito.
« Ascolta GRE, io non voglio farti star male, tengo a te, ma non voglio neanche ritornare a stare come prima. Sono confuso, perché credo che anche tu mi piaccia, ma ho paura, proprio come te.
Perdonami, non volevo farti piangere ma ne ho passate così tante che ogni cosa che faccio mi ricorda lei, così mi blocco e finisco per fare qualcosa che non voglio! È un fantasma che non mi lascerà mai in pace, ma non voglio rovinarmi la vita per lei, non posso!»
« Walter io....»
« Shh GRE te ora devi solo tranquillizzarti e tornare a sorridermi di nuovo proprio come facevi prima. Troveremo un rimedio a tutto questo te lo prometto! »
« Grazie...... Ehm senti sono in condizioni pietose non posso venire a prendere una cioccolata così » dico abbassando di nuovo lo sguardo.
« ti va di venire a casa mia ? Maria è dai nonni e i miei sono fuori per lavoro. » di sorridendomi.
Che faccio?
« si grazie Walti! Grazie di tutto.»
Mette in moto e stiamo in silenzio nel tragitto verso casa sua.
Quando entriamo mi fa sedere sul divano e va a preparare la cioccolata in cucina, decido di raggiungerlo, mi appoggiò allo stipite della porta e lui non seme accorge , mi fermo a guardalo di spalle che cucina è così bello! Di un tratto si gira e viene verso di me sorridendomi.
« Scusa per prima, non avrei dovuto reagire così, ma è la prima volta che parlo a qualcuno della mia vecchia " relazione " se così si può chiamare e tutti i ricordi che mi causano questi problemi mi hanno fatto crollare.» dico guardandomi i piedi.
« Ehi non dire così, non devi scusarti di niente » dice accarezzandomi la guancia.
Sento un leggero odore di bruciato così corro a spegnere il fornello.
« cavolo scusa me ne ero dimenticato!»
« Walter è ancora buona » dico sorridendogli.
Lui mi sorride e prende della cioccolata sul dito per spalmarla poi sulla mia guance a mo di indiano. No questo non doveva farlo.
« Walter! » urlo mentre lui scappa verso il salotto.
Lo rincorro ma è inutile, tutti i miei chili in più e le sue gambe chilometriche non aiutano.
Mi siedo sul divano con le braccia incrociate al petto facendo il labbruccio tutta arrabbiata.
Scoppia in una fragorosa risata e si avvicina a me. Passa un dito so una striscia di cioccolata e mi fissa poi lo passa sul l'altra e prima che possa leccarlo esco dal mio stato di trans e gli spalmo la cioccolata che a aveva nel dito sulla maglietta. Per fortuna che si era cambiato prima di cucinare!
Apre gli occhi sorpreso e con un ghigno malizioso se la sfila rimanendo a torso nudo.
Noto i suoi addominali scolpiti e la leggera peluria che esce dai pantaloncini. Si legge anche la scritta " uomo " dei boxer.
Credo che mi sia venuta anche la bava alla bocca. La solita imbranata, goffa che non sono altro non avrei dovuto fissarlo così, ma non riesco a smettere !
« Hai ancora della cioccolata qui ...»

•••••••••••••••••••••••••••NOTE•••••

Greta è scoppiata, Walter anche ma a modo suo.
Questo giochino della cioccolata non mi piace. Cosa combineranno ?

Alla prossima 🎈

Carpe diemDove le storie prendono vita. Scoprilo ora