Capitolo 9

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Emma's p.o.v.
Mi sveglio di soprassalto. Sono a casa mia, nel mio letto. È buio, nessuna luce, nessun rumore. Sento solo i battiti accellerati del mio cuore ed il mio respiro quasi regolare. Sento la porta aprirsi. È Mattia, per fortuna. Entra nella casa portandosi addosso un'aura verde luminosa... sembra quasi di essere in paradiso... Mattia si avvicina piano. Lo vedo sorridere, e mi perdo nei suoi occhi color speranza. Però c'è qualcosa che non va. D'improvviso, i suoi occhi verdi si trasformano in cavità nere, e lui non è più lui, ma è Fabio. Sento la sua risata maligna ed un ghigno espandersi sulla sua faccia. Ho tanta paura. Vorrei scappare, ma non riesco a muovermi. Riesco solo ad urlare con tutto il fiato che ho nei polmoni ed il letto cede sotto il mio peso, facendomi cadere giù, nelle profondità della Terra.
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Mi sveglio sudata, col cuore in gola. Le lacrime mi bagnano le guance, scendendo a fiotti. Era un incubo, solo un incubo. Cerco di calmarmi, ma il risultato che riesco ad ottenere è una crisi di nervi. Sembrava così reale. Davanti ai miei occhi, le scene disastrose della giornata di ieri si susseguono senza sosta, come fossero un film. Cerco di stiparle in un angolo della mia mente, ma ritornano lì, sempre presenti, nei miei pensieri. Continuo a singhiozzare ininterrottamente, e, senza pensarci due volte, mi alzo dal letto disfatto della camera degli ospiti e raggiungo la porta della stanza di Mattia. Busso o non busso? La porta è leggermente aperta, quindi, tremante, mi ci accosto per sbirciare dentro. Mattia è steso supino sul letto, con le braccia dietro la testa e le cuffie nelle orecchie. Vedo i suoi occhi luccicare mel buio, e, per un attimo, mi passa per la mente l'idea che stia piangendo. Poi però, mi ricordo con chi ho a che fare. No, non voglio accettare che stia piangendo. La luce della luna gli illumina fiocamente il viso, così da mostrarmene solo i contorni, ed io rimango lì a guardarlo imbambolata per un tempo indefinito, facendo in modo che le mie paure scompaiano alla sua vista. Sono indecisa su cosa fare, non voglio disturbarlo. Ascolto solo il cuore martellarmi nel petto ed i nostri respiri a distanza, ma giurerei che, se i nostri polmoni non fossero così rumorosi in questo tremendo silenzio, sentirei le sue lacrime scendere per le sue guance ed incastonarsi nel suo accenno di barba, silenziosamente.
Prima che possa accorgermene, un singhiozzo mi tradisce, e vorrei sparire, mentre lui si gira a guardarmi, stranamente sollevato.
-Ehi.-, sussurra alzando lo sguardo sul mio viso. Si toglie le cuffie dalle orecchie e quadra il mio pigiamone di lana azzurro. Avvampo ed abbasso gli occhi, trovando subito interessante il pavimento.
-Scusa.- sussurro di rimando.
-Cosa ci fai qui?-. È sinceramente incuriosito.
-Ehm... ecco... posso stendermi con te?-
Vorrei sprofondare nelle mattonelle che mi ritrovo a fissare.
-Nun riesci a sta'senza de me manco pe'na notte?- chiede divertito.
-È che... ho fatto un incubo...- mi accorgo subito di sembrare una patetica mocciosa che vuole dormire nel lettone con mamma e papà, -ma ora me ne torno a dormire... scusa ancora...- faccio per uscire dalla stanza, ma la sua voce mi richiama.
-No aspetta. Hai fatto un incubo? Dormi qui con me.- dice, serio.
-Ecco... si... grazie. -rispondo sollevata.
Mi avvicino al suo letto, e mi siedo all'angolo della trapunta, ma lui, tirandomi per il braccio, mi obbliga a stendermi affianco a lui, con la mia testa sul suo petto.
-Vuoi parlarne?-
So che si riferisce al mio sogno.
-Be'... prima era un bel sogno... c'eri tu...- divento nuovamente paonazza, e sono grata alla luna per la poca luce che emana, perché lui non possa vedermi. Ho la sensazione che abbia sul viso quel suo sorrisetto che mi piace tanto, come di compiacimento, o soddisfazione. Alzo la testa a guardarlo, ed eccolo. Mi passa una mano sulla guancia, ed io gliela bacio dolcemente.
-E poi?- mi incita a continuare.
-Poi tu non c'eri più, e c'era... lui. Poi succedeva quello che è successo oggi pomeriggio... ed io...- mi si spezza la voce, ed inizio a songhiozzare contro il suo pigiama, bagnandolo di lacrime. -No, shh... non piangere, tesoro mio- sussurra nei miei capelli -andrà tutto bene, nessuno ti farà del male, ci sono io qua con te...-
È così dolce, ed io vorrei ricambiare in qualche modo, vorrei riuscire a fidarmi completamente, e stavolta niente e nessuno, nemmeno Fabio e le mie pillole, me lo impediranno. Mi accuccio di più vicino a lui, stringendolo forte in un abbraccio, mentre lui mi lascia dolci baci sui capelli. Mi sporgo di più verso di lui, fino a far sfiorare le nostre labbra increspate in un sorriso involontario. Ci guardiamo intensamente negli occhi, mentre lui sussurra in modo provocante -È la terza volta che dormi con me.-
Il mio sorriso si allarga di più, mentre mi chino a lasciargli un dolce bacio sulle labbra, assaporando il suo profumo di caffè e tabacco, misto delle mie lacrime, mentre i brividi trapassano il mio pigiama di lana e percorrono la mia schiena, facendomi sussultare. Mi stacco lentamente dal casto bacio, e mi poggio su di lui, mentre lo sento dire:- Come fai a farmi quest'effetto?-
Il mio cuore manca un battito, mentre mi giro bruscamente verso di lui, e calmandomi un poco, sussurro:- Forse perché è lo stesso che mi fai tu...-
E ci addormentiamo così, abbracciati, in un groviglio di gambe e mani dal quale nessuno vuole staccarsi, complici di qualcosa che non se ne andrà. E si, dopo tre giorni, penso che Mattia Briga sia stato il mio primo colpo di fulmine.
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La mattina dopo...
Mattia's p.o.v.
Inspiro. Espiro. Mi concentro sul profumo di fragola e vaniglia della pelle di Emma. Apro gli occhi lentamente e vedo la sua testa poggiata sul mio petto, mentre lei dorme beatamente. Mi inebrio del suo essere, catturando la visione dei raggi del sole che si posano sul suo viso angelico. Non vorrei essere in nessun altro posto in questo momento. Solo qui, con lei, che dorme su di me, come se fosse normalissimo, come una consuetudine. Ormai mi ci sto abituando. A quello che siamo, che non so cosa sia, ma è bello. E mi basta così. Penso di essermi innamorato di lei, ma in un modo non del tutto comune. Quando la guardo, è come se vedessi il Paradiso, quello che nessuno sa com'è fatto, e quando la tocco, così delicatamente da non toccarla, ho paura che si dissolva tra le mie braccia, che mi scivoli via come sabbia. Sentire la sua risata è come ascoltare il canto di un angelo, o di una sirena, che, se percepisci solo una nota, sei completamente andato. E di fatto, sono completamente andato. Cotto di lei, sono affogato nei suoi occhi da cerbiatta, e mi sono perso nel suo sorriso che irradia luce eterea... ah, cosa può fare l'amore...
Mi concentro sul viso beato della piccolina che sta su di me. Le labbra piene leggermente increspate in su, gli occhi dormienti, i capelli biondi profumati che brillano sotto la luce. Mi allungo di poco per posare le mie labbra sulla sua fronte, e la vedo spalancare gli occhi, stupita. Non si ricorda come ci è finita, nel mio letto?
-Ehi.- le sussurro.
-'giorno.- mi risponde, aprendosi in un sorriso.
Le lascio un bacio dolce sulle labbra, che, da un tenero e casto stampo, si trasforma in una danza flessuosa e passionale delle nostre lingue, lasciandoci senza fiato. Sento il mio cuore battere all'impazzata, e lo tzunami nello stomaco, mentre lei mi accarezza i capelli con le dita, respirando affannosamente. Si sposta, mettendosi a cavalcioni su di me, mentre continuiamo a baciarci. Il cuore mi si riempie di gioia quando lei sposta una mano sulla mia guancia, e l'altra dietro il collo. Io le accarezzo il viso, tracciandone le linee delicate, ma ben definite, e poi passo al collo, alle braccia, ai seni, alla schiena, lasciando viaggiare le mie dita alla dolce scoperta del suo corpo.
Ansimanti, ci stacchiamo di pochi millimetri. Sorrido, perdendomi nei suoi occhi semplicemente bellissimi. Si alza dalle mie gambe, ancora sorridente dopo il bacio, e si dirige nel bagno che si affaccia sulla mia stanza. Mi alzo anche io e, in un momento di felicità allo stato puro, vado ad accendere la radio per sentire un po'di musica. È bellissimo come la musica possa catturare le tue emozioni e trasportarti in un mondo completamente diverso. Alzo il volume per capire quale canzone stiano trasmettendo su questa stazione. In un primo momento non la riconosco, poi mi ricordo di averla già ascoltata una volta: è "Schiena", cantata dalla mia Emma. Sento la sua voce propagarsi nell'ambiente, mentre ascolto le sue parole. Mi siedo sul letto ad ascoltare, mentre cerco di spiare dal riflesso sullo specchio all'interno della porta socchiusa del bagno. Rimango incantato dalla sua schiena nuda, dopo che lei si è tolta il mio accappatoio, e lascio che le dolci note della canzone mi trascinino via con loro.

"Paurosamente traccerò qualcosa entrando in te...
Silenziosamente..."

Emma accende il phon per asciugarsi i capelli ed io alzo il volume per sentire meglio.

"...ricorderai quel morbido aprirti a me..."

Eccome se mi ricordo... so per certo che non è stato facile per Emma fidarsi così facilmente di me, ne ho avuto la prova quando ho visto il terrore nei suoi occhi dopo essere stata violentata da Borriello. Rabbrividisco pensando alla sua faccia, e l'immagine del mio angelo steso in quella pozza di sangue... Che rabbia! Cerco di calmarmi, ma l'unica cosa che ci riesce, e ci è sempre riuscita, è scrivere. Allora prendo un foglio, ed inizio a buttar giù delle barre sulla canzone che in questo momento è nelle mie orecchie.

"Aspetto qui
sull'angolo del letto
seduto sui miei gomiti
davanti a questo specchio
E alzo il volume dal telecomando dello stereo
il tuo phone sembra un aereo
E cosi' ti spio dal riflesso del vetro
e scusami se cedo
in nome del mio ego
Che sei la mia vergine
come te lo spiego?

Perché lei è e sarà sempre la mia creatura di Dio, il mio angelo, con la sua bellezza eterea e gli occhioni sognanti.

Se è vero che proteggi me
da ogni mio segreto
Non mi voltare le spalle mai
nemmeno se ti spogli,
lo so che ti vergogni
E non mi lasciare da solo mai
dai, vieni a sederti vicino
fammi sentire che vivo
scaldami con un respiro
sappi che neanche il destino
è l'unico che ci dividerà

È di questo che ho bisogno. Ho bisogno che lei mi faccia senrire bene, a casa, e sa farlo perfettamente, come se mi conoscesse da sempre, come se capisse le mie paure.

dalla follia dei miei giorni
strana fobia che non torni
l'anatomia dei miei sogni
vedo soltanto la tua di schiena
e io che la tocco appena
nella paura che se ti volti
girandoti ti dissolvi."

Qui ci ho messo le mie paure. Perché, se da fuori posso sembrare il ragazzo stronzo e menefreghista, dentro, nel profondo della mia anima, ho paura. Paura che le persone a cui tengo se ne vadano, come ha fatto mio padre, e non voglio che se ne vada anche lei, lasciandomi con i miei demoni.
Poi ripenso al sogno che ho fatto, a lei che corre via da me, ed io che la rincorro, sfiorando appena la sua schiena nuda, e lei che si dissolve tra le mie mani...

Non la correggo nemmeno, è quella giusta, non potrei nemmeno volendo.
Preso da una felice frenesia, entro nel bagno senza bussare per far leggere le barre a Emma, ma, aprendo la porta, la trovo in intimo. Per la prima volta nella mia vita, penso di essere diventato paonazzo. Emma cerca subito un indumento per vestirsi, mentre io balbetto, improvvisanente timido:- S-scusa...-
Abbasso lo sguardo dal suo corpo perfetto, e scruto il pavimento.
-Eh... non fa nulla, mi hai già visto in intimo, no?- si apre in un sorriso imbarazzato, mentre si infila una mia maglia a maniche lunghe che le copre a malapena le cosce.
-Si, ma... insomma... le circostanze erano diverse, era per la tua salute e...-
Mi interrompe con una risata limpida, ma poi si accorge del foglio che ho in mano, quello con le barre, e chiede:-Cos'hai in mano? -
-Ehm... niente...-, le rispondo. Forse non dovrei farle leggere ciò che ho scritto, non voglio correre troppo... penso sul serio di essere innamorato, ma so che lei ha paura, voglio fare un passo alla volta.
Guardo il suo faccino insospettito, ed è così buffa che devo trattenere il sorriso.
-Vieni- dico prendendole la mano, -Andiamo a fare colazione. -
-Aspetta, non posso venire così! - replica.
-Stai benissimo mezza nuda!- le dico ridendo.
-Dai!! Chissà cosa andrà a pensare tua sorella!-
-Uff...ok... però a me piaci così! - ribatto lasciandole un bacio a fior di labbra, con brividi annessi.
Lei mi guarda storto, e si infila i pantaloni del pigiama prima di trascinarmi in cucina a mangiare. Io la seguo, sorridendo, con la mia mano nella sua, beato del suo essere semplicemente mia.

Spazio autrice
Ragazzi, siamo quasi a tremila views!!! Sono felicissima, grazie di cuore!!
Allora, ecco il nono capitolo, vi è piaciuto? Cosa ne pensate della storia? Mi fa piacere conoscere la vostra opinione ♥.♥
Comunque spero che i capitoli siano abbastanza lunghi e soddisfacenti, dato che ci metto un po'a scriverli. Non voglio essere cattiva, nel senso che non è che non pubblico per avere più likes e commenti, ma è perche ci impiego veramente parecchio ad ideare un capitolo. Spero mi perdoniate. Baci a tutti♥

"QUEL SORRISO MESSO COME SCUDO"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora