Capitolo 5

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Emma's p.o.v.
Il sole entra caldo dalle persiane e la sua luce albina viaggia fino a posarsi sulle mie palpebre. Apro gli occhi, lentamente, ed un dolce profumo invade le mie narici. È il suo. Ora mi accorgo che sono stesa su di lui, con la testa sul suo petto, una mano intrecciata con la sua ed una poggiata sul suo ventre. Abbiamo dormito insieme. Ma come ci è arrivato lui qui? Ah, già. Ora mi ricordo tutto ciò che è successo stanotte: ero ubriaca, si, ma ricordo proprio tutto: lui che mi abbraccia e mi sussurra paroline dolci, io che piango, i brividi sulla schiena, lui che mi prende in braccio e mi posa sul letto, io che gli sussurro di avermi salvata, il suo sorriso, e poi il bagno. Dovrei essere imbarazzata solo al ricordo, ma provo uno strano piacere alla visione di lui che mi spoglia, cercando di non guardare, e il suo stupore davanti alle mie curve, la sua mano che si muoveva sul mio corpo, febbrile, come a volersi sbrigare... poi il tragitto fino al letto, lui che mi infila la camicia da notte, il suo profumo di nuovo, noi che ci stendiamo sul letto, i nostri sguardi, io che dico di non essere abbastanza, in quel momento mi stavo riferendo ad
una possibile relazione con lui, e poi lui che mi chiama "angelo custode", "bellissima" e "creatura di Dio"... poi, non so se volesse dirlo o no, forse stava pensando, ha detto che sono "la sua ancora di salvezza"... ma non ha capito che lui è la mia. E poi io che, perdendomi nei suoi occhi verdi, poggio delicatamente le labbra sulle sue e il canto angelico e paradisiaco degli angeli si fonde con il fuoco caldo e rovente dell'Inferno, facendo scaturire in me emozioni che non avevo provato mai con nessuno. È stato solo un bacio a stampo, durato un secondo, se non di meno, ma è servito a renderci consci di ciò che provavamo. È stato una promessa silenziosa di felicità, come un marchio impresso a fuoco sulla nostra pelle, qualcosa che resterà per sempre. È stato un colpo di fulmine, con lui, e mi ha folgorata, mi ha lasciata lì impalata a fissarlo come le adolescenti, come quando, nei sogni, vedi qualcosa di così bello e illusorio da volerlo rincorrere per averlo, ma non ce la fai, perché il tuo cuore si è fermato, e hai sentito i brividi rincorrersi su e giù per la tua schiena.
Ed ora, sono su di lui. E non potrebbe esserci sensazione più bella. Gli accarezzo il petto, tracciando con un dito linee immaginarie, finché non lo vedo aprire gli occhi verdi in cerca dei miei.
Emma:- buongiorno.
Sorrido, per fargli capire che mi ricordo.
Sorride anche lui.
Mattia:- Buongiorno...
Vedo un lampo di tristezza nei suoi occhi, sostituito subito dalla preoccupazione. Aggrotta le sopracciglia, e mi chiede subito:- Ti va di parlarne?
Alzo la testa dal suo torace, ma lui mi tira subito giù.
Emma:- Ieri sera, poco dopo avermi riaccompagnata a casa, il telefono ha suonato... ed era lui... mi ha richiamata!
Qui la mia voce si rompe e spingo indietro le lacrime prima di continuare. Lui si allunga per baciarmi una guancia.
Emma:- poi mi ha detto "amore" e si è scusato, dicendo che era ubriaco, ma io so che non lo era, perché era stato tutto il giorno precedente con me, e poi ho chiuso.
Nascondo il viso tra le mani per la vergogna. Sono solo un essere spregevole, tutti mi odiano e gli uomini preferiscono le modelle a me, che sono bassa e grassa. Scoppio in un pianto liberatorio, lui è subito ad abbracciarmi e ad accarezzarmi i capelli, mentre mi sussurra nell'orecchio:- Non piangere. Andrà tutto bene. Ci sono io con te, non ti lascio, piccola mia.
Mi da un bacio dietro l'orecchio e mi fa un po'il solletico, riesco a ridere debolmente, mentre lui mi asciuga le lacrime con le sue dita.
Mattia:- Così... eri fatta anche ieri sera?
Avvampo dalla vergogna ed annuisco, colpevole. Ora penso che mi sgriderá, dicendomi che fa male, e che non devo farlo eccetera eccetera... invece riesce solo ad abbracciarmi più forte, lasciando dei baci leggeri sul mio collo, mentre io annego nel suo profumo e mi riparo nelle sue braccia possenti.
Mattia:- sei così bella... perché lo fai?
Arrossisco. Wow, mi ha detto che sono bella. Continua a posarsi sul mio collo, fino a risalire con le labbra sulla mascella ed arrivare all'angolo delle labbra. I brividi scorrono veloci sulla mia schiena, sotto il tocco delle sue dita delicate, e, ad ogni contatto, i miei nervi sono più tesi che mai, fino a che non arriva il bacio. E stavolta, è il bacio del vero amore. Prima si ferma ad un bacio a stampo, poi chiede l'accesso alla mia bocca delicatamente. Sorrido felice, e sorride anche lui. I nostri respiri affannati sono sincronizzati come i nostri cuori, che, ormai ne sono certa, battono l'uno per l'altro. Ci guardiamo negli occhi, senza dire nulla, perché i nostri sguardi riescono a dire tutto ciò che non ci siamo detti, e stavolta non c'è bisogno di spiegare nulla.
Mattia:- Ho una proposta da farti.
Sorride malizioso, mentre si stacca dal bacio. Lo guardo divertita, incitandolo a continuare.
Mattia:- Vieni a stare a vasa mia per qualche giorno: prova a disintossicarti, tanto hai me, che ti proteggo, e mia sorella che ti sta accanto. Solo tre giorni, poi se vuoi te ne vai.
Accetto senza esitazioni, voglio veramente stare con lui. Sempre.
Sbadiglio sonoramente. Ho ancora sonno, anche se dovrebbero essere più o meno le dieci del mattino, perché stanotte ho dormito poco e sono stata male.
Mattia:- che ne dici di andare a fare colazione e poi tornare a letto?
Chiede divertito.
Emma:- direi che accetto.
Mi alzo dal letto, lasciandogli un piccolo bacio sull'angolo della bocca, e vado in bagno a sciacquarmi il viso.
Davanti allo specchio, appare un mostro. Sono io, di prima mattina, completamente avvolta nei postumi dell'effetto di pillole stupefacenti. Occhi gonfi, guance rosse e lacrime ancora appiccicate alle gote. Poi noto una cosa bella: ho le labbra gonfie, segno del nostro amore, del nostro bacio. Non potrei desiderare qualcosa di più. Ho trovato la mia ancora di salvezza, finalmente, e lui ha trovato la sua. Ci conosciamo solo da due giorni, ma è stato come conoscersi da sempre. Quando ha posato le sue labbra sulle mie, ho sentito il mio cuore battere di nuovo, battere per qualcuno. E poi ho sentito il suo, di cuore, che batteva forte, e batteva insieme al mio, eravamo una cosa sola, un solo cuore, una sola anima.
Mi sciacquo il viso con dell'acqua fredda, ed indosso l'intimo che Mattia non mi ha rimesso ieri sera. Poverino! Un po'mi fa pena: a dover guardare qualcosa che non può avere, ci si sente sofferenti! Esco dal bagno e vado in cucina. Ci sono ancora la borsa e le chiavi di casa sul pavimento, dove le ho lasciate ieri sera.
Mattia ha imbandito la tavola e preparato la colazione: uova strapazzate, bacon, due cappuccini, latte bianco, corn-flakes, e poi, su uno dei due piatti, una rosa rossa. Che tenero!
Mattia:- Signorina... se vuole accomodarsi.
Aggiro il tavolo e vado verso di lui, non voglio sedermi, le mie intenzioni sono ben altre. Arrivo davanti a lui e poggio la mia fronte sulla sua. Prontamente, posa una mano delicata sul mio fianco.
Siamo occhi negli occhi. Vedo speranza, nei suoi. Chissà nei miei cosa c'è. Forse amore. L'altra sua mano mi accarezza dolcemente una guancia e si ferma, spostando una ciocca di capelli sfuggita alla crocchia, dietro l'orecchio. Ci stiamo avvicinando. Non riesco a stargli lontano, è come essere attratti da una calamita. I nostri respiri si fondono, affannati, e questo è il momento che preferisco, quello prima di un bacio, quando nessuno riesce a parlare perché le anime e i cuori parlano da soli, senza bisogno di parole. Quando pochi millimetri ci separano, e l'elettricità scorre nei nostri nervi. Lui poggia, molto delicatamente, le labbra sulle mie, in un bacio lento, dolce, non una limonata, qualcosa di più. Le nostre lingue giocano una danza allegra, felice, diversa da tutte quelle che ho"ballato"... ci stacchiamo lentamente, affannati e sorridenti.
Lui però sembra rabbuiarsi, e dice:- Aspetta. Devi sapere delle cose, prima di... di tutto. Io non sono un bravo ragazzo, fumo, uso le donne, me ne scopo una diversa per ogni sera, non mi importa nulla di loro. Però voglio dirti una cosa: quando ti ho vista, stesa sul marciapiede, come una stella caduta dal cielo, qualcosa è scattato in me, qualcosa di bello, credimi, ho iniziato a pensare in modo diverso, non riuscivo a togliermi il tuo viso dalla testa, e penso seriamente di essere innamorato di te. Però voglio andare piano. Non voglio che tu sia "una scopata e via", voglio farti sognare, sorridere, e consolarti, ma voglio anche che tu mi conosca bene, per poter giudicare liberamente, per poterti innamorare di me. Perché io voglio essere la tua ancora di salvezza. Ok?
Sono senza fiato. Non mi aspettavo che mi dicesse cose così. Ho un groppo in gola, non penso riuscirei a parlare, quindi lo abbraccio soltanto, seppellendomi nelle sue enormi braccia, che mi avvolgono completamente.
Emma:- grazie.
La mia voce è ovattata dal tessuto della sua maglietta, ma riesce a sentirmi lo stesso e mi stringe più forte. Mi romperà le costole, è così... grande... in confronto a me. Il suo metro e novanta mi avvolge completamente, e mi ubriaco del suo profumo, che sa semplicemente di lui.
Ci stacchiamo, sorridenti, felici.
Mattia:- Penso dovremmo iniziare con l'essere amici.
Quasi mi strozzo con la saliva. Amici?
Lui nota la mia espressione contrita e mi spiega:- ...Per conoscerci meglio... non voglio che tu debba decidere subito...
Lui però non sa che ho già deciso.
Emma:- Mh... mi sembra... ragionevole. Ma quindi... niente baci?
Mi azzardo a chiedergli. Mi guarda divertito, e poi replica:- No, niente baci. Voglio fare le cose per bene... invitarti ad uscire, portarti a ballare, rassicurarti quando sei triste... non voglio andare di fretta, voglio cambiare per te.
Quasi piango. È così bello ciò che sta facendo per me.
Emma:- Grazie, io... non so che dire...
Mattia mi posa un dito sulle labbra, poi dice:- Non dire niente.
Emma:- Mi stai tentando così...
Sussurro, con le labbra a contatto col suo dito.
Mattia:- anche tu.
Lo dice con voce bassa e roca.
Lo guardo con occhi supplicanti, non vorrei aspettare, vorrei sentire da subito le sue labbra sulle mie...

Mattia:- Bene, vogliamo fare colazione?
Dice, stampandomi un bacio sulla fronte. Le sue labbra indugiano un momento in più, per poi staccarsi piano, ed invitarmi a sedere a tavola.
Qui c'è tutto questo ben di Dio, ma non ho molta fame. Mangiucchio giusto qualcosa: mezza fetta di bacon, una forchettata di uova strapazzate, un sorso di caffè.
Emma:- torniamo a dormire? Non ho più fame...
Mattia:- Dai, mangia qualcos' altro...
Emma:- No!
Dico con voce lamentosa.
Lui ride, io anche.
Ci spostiamo in camera da letto, ed io mi stendo a pancia in su, guardando il soffitto, riflettendo.
Mattia:- A che pensi?
Mi chiede stendendosi vicino a  me. Io mi sposto, poggiando la testa sul suo petto, mentre lui mi abbraccia e mi da un bacio sui capelli.
Emma:- penso a quanto sia stata fortunata ad essere salvata da te, ad averti trovato, e a quanto sarà struggente essere con te, ma non poterti toccare, nel senso che ora saremo solo amici...
Lui non risponde, almeno non parlandomi: inizia a sussurrarmi "Sei di mattina", una delle mie canzoni preferite, ed io mi assopisco, per la seconda volta, felice, ed accanto alla persona che credo di amare. La mia vita, adesso, non potrebbe andare meglio.

Spazio autrice
Buon pomeriggio!! Prima di tutto vorrei scusarmi per non aver postato ieri... poi volevo ringraziarvi tutti per le visualizzazioni, le stelline e  i commenti positivi. Spero che la storia vi stia piacendo. Sappiate che non sarà tutto rose e fiori in questa storia, ma non voglio anticipare nulla. Comunque, si intenda che non voglio gettare cattiva luce né su Ludovica Chiodo nè su Fabio Borriello, che penso siano due belle persone, e che tutto ciò che scrivo è frutto della mia fantasia. Grazie mille a tutti, a domani.

"QUEL SORRISO MESSO COME SCUDO"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora