Capitolo 1.

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Emma's p.o.v. (point of view)
La sveglia suona. Più che sveglia, direi carro armato. Ho bisogno di rumore per svegliarmi in questo periodo, a causa dei potenti sonniferi che devo assumere per riuscire a dormire un'oretta o due. Mi alzo dal letto e mi guardo allo specchio. Capelli scompigliati e spettinati, viso incavato, occhiaie profonde, mascara sciolto. Sembro un mostro. La persona che vedo nello specchio, mi ripeto per l'ennesima volta, non è Emma Marrone: è solo un brutto periodo per me. È solo un po'di trucco sciolto. È solo un po' di droga, niente di che. La maglia che indosso come pigiama mi arriva a metà coscia, e mi fa notare quanto sia dimagrita in queste ultime settimane. Avrò perso circa un quarto del mio peso... Sto lavorando al mio nuovo disco, che deve uscire entro quest'anno, ed è a dir poco struggente. Poi, ci mancava il mio ex-fidanzato Fabio Borriello, che ho colto nel bel mezzo di una notte di fuoco con una modella asiatica, di cui non voglio nemmeno sapere il nome. Eh, si... sono stata malissimo in questo ultimo mese... ho mangiato quasi nulla ed ho assunto sostanze che mi hanno sfinita completamente... tipo droga, ma non voglio pensarci adesso. Accendo il cellulare, sono le sette e dieci. Sotto le chiamate perse della mia manager Francesca e della mia amica Tina, c'è una chiamata da parte di Maria De Filippi. Cosa vorrá? Ora la richiamo, anzi no, la mamma famosa si accorgerebbe di sicuro che non sto bene, e mi chiederebbe spiegazioni, e dovrei forniglierle. Per forza. Mah, va beh... alla fine è solo una telefonata... meglio premere il tasto di chiamata prima di potersene pentire. Maria risponde dopo tre squilli, ha la voce un po'assonnata, non avevo pensato a quanto presto sia.
Maria:- Pronto? Emma!! Come va??
Rispondo un po'incerta:- Pronto Maria! Ehm... bene... grazie. Tu?
Maria:- Ti sento strana Emma... è successo qualcosa?
Emma:- No... ehm... è un periodo un po'strano.
Maria:- Tu poi mi dirai cosa sta succedendo eh!!
Ha capito, proprio cone pensavo.
Emma:- ok... ma perché mi hai chiamata ieri sera?
Maria:- Eh, a proposito di questo, preferirei parlarti di persona. É una questione piuttosto importante...
Emma:- devo preoccuparmi?
Maria:- Assolutamente no. È una cosa bella. Che dici di vederci al bar di Piazza Navona alle nove?
Emma:- Certo. A dopo.
Chiudo la conversazione con Maria. Una cosa bella quindi? Mah... ormai non ci spero più...
Salto la colazione e vado a lavarmi. Ci metto poco, dieci minuti. Ora devo cercare di rendermi presentabile per Maria. Correttore e fondotinda a volontà per coprire le occhiaie e le imperfezioni del viso. Metto il rossetto rosso ed il mascara migliore. Sembro quasi me stessa. Lego i capelli in una crocchia: non ho avuto tempo di sistemarli con la piastra. Poi mi vesto: indosso un paio di jeans skinny neri ed una camicia azzurra di lino. Prendo il chiodo di pelle e gli occhiali da sole, ed esco di casa.
C'è il sole, è una bella giornata per essere febbraio. Incontro pochi fan che mi chiedono autografi, finché non arrivo al posto pattuito con Maria.
Lei è già lì, seduta ad un tavolino, i suoi occhiali da sole ed il rossetto al solito posto. Quando mi vede, si illumina, e sorride. Poi però, come già sapevo, si rabbuia, e mi squadra dall'alto in basso.
Maria:- Emma... cosa ti è successo?!
Emma:- Mh... niente... solo un po'stanca. Cosa dovevi dirmi?
Cerco di cambiare argomento, ma invano.
Maria:- Emma. Non cercare di cambiare argomento con me! Ora mi spieghi cosa ti sta accadendo, oppure questa conversazione non va avanti!!!
Ecco, lo sapevo. Ovvio, ora dovrò dirglielo, non sono brava a mentire.
Emma:- È meglio se ci sediamo va'!
Prendiamo posto, ed io le racconto tutto quello che mi sta succedendo in questo periodo, tralasciando il fatto che ho assunto della cocaina... be', poche volte, si, insomma...
Maria:- Non pensavo che ti fossi ridotta così. Hai pensato di parlarne con qualcuno?
Emma:- eh...no. Ma alla fine, cosa dovevi dirmi?
Maria:- Quest'anno ci sarà la nuova edizione di "Amici": vedi, mi hanno assegnato l'ardua scelta di cercare i coach delle squadre... e io ho proposto te. Ovviamente se sei in questo stato, che é pietoso devo dire, non sei obbligata a fare nulla, anche perché sai quanto stress ti provocherà...
Emma:- Ci penserò su Maria, grazie.
Wow! È strano... provo quasi una sensazione di ...felicità! Quasi, però.
Dopo una bella chiacchierata con Maria, decido di tornare a casa, ma prima voglio fermarmi a mangiare qualcosa. Magari un bignè, o un craphfen alla crema! Mentre cammino, mi gira un po' la testa... sará il caldo. La sensazione di vedere tutto sfocato mi appare negli occhi, e sono costretta a fermarmi perché penso che potrei cadere da un momento all'altro. Mi accascio su un marciapiede, e inizio a vedere tutto nero. Il mio campo visivo si restringe e la testa mi gira vorticosamente. Qualcuno mi si avvicina, ma non riesco a vedere chi sia... capisco che è un uomo...sento le sue mani fredde sul mio viso e una voce lontana... poi il vuoto.
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Mattia Briga's p.o.v.
Oggi Roma non poteva essere più soffocante. Sono appena le nove e mezzo, ma per quanta gente c'è per strada, sembra mezzogiorno. È febbraio, ma fa caldo come in aprile. Passeggio per piazza Navona, quando, alla mia destra, qualcuno attira la mia attenzione: è una ragazza, bionda, bassina, non sembra avere un bell'aspetto. La vedo accasciarsi sul marciapiede e non si muove: deve essere svenuta. Potrei infischiarmene e continuare per la mia strada, iniziando a formulare pensieri erotici su di lei, ma mia madre mi ha insegnato che le donne hanno bisogno di essere salvate. Piano mi avvicino a lei. È... wow... sembra un angelo a vederla così... i capelli biondi, oramai sciolti, le ricadono intorno agli occhi, e il rossetto rosso la fa sembrare ancora più... più... come se fosse una creatura di Dio. Cavolo! Nemmeno io che sono un rapper riesco a descrivere ciò che sto ammirando. Però ora devo sbrigarmi. Esito un attimo prima di poggiare le mie mani su di lei, perché ho paura che possa scomparire al tocco di una persona grezza e grossa come me. La afferro, con quanta più delicatezza possa impiegarci, e la porto in braccio a casa mia. La stendo sul mio letto, le braccia esili ricadono morte affianco a lei, che è pallida, e non si è ancora svegliata. Vado in cucina, prendo uno straccio pulito e lo inumidisco. Glielo poggio sulla fronte, piano, quasi a non volerla sfiorare, poi le bagno il viso con dell'acqua fredda. Di solito non sono così con le ragazze: per me sono tutte da una notte e via, nessuna mi è mai piaciuta veramente, da farmi innamorare. Ma lei, è bellissima, di una bellezza eterea, non una bellezza da modella o da attrice, una bellezza che sembra farti toccare il cielo con un dito quando la guardi, ed hai paura che se poggi gli occhi su di lei, si dissolve. Aò, aspetta! Ma da dove mi stanno uscendo 'sti pensieri romantici?? Poi a questa manco la conosco!! Meglio ascoltare un po'di musica, aspettando che si svegli.

"QUEL SORRISO MESSO COME SCUDO"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora