Capitolo 22

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Mattia's p.o.v.
Leggo il nome sullo schermo del cellulare, e in questo momento vorrei solo che questo tipo se ne andasse al diavolo una volta per tutte.
-Rispondo io.- dico ad Emma piuttosto incazzato.
-No, no! Ti prego!- mi implora.
Sbuffo, non posso fare nient'altro. Mi rivolge uno sguardo tra il triste e l'arrabbiato.
Accosta il telefono all'orecchio, facendomi segno di tacere. Io le rispondo mimando di mettere il vivavoce, e lei lo fa.
-Pronto, amore?-
Mi mordo il labbro fino a sentire il sapore metallico del sangue in bocca, e stringo i pugni per la rabbia. Voglio ucciderlo.
-Ehm... ciao...- risponde Emma, con tono insicuro.
-Dove cazzo sei? Perché non mi rispondi al telefono?-
Un sibilo rabbioso esce dalle mie labbra. La nanetta affianco a me mi accarezza una guancia per farmi calmare.
-Sono agli studi di Amici. Che vuoi?-
-COSA? Non ti permettere più di parlarmi così, stronza!-
Mi alzo di scatto dal pouf, scostando frettolosamente Emma, e inizio a camminare avanti e indietro per la saletta, cercando di controllare la furia omicida che avvampa in me.
-Emma!? Con chi cazzo sei? Eh? Sento i passi. Sei con quel Briga?! Giuro che lo ammazzo!- sbraita nella cornetta.
"Vorrei ammazzarti io" penso tra me e me. Subito Emma si affretta a rispondere:- No, no! Ti prego! A-arrivo s-subito, faccio tutto quello che vuoi, ma ti prego, non fare del male a Mattia!-
Se potessi, la stringerei fra le mie braccia, in questo preciso istante. È così forte, tanto da sacrificarsi per me. È una guerriera, una leonessa che difende con gli artigli ciò che le è caro, anche a costo di rimetterci lei stessa.
-Ti ricordo, amore, che io ho delle foto che possono rovinarvi la carriera.- continua più pacatamente.
-No, no! Faccio quello che vuoi, ti prego!- la sento urlare.
Le lacrime mi pizzicano sotto le palpebre. Quel mostro non dovrebbe neanche permettersi di toccarla con un dito!
-Sará meglio che stasera ti presenti a casa mia, oppure potrebbero avvenire fatti che non ti piacerebbero.- annuncia con tono maligno. Anche se non lo vedo, sono certo che stia sogghignando.
-S-si, s-si. Ma ti prego, non fare del male a Mattia!- risponde Emma, disperata.
Fabio riattacca, ed io per la rabbia mi ritrovo a prendere a pugni il muro. Sento le gocce di sangue scendermi calde dalle nocche, ma non il dolore. Tengo gli occhi sbarrati, il mio unico obbiettivo è distruggere questa parete come vorrei distruggere quel coglione di Fabio. Le urla di Emma mi riportano alla realtà.
-Mattia, fermati, ti prego!- grida spaventata. Io smetto all'istante, e mi giro a guardarla. Sento di avere il viso bagnato: sto piangendo.
La manina delicata della mia manetta mi si posa sulla spalla, accarezzandola dolcemente.
Mi tuffo letteralmente tra le sue braccia, stavolta facendomi abbracciare, non abbracciando.
Mi scompiglia i capelli con le dita, sussurrando mestamente:- ...Va tutto bene, ci sono io con te...-
Mi bacia una tempia, mentre io continuo a bagnarle di lacrime la maglietta.
Sembra che i ruoli si siano invertiti: adesso è lei l'ancora, ed io il naufrago.
Mi stacco leggermente, giusto per chiederle: -Non ci andrai, vero?-

Emma's p.o.v.
Cacchio, ora che gli dico? In realtà, non so neanch'io cosa fare. Voglio proteggerlo, perché so cosa potrebbe fargli Fabio, ma allo stesso tempo ho paura di quello che mi accadrebbe se andassi da lui. Tengo lo sguardo basso, e dopo alcuni secondi dice:- NO, non ci andrai, sarò io a impedirtelo.-
-Ho paura, Matti.-
Mi abbraccia stretta, tanto che quasi mi blocca il respiro. Rimango tra le sue braccia giganti, godendomi ogni singolo secondo, respiro, perché potrebbe essere l'ultimo, finché un rumore sordo ci riporta alla realtà.
Qualcuno sta bussando alla porta.
Mattia si stacca da me, lasciandomi vuota, incompleta, senza di lui, e va ad aprire. Un ragazzo della produzione ci chiede di spostarci nuovamente nel camerino di Maria per discutere di alcune "faccende".
Ci ricomponiamo ed usciamo insieme dalla stanza. Durante il breve tragitto, gli squilla il cellulare.
Rimane indietro di qualche passo per poter rispondere.
-Pronto?... si... si... COSA...?... MA SEI PAZZA!... va be', te richiamo dopo... ciao tesò.-
Sono abbastanza vicina da udire le sue parole, ma non sufficientemente da comprendere la conversazione. Però quel "tesò" mi lascia perplessa. Chi sarà mai? Non credo che tratti così i suoi familiari, quindi dev'essere un'amica... Boh...
Nel frattempo, entriamo nel camerino di Maria. Oltre a Loredana Bertè, ci sono anche Sabrina Ferilli e Francesco Renga, gli altri due giudici.
-Con chi stavi parlando?-, domanda Sabrina.
-Con la mia fidanzata.- risponde lui risoluto.
Mi sento mancare. La vista si offusca e le ginocchia stanno quasi per cedere. Riesco a biascicare un "Scusate, vado in bagno.", e scappo via.
Cazzo, pensavo fosse quello giusto. E invece? Un altro stronzo menefreghista.
Entro nel mio camerino, cedendo, per la seconda volta della giornata, alle lacrime di rabbia.
-PERCHÉ?! PERCHÉ, CAZZO?!-
urlo sbattendo i pugni al muro. Cado in ginocchio, accasciandomi alla parete, e rimango rannicchiata lì a piangere. Ha rovinato tutto, tutto. Perché mi ha illusa? Mi ha detto "ti amo", ha lottato per me, e poi? Poi ha una fidanzata! Brutto stronzo!

-Emma, apri!-.
Ecco.
-VAFFANCULO, MERDA!-
-Ti prego, ho una spiegazione!-
-VATTENE, TI ODIO!-
-E io ti amo. Adesso mi apri?-
-NO! STRONZO!-
-Ti prego, devo spiegarti, ma non posso farmi sentire!-
-VATTENE! SEI UN COGLIONE!-

Ogni parola è un colpo al cuore. Lo amo, ma adesso lo odio. Vorrei che mi stringesse tra le sue braccia, e al contempo poter prenderlo a pugni.

-Solo un minuto, poi me ne vado!-
-Entra...-
Non so perché lo dico. Forse perché con lui è impossibile non cedere. Voglio disperatamente che mi spieghi che non è vero, che non ce l'ha una fidanzata, che mi ama.
Sono ancora rannicchiata per terra, e lui si siede sul pavimento affianco a me.
Tenta di darmi un bacio sulla tempia, ma lo scanso in malo modo, allontanandomi da lui.
-Mimma, non è come sembra. Posso spiegarti. Mi ha chiamato Ludovica e...-
-Va be', ho capito che non mi vuoi più! Ero solo divertimento per te?!- replico con la voce rotta.
-No, no, aspetta! Fammi parlare! Ora te lo dico, okay?! Mi stanno ricattando!-

Spazio autrice
Sono finalmente riuscita ad aggiornare. In questi giorni ho avuto poche idee e poco tempo, quindi mi scuso per avervi fatto attendere. Grazie mille per la pazienza, siete veramente dolcissimi.♥
Sono particolarmente emozionata oggi, perché andrò a vedere per la prima volta Briga (!!!), quindi scusate se ci sono errori!♡
Detto ciò, vi voglio bene!

"QUEL SORRISO MESSO COME SCUDO"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora