Capitolo 12

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Mattia's p.o.v.
Io ed Emma andiamo a piedi al supermercato per fare la spesa. Appena entrati, ci guardiamo per tre secondi e poi scoppiamo a ridere come due cretini, facendoci scambiare per pazzi. Io rido perché non so assolutamente da dove iniziare, di solito viene mia sorella a fare la spesa, quindi non ho la più pallida idea di come muovermi, e poi... rido perché vedere Emma ridere mi rende felice. Non posso fare a meno di aggiungere che è bellissima.
-Cos'è che te fa tanto ride'?-, le chiedo col sorriso ancora impresso sul volto.
-Sembriamo una coppia di anziani così!!!-, ribatte lei.
-Daje, aspe' che te prendo sottobraccio!- le rispondo ridacchiando.
-ahahah ci manca solo questo!-
Io le cingo la vita con un braccio ed insieme ci avventuriamo per gli scaffali.
-Bene,-la sento dire risoluta,-da dove iniziamo? -
Io la guardo, stranito. Da dove si dovrebbe iniziare? C'è un criterio per fare la spesa?
-Ho capito, vieni.-
Si dirige a passo svelto tra un espositore e l'altro, prendendo roba a caso e scegliendo prodotti vari. Con le braccia cariche arriviamo alla cassa.
-Wow! Pensavo ci avremmo impiegato di più! -
Lei sospira sollevata, mentre usciamo dopo aver pagato. Nemmeno il tempo di metter piede fuori dalla porta, che bagliori di luci a intermittenza ci travolgono. Rimango abbagliato per un attimo, giusto per capire che le luci in realtà sono flash, e che le sagome dietro di esse sono giornalisti.
Sento Emma imprecare dietro di me:-Cazzo, questa non ci voleva!-
-Ora che facciamo?-mi volto a parlarle, mentre i fotografi non smettono di abbagliarci.
-Corri.-
Non me lo faccio ripetere due volte, che acchiappo la sua mano libera e scappo via fino ad arrivare sotto casa mia. Per fortuna non ci hanno seguiti.
Mi scappa un -Ma che cazz'!!-
Possibile che i giornalisti debbano controllare ogni singolo istante della tua vita? Io, che sono poco conosciuto, ho già i giornalisti alle calcagna quando partecipo agli eventi, quindi figuriamoci una cantante famosa come Emma!
La vedo poggiarsi sul gradino del portone ed iniziare a piangere.
Subito mi accosto a lei.
-Oh! Che te piagni, tesò? -
Non risponde, non alza nemmeno la testa. Ma cosa sarà mai successo di così grave?
-Daje, ripigliate!-
Niente.
-Oh, guarda che te faccio er solletico!!-
Ancora nulla.
Poi, prende e se ne va, senza alcuna spiegazione, ancora singhiozzante, lasciandomi lì solo come un cretino.

Emma's p.o.v.

Ho fatto una cazzata. La più enorme cazzata della mia vita. Riesco a capire solo questo, mentre corro a perdifiato per le strade di Roma, cercando di allontanarmi sempre di più da quel sogno di nome Mattia. Ma come cazzo mi è saltato in mente di farmi vedere in pubblico con lui?, penso, mentre realizzo che entro un'ora quegli scatti saranno su tutti i giornali e sul web! Ho rovinato la carriera non solo a me, ma anche a quella che poteva essere di Mattia. Continuo a correre fino a che non sento i polmoni bruciarmi e le gambe cedere. Mi accascio alla panchina più vicina, con la testa fra le mani, incapace di riprendermi. Respiro affannosamente, col cuore che mi impazza nel petto. Ma non è una sensazione piacevole, non come quando baciavo Mattia... Mattia! Oddio, l'ho lasciato là come un cretino, senza spiegazioni, ma dopotutto, non potevo spiegargli. Devo proteggerlo. Dal gossip, dalle critiche, da me. Non posso più essere sua amica o... insomma, quello che era. Devo interrompere tutti i contatti, però... forse dovrei scrivergli, be', glielo devo. Almeno un messaggio, si, insomma...
In preda al panico, pesco il cellulare dalla borsa.
27 chiamate perse•
•12 messaggi non letti•
È lui. Le chiamate, i messaggi, sono tutti suoi.
Dicono:
"Emma, dove sei?"
"Mi sto preoccupando, torna qua."
"EMMA DOVE SEI?"
"ti prego, rispondi"
"Emma, dove cazzo sei? Rispondi"
"Ho fatto qualcosa di male?"
"Ti prego, ti scongiuro, torna a casa."
"Emma per favore!!"
"Ti prego, chiamami, mi sto preoccupando."
"Per favore, rispondi al telefono!"
"DOVE SEI?"
"EMMA, CAZZO, RISPONDIMI!"

Prendo a tremare tutta, cercando di impedire i singhiozzi e le lacrime. No, basta, BASTA! Tiro su col naso e cerco di rimettermi in sesto. So che tra tre, due, uno... ecco, il telefono squilla, ma so che non è Mattia.
-EMMA CHE CAZZO TI SALTA IN MENTE?!
-Franci, io...-
-TI RENDI CONTO DI QUELLO CHE È SUCCESSO??-
Franci, io...-
-EMMA VIENI IMMEDIATAMENTE A CASA MIA, IN QUALUNQUE POSTO TI TROVI, TRA MEZZ'ORA SE NON BUSSI ALLA MIA PORTA, TE LO GIURO SU MIA NONNA, TI VENGO A PRENDERE CON L'ELICOTTERO!!!-
E riattacca.
Ecco, perfetto, sono nella merda. E se dico merda, è proprio merda.
Okay, devo essere da Franci entro mezz'ora. La domanda mi sorge spontanea: dove sono? Mi guardo intorno. Sono in un parco, si, ma come ci sono arrivata? Osservo il paesaggio, sembra sconfinato: il prato inglese solcato da minuscole stradine di selciato si estende oltre il mio campo visivo, e, alla mia destra, un boschetto di alberi radi oscura il sole malato di febbraio. Quanto avrò corso per arrivare fino a qua? Cerco con lo sguardo una via d'uscita, ma non vedo nulla. Solo prato e boschi. Non c'è nessuno qui. Mi incammino con la speranza di capire da dove sono entrata, ma forse ho sbagliato direzione, perché il prato continua imperterrito a ripresentarmisi davanti agli occhi. Ma starò sognando? Mi tiro un pizzico sul braccio... Ahi! Che male! Continuo a camminare per non so quanto, finché non scorgo, in lontananza, un paio di leggins rosa fluo che, con tutto 'sto verde, sono un pugno in un occhio! Corro per raggiungere la persona che li indossa, e noto con piacere che è una ragazza, alta, capelli nerissimi e lunghi fino alle spalle. Tossisco per attirare la sua attenzione.
-Ehm... scusa?-
La misteriosa ragazza si gira, squadrandomi da capo a piedi con quegli occhi grigissimi. A vederla, non dovrebbe avere più di diciott'anni.
-Ciao Emma!-, mi saluta frizzante.
La domanda è "perché sa il mio nome?" E la riposta arriva subito "Sei Emma Marrone, forse?"... Cavolo, non si ci abitua mai al successo...
Io, leggermente imbarazzata, ricambio il saluto.
-...Ciao, ehm, io... insomma, mi sono persa... tu... mi aiuteresti a tornare? -
-Certo, io posso aiutarti a tornare a casa, ma non da chi sei scappata.-
Rimango interdetta. Come diavolo fa questa a saperlo?
Con il peggiore dei sorrisetti compiaciuti, si incammina verso una direzione a caso.
Ma che cazz...?
Senza altra scelta, la seguo, rimanendo sempre un passo più indietro.
-E allora, hai preso la tua decisione?-
-Eh?-, chiedo stranita.
-Dai, Emma, cosa vuoi fare? Continuare ad ignorarlo per sempre?-
No va be', non è possibile!
Ma certo!
-Hai visto le foto!- rimango stupita per la mia illuminazione.
-Quali foto?-, sembra stupita.
-Ma come!? Le foto che ci hanno scattato i giornalisti!-
-Emma, non ho visto nessuna foto.-. Di nuovo quel sorrisetto odioso sulle sue labbra.
Non rispondo, non saprei che dire.
Continuiamo a camminare.
Il silenzio creatosi si spezza con la sua voce.
-Allora? Hai deciso?-
-Deciso cosa?!-. Ora sono esasperata, quasi urlo.
-Se andare da lui o dalla tua amica.- continua, calma.
-E tu come fai a sapere i fatti miei?-ribatto, quasi sull'orlo di una crisi di nervi.
-Li so e basta. -
Uff...Questa calma è... scazzante!!
-Okay...-
Parlando non mi sono accorta di essere arrivate ad un cancello che da sulla strada... che strano, non abbiamo camminato molto, eppure dalla panchina sulla quale ero seduta non si vedeva nulla...
-Ehm... grazie di tutto...-
-Claudia.-
-Grazie mille, Claudia.-
-Ti auguro di fare la scelta giusta. Segui il cuore, se lo ritieni necessario...-, sospira.
-Ah, e, chiamalo, è in pensiero!-
-Lo farò.- mento malinconicamente.
-Non dirmi bugie.-
Ma per caso questa legge nel pensiero?
-Uff... Ok, ci penserò.- rispondo rassegnata. Questa situazione è così assurda da sembrare quasi comica!
E comunque, non chiamerò Mattia, non ce la farei a risentire la sua voce.
Chiamo un taxi ed in men che non si dica lo vedo sfrecciarmi davanti agli occhi.
-Allora ciao...!- mi volto per salutare la ragazza misteriosa, ma non la vedo più. Dove sarà finita?
Non ho tempo per pensarci, adesso: devo andare.
Salgo in macchina, e, con dispiacere, mi accorgo che Mattia continua a chiamare e mandare messaggi. Cosa faccio? Devo chiamarlo? O no? E se gli scrivessi un messaggio? Magari mi lascerà in pace...
Okay, scrivo:
"Mattia, sono tremendamente dispiaciuta per l'accaduto. Sappi che non avrai mai più il mio fastidio. Non chiamarmi, per favore. Starò bene. Verrò a recuperare la mia roba in seguito, un abbraccio."

Invio.
Spero solo non mi risponda.
L'autista mi porta sotto casa di Francesca, giusto mezz'ora dopo la sua chiamata. Sono le 12.35, adesso. Chissà cosa starà facendo Mattia... NO! EMMA NON PUOI!
Salgo a casa della mia amica, la quale abita momentaneamente in un appartamento; busso alla porta. Vedo il suo viso più incazzato che mai apparirmi davanti.
-Entra e siediti.-
Stavolta l'ho fatta grossa.
Obbedisco e prendo posto sul divano. La tensione traspare anche dai mobili del salone, per non parlare dell'ansia che aleggia sulla mia testa.
-Hai quindici secondi per fornirmi una spiegazione plausibile di quello che è successo.- dice mostrandomi le fotografie mie e di Mattia su instagram dal cellulare.
-Ti ricordi il ragazzo che ho baciato? Be', era lui...mi ha soccorsa dopo che ero svenuta sul marciapiede, poi Fabio mi ha chiamata e sono stata male... lui mi ha aiutata, mi ha salvata, capisci, Fra? E poi Fabio... lui...- qui sono costretta ad interrompermi perché mi si spezza la voce, e vengo scossa da un fremito che non riesco a far cessare.
-Emma, c'è qualcosa che non mi hai detto?- intuisce Francesca, ammorbidendosi.
Scoppio in un pianto isterico, non ce la faccio, penso.
-Emma...-
Francesca si precipita ad abbracciarmi. Sorrido tra le lacrime: anche se è arrabbiata, non sa non preoccuparsi per me. È per questo che le voglio bene come una sorella.
Riprendo il mio discorso da dove l'ho lasciato:- Insomma, lui... mi ha picchiata e poi... ecco... mi ha... stuprata...-
-IO UCCIDO QUELLO STRONZO!!- strilla Francesca.
-Sto bene adesso, grazie a lui. Comunque, dicevo: lui mi ha trovata a terra e mi ha soccorsa, poi ci siamo baciati ed è stato bellissimo...- concludo con tono malinconico.
-Però l'hai piantato in asso per scappare ve'?-
Certe volte la odio, è come se fosse la mia coscienza.
-Sono una codarda, Fra, una codarda. Gli ho rovinato la carriera per niente.-
Ammetto disperata.
-Ma almeno ti piace? -
-Tanto, Fra, tantissimo.-
Non l'avevo mai detto così esplicitamente, mi sento più... libera...
Però ora ho rovinato tutto, non posso tornare indietro come se non fosse successo nulla e senza una spiegazione... o no?
La mia amica interpreta i miei pensieri, replicando:- E allora va' da lui, no?-
-Non posso, voglio proteggerlo dalle cririche e dal gossip. Non deve finire così.- rispondo, indicandomi con un dito.
-Però...- ammica lei.
-Però mi sento in dovere di dargli una spiegazione. - ammetto sconfitta.
-Allora alza il culo da questo divano e vai a casa sua!-
Sorrido.
-Ahia, questa era forte!-
Scoppio in una risata sincera, seguita a ruota da Francesca.
-Poi torna qua, però, che abbiamo un onda di giornalisti da cavalcare.-
-Okay, ahahah, ci sarò! -
Esco dopo un buon caffè e due chiacchiere per andare da Mattia. Però, più mi avvicino, più sembra che la mia determinazione sparisca. Che cosa gli dovrei dire? E se è arrabbiato? Potremo rimanere perlomeno amici? O forse vuole di più?
I miei dubbi esistenziali vengono interrotti dallo squillo del mio cellulare. Spero che non sia Mattia...
Guardo lo schermo: appare numero sconosciuto.
Rispondo, e prima che possa riattaccare sento una voce gelida pronunciare:- Ho delle foto tue che possono rovinarti, stavolta seriamente. Sono a conoscenza di scandali avvenuti in casa Bellegrandi. D'ora in poi ogni tipo di contatto con lui potrà segnare la fine della tua carriera, quindi sta'attenta, io so tutto. Ciao, amore.-
Riesco a pensare solo ad una cosa, mentre rimango ferma sulla strada, incapace di muovermi.
Fabio.

Spazio autrice
Ragazzuoli, sono tornata con un altro capitolo!! Ci ho messo di più perché volevo fosse bello pieno e soprattutto lungo! Che ve ne pare? Vi sta piacendo la trama?? Sono contenta dei vostri commenti sempre migliori, significa che la storia vi piace davvero :)
Tantissimi baci!

"QUEL SORRISO MESSO COME SCUDO"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora