Capitolo 16

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Mattia's p.o.v.
Gliel'ho spedita. L'ho fatto sul serio, non ci credo ancora. Ora cosa penserà di me? Mi cercherà, anche se le ho chiesto di non farlo? Mi odierá ancora di più? Nel dubbio, rimango qua a fissare il soffitto. Non ho voglia di fare nulla oggi, solo di stare qua steso sul letto con la sua t-shirt in mano, impregnata del suo profumo, ad ascoltare la sua voce attraverso le cuffie, come per averla vicina. Un vuoto incolmabile mi riempie la mente: sento solo mancanza, nient'altro.
Sono sei giorni che sto nella stessa identica posizione di adesso, senza mangiare nulla, senza fare niente, solo e con quel senso di impotenza che mi perfora le membra. Impotenza perché non posso lottare, non posso andare là e riprendermi Emma come se niente fosse, perché c'è quel qualcosa per il quale se n'è andata che io non so. Mi scervello per farmi venire un'illuminazione e, finalmente, capire, ma non mi viene in mente nulla, proprio nulla. Non riesco più a pensare lucidamente. Sto vivendo giorni vuoti, lenti, infernali, senza senso. Perché lei era il senso delle mie giornate. Che poi, cosa ho fatto nella mia vita prima di conoscerla? Che senso davo a tutto quello che avevo? Lei è stata come la luce di una torcia in una notte buia, che poi si è spenta, e allora devo continuare a camminare a tentoni senza poter guardare avanti.
Adesso è mezzogiorno, ma per me è come se fosse notte, come se non potessi più vedere il sole splendere in cielo, perché Emma era il mio sole, anche se non me ne rendevo minimamente conto. È riuscita a rendere più luminosi quei quattro giorni nei quali è mi stata vicino. In pochissimo tempo mi ha fatto innamorare, proprio io che non conoscevo nemmeno il significato della parola "amore". È stato... com'è che si dice?... Ah, si! Un colpo di fulmine. Proprio quel genere di infatuazione provocata da uno sguardo, o una carezza, che ti scatena l'uragano nello stomaco in un nanosecondo, e quando te ne accorgi sei finito. Altrochè, se sono finito!
In questo momento poi...
Che merda, l'amore, eh?

La giornata passa così, atrocemente lenta, con qualche visita da parte di Rebecca, che, da buona sorella, cerca di rallegrarmi invano. Nel pomeriggio tardo, la vedo precipitarsi nella stanza con il cellulare in mano, e dire:- Ti aspettano domani agli Elios studios, alle quattro inizia il pomeridiano!!-.
La sua voce rimbomba nelle mie orecchie, come a risvegliarmi da un coma: mi volto verso di lei, e provo ad accennare un sorriso di contentezza, anche se è più probabile che sia uscita fuori una smorfia.
-Certo. Sono felicissimo.- dico col tono piu apatico. Magari prima la prospettiva di entrare nel programma mi attraeva, ma adesso non mi sembra più tanto piacevole.
-Senti, mi dispiace per Emma, però devi distrarti. Non puoi continuare così. -
-Già...-
Viene sul letto e mi abbraccia, io ricambio.
-Ti voglio bene fratellone.-
-Te vojo bene pur'io.-
Rimaniamo un po' di tempo abbracciati, forse lei è l'unica persona che può colmare, parzialmente, il vuoto che ho dentro.
Dopo un paio d'ore passate con mia sorella, a guardare la TV e ridere per la comicità degli attori, lei va via per incontrare delle amiche, ed io rimango solo a sprofondare nella mia depressione.
Verso le otto di sera, il mio cellulare si mette a suonare come un ossesso. È... Ludovica? Non ci sentivamo da quando mi ha detto che era innamorata di me. Cosa vorrà adesso? Che palle, spero solo che questa telefonata duri poco.
-Pronto? Matti?-.
La sua voce squillante mi risuona nell'orecchio. È fastidiosissima.
-Che voi?-
-Stasera andiamo in disco, sempre i soliti. Vieni?-
Sto per rispondere che no, non andrei con loro nemmeno se mi pagassero, però poi ripenso alle parole di mia sorella, e allora dico:- Sarò lì alle dieci.-
Senza aspettare risposta, chiudo.
Forse mi farebbe bene uscire un po', però non vorrei più avere a che fare con gente come quella. Insomma, tutti alcolizzati o fatti di cocaina o puttane. Cioè, non che io fossi meglio di loro... anche io pagavo prostitute da portarmi a letto dopo aver bevuto drink su shortini... Lo facevo semplicemente per divertimento, o forse per noia, perché dopo aver smesso di fumare roba ci si annoia parecchio. Lo dico per esperienza: ho spacciato per un annetto, poi sono finito nei guai seri e ho dovuto smettere. Considero "buio" quel periodo della mia vita, durante il quale ogni sera facevo a botte con qualcuno, poi andavo in disco, e le possibilità erano due: o bevevo fino a non ricordarmi chi fossi, oppure portavo a letto una ragazza diversa ogni volta, e la cacciavo il mattino seguente. Diciamo che non sono mai stato quel tipo di bravo ragazzo che va bene a scuola, torna a casa alle undici e via dicendo. Rabbrividisco solo al pensiero di quei giorni terribili. Non vorrei mai che Emma venisse a sapere queste cose. Ecco, di nuovo lei. Basta, devo distrarmi!
Avviso mia sorella per telefono e, dopo essermi lavato e vestito, esco di casa.
Raggiungo la discoteca a piedi, dato che non è molto lontana da casa mia.
Quando giungo lì, trovo la """compagnia""": Ludovica e Trina sono le putt..., cioè, volevo dire le ragazze. Trina è una che fa la finta puritana, ma poi se la fa con tutti. Ludovica, invece, ha una relazione stabile con un certo Marco, ma lo tradisce da un anno con quelli che capitano. Poi ci sono Luigi e Stefano.
Luigi è stato il mio spacciatore, inoltre fuma una canna dopo l'altra e non capisce mai un cazzo di quello che gli si dice. Stefano è un mezzo alcolizzato amante della vodka e dei bei culi, inoltre ha solo una certezza nella vita: non si fidanzerá mai.
Quando li raggiungo al bancone del bar, Ludovica si fionda sulla mia bocca e io ci sto per un po', finché non riconosco che le labbra che sto baciando non sono quelle di Emma. Ecco, ancora lei, cazzo.
Ordino cinque o sei shortini e li tracanno in un sorso. Voglio dimenticarmi di lei, togliermela dalla testa per una maledetta sera, cazzo! Ordino ancora un altro drink, incominciando a sentirmi un po' brillo. Ludovica mi trascina in pista e inizia a ballare in modo sensuale davanti a me. Solo ora mi accorgo di come sia vestita: indossa una gonna nera che le copre a malapena il sedere e lo mette in mostra, ed un top che non lascia nulla all'immaginazione. Il trucco è volgare, ma sexy. Ad un certo punto inizia a baciarmi, strusciandosi su di me a ritmo di musica. Io le palpo il sedere, determinato a non pensare ad niente, se non a portarmela a letto stasera. Le sue labbra al sapore di menta non hanno niente a che fare con quelle di... ODDIO, STO IMPAZZENDO! Muovo più deciso le mie mani su di lei, mentre cerco di far sparire il volto di Emma dai miei occhi. Cazzo, basta!! Ripenso alla sua risata cristallina, alle sue labbra carnose che mi provocavano brividi sulla schiena, poi la vedo, e il mio cuore si ferma. Una chioma bionda che si volta di scatto, due occhi marroni da cerbiatta che mi scrutano tra la folla.

Spazio autrice
Muahahah!! Vi lascio con la suspense... Sará veramente Emma quella che Mattia ha visto in discoteca?
Scusate se il capitolo è più corto del solito, ma non avevo grandi idee. Grazie per le diecimila visualizzazioni, vi amo troppo!!!il prossimo arriverà al più presto! Baci♡

"QUEL SORRISO MESSO COME SCUDO"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora