Capitolo 11

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Emma's p.o.v.
Non ci impiego nulla a capire che sono tra le sue braccia, di nuovo. Non voglio aprire gli occhi, voglio rimanere così. Chiedo troppo?
Sento la sua mano muoversi sul mio fianco, e l'altra accarezzarmi una guancia, ancora sporca di mascara e lacrime. E pensare che doveva essere una bella mattinata... Ma, d'altronde, non sempre le cose non vanno come previsto o sperato, anzi, a volte vanno anche meglio. E adesso sono qui, nel mio posto più sicuro, tra le sue forti braccia, con le sue parole che non lasciano i miei pensieri nemmeno per un secondo, come a volermi torturare. La sua voce calda e rassicurante mi è entrata nella pelle, e mi scorre nelle vene come l'ossigeno: necessaria, indispensabile.
Decido di aprire gli occhi. Vengo subito abbagliata dalla luce, poi mi abituo e lo guardo. È bellissimo. Gli occhi verdi che catturano, le labbra morbide e calde, l'accenno di barbetta che ti graffia leggermente le dita quando gli accarezzi la guancia, e poi il sorriso da togliere il fiato. E lui il fiato me l'ha tolto, eccome. Vorrei poter restare a guardarlo per l'eternità.
Mi parla a voce bassa, dicendo:- Stai meglio, piccola?-
Sorrido. Quel "piccola", chissà com'è, mi piace da morire.
-Mm-mm.-, rispondo, facendo la finta capricciosa.
-Te sei arzata co'la luna storta, tesò?-, chiede lui divertito. Ovviamente ha capito che non faccio sul serio.
Io, ancora fingendomi arrabbiata, mi giro dall'altra parte del letto, voltandogli le spalle, con gli occhi verso il suo armadio.
Lui, ridendo di gusto, mi si avvicina, e mi abbraccia da dietro, poggiando la testa sulla mia spalla. Io rido con lui, mentre metto le mie mani sulle sue, che sono poggiate sul mio ventre. Mi lascia un bacio sul collo, trasmettendomi brividi di eccitazione sulla schiena. Io sorrido, appagata. Dopo tutti i pianti, le consolazioni, i suoi abbracci, e poi di nuovo lacrime, e dolore, lui riesce a farmi sentire felice in un secondo, e questa cosa mi fa paura. Tantissima paura. Ho permesso a Mattia di rompere le mie barriere in un arco di tempo brevissimo, non sono stata capace di difendermi, e questo non posso permettermelo. Non lo so, sono così confusa... Quando sono con lui, la mia mente razionale se ne va a farsi benedire, e, insieme, la mia coscienza. Rimango solo io. Altro che leonessa, come dicono i miei fans. Piuttosto, potrei dire d'essere un gattino fragile e tenero. Non mi piace per niente mostrare quelle che sono le mie fragilità. Preferisco andare a calcare i punti sicuri, mostrandomi più forte di quanto non lo sia in realtà. E, di fatto, ho ceduto. E mi sorprende il modo in cui lui sia riuscito a farmi aprire. Soprattutto, mi impaurisce la sua capacità di farmi sentire sua, a casa, estremamente felice. Perché lo sono. Con Mattia, sono felice. Non esistono più le preoccupazioni, non esiste più Fabio, nè la droga, nè la mia scarsa autostima, né la mia carriera, nè il gossip. Nulla. Noi due, soli, in mezzo all'oceano silenzioso, che ci aggrappiamo l'uno all'altra per poterci salvare a vicenda. Ecco. Questi pensieri... perché? Ci conosciamo da quattro giorni! Come ho fatto, in quattro giorni, a fidarmi completamente di lui? Cos'ha lui che mi confonde così? Saranno i postumi di un periodo passato a giocare alla cocainomane? È che certe volte non riesco a farne a meno, di pensarlo. Boh, è solo così.
Mi giro verso di lui e gli bacio una guancia.
-Bellissima.- sussurra.
-Scemo.- gli rispondo.
Lo vedo illuminarsi, e subito dopo dice:- 'Namo a fa'a spesa, tesò? -
-Ok.- ribatto.
Ci alziamo dal letto, ed io scompaio dalla stanza per andare a sistemarmi il trucco. Dopo aver finito, accendo il cellulare. Ottomila commenti su instagram, migliaia di likes e poi... un messaggio di... Maria? Lo apro.
"Allora, hai deciso?"
In primis mi chiedo di cosa stia parlando, poi mi batto una mano sulla fronte e penso ad alta voce: -Cacchio, Amici!!-
Mi ero completamente dimenticata della proposta di Maria. Con tutti i casini, Fabio e Mattia, non mi è nemmeno passato per la testa! Ora cosa faccio? Dovrei accettare? E se poi non ce la faccio? E se poi non sono all'altezza delle aspettative del pubblico? E se poi...
-Hai detto qualcosa, Memma?-
Mattia irrompe nella stanza di sua madre agitato.
-Uh, no...?-
-Okay...-.
Ed esce dalla stanza.
Io rimango sola, a fissare indecisa quel messaggio. Che dovrei fare? Ho alcuna possibilità di portare avanti una squadra da sola? Di dare e ricevere fiducia? Non lo so... sono troppo confusa per rispondere. Prima di riporre il cellulare nella borsa, chiamo, senza pensare, Francesca, la mia migliore amica. Risponde dopo tre squilli.
-Pronto?-
-...Franci...?-
-EMMA!!!-
Devo allontanare il telefono dell'orecchio per non rimanere sorda.
-Shhh!! Sono io, non urlare.-
-Oddio, mi hai fatto prendere un colpo! Perché non mi hai chiamata in questi giorni? Cosa è successo?-
-Tante cose... ora ti spiego, ma vado di fretta.-
-dai, dimmi!!-
-Ecco, ho conosciuto un ragazzo... e... insomma... mi ha aiutata... e poi Fabio.... è stato tutto un casino, però... vedi, l'ho baciato.-
-Ma chi, Fabio?-
-No!! Il ragazzo!- sussurro esasperata.
-E be'?-
-Ecco... mi è piaciuto, ho sentito mille brividi, è stato il bacio più bello, anzi, i baci più belli...-
-Ma che te sei innamorata?-
-No, no!! Che dici!! Mi piace soltanto... cioè... insomma...-
-Va be', ho capito!!-
-Ohh!! Smettila!! Senti, ti richiamo dopo, ok?-
-va bene, a dopo.-
Chiudo la chiamata più confusa di prima. Cosa dovrei fare? Sento un rumore sordo provenire dal corridoio, come qualcosa che cade per terra, e poi la porta della stanza che si apre. Mi volto, sperando di vedere Mattia, invece è Rebecca.
-Rebecca, che c'è? -
-Ehm...no, niente, è che... si, insomma, ho sentito ciò che dicevi prima... e... mi dispiace, non l'ho fatto apposta...!-
La interrompo preoccupata:- Non fa nulla, solo... non farne parola con Mattia.-
-Si, a questo proposito... volevo parlarti...- la vedo farsi corrucciata.
-Riguarda Mattia, vero? -
Annuisce tristemente.
-Volevo solo metterti in guardia: Mattia è un ragazzo fragile dentro, e parecchio, dico parecchio stronzo fuori. Attenta: so che fra voi due c'è qualcosa, ma con tutto il bene che voglio a mio fratello, devi conoscere delle cose su di lui che nemmeno io vorrei sapere.-
Ora sono veramente preoccupata.
-Non è un bravo ragazzo, è capitato, qualche mese fa, in un cattivo giro, e lo costringevano a fare affari sporchi e spacciare cocaina, c'era certa gente che faceva paura: con le pistole, ti venivano ad uccidere se non davi i soldi... e poi... be'...lui è stato costretto a picchiare delle persone per difendermi, però io so che è buono, non ti farebbe mai del male, e poi...-
-Poi?-
-Eh...niente! -
Qui c'è un segreto sotto, ma non sono sucura di voler sapere di cosa si tratta...
-Grazie per l'avvertimento. ...E grazie per aver capito.-. Sorrido.
-Per aver capito che ti potrebbe piacere o per aver capito che fra voi due c'è qualcosa?-, sussurra maliziosa.
-Diciamo per entrambe. -, ribatto.
Sento la porta della camera spalancarsi, e mi viene quasi un infarto quando vedo entrare Mattia. E se avesse sentito qualcosa? Oddio, che imbarazzo! Abbasso lo sguardo davanti a lui, avvampando.
-Allora, 'namo?-
-Eh...? SI, si!-
Mi infilo le scarpe, prendo la borsa e sono pronta.

Spazio autrice
Non uccidetemi!!! Scusatemi tanto se non ho postato praticamente per mezzo mese, ma, come vi avevo anticipato, sarei stata senza cellulare fino al dodici... però non ho postato fino ad oggi perché in questo periodo non ho alcuna idea, infatti, se notate, questo capitolo è moooolto più corto del solito e fa pietà. Scusatemi ancora, devo aver avuto un blocco. Spero mi vengano presto idee carine, se voi ne avete, consigliatemi. Baci a tutti.

"QUEL SORRISO MESSO COME SCUDO"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora