Capitolo 6

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Mattia's p.o.v.
Un fracasso infernale mi sveglia dal mio sonno. Mi accorgo di essere, di nuovo, con Emma tra le braccia, nel suo letto, lei con la testa appoggiata sul mio torace e le sue braccia esili attorno al mio corpo. Vedo che, anche con questo rumore insistente, ancora non si è svegliata. Però sorride, nel sonno. Chissà cosa starà sognando... Così, con i capelli scompigliati, il pigiama, ed il trucco assente, sembra un piccolo angelo. Potrebbe essere tutto identico a stamattina, se non fosse per il rumore che mi sta spaccando i timpani. Mi alzo lentamente, e vedo che la sveglia sul comodino segna le quattro del pomeriggio. Vado in soggiorno, sembra che qualcuno stia bussando alla portafinestra,ed insistentemente, direi. Vado a vedere chi sia, ma non ci trovo nessuno. Il rumore è cessato, spero solo che quel "qualcuno" che stava bussando sia andato via. Dato che ormai sono sveglio, penso che uscirò per prendere qualcosa da mangiare a Emma. Mi infilo le scarpe e, nemmeno il tempo di arrivare alla porta, che mi ricordo che forse dovrei scriverle qualcosa, tipo un bigliettino per dirle che sto uscendo. Prendo un post-it dal tavolo della cucina, e ci scrivo, a matita:
Esco a prendere dei craphfen, torno subito. Un bacio.
Lascio il biglietto sul comodino, il tempo di darle un bacio in fronte e sono fuori di casa.

Emma's p.o.v.
Sento uno sbattere di finestre, mi sveglio piano. Il sole è già basso, saranno circa le quattro del pomeriggio. Tastando le lenzuola con una mano, mi accorgo che Mattia non è nel letto con me, quindi mi alzo. Prima di uscire dalla stanza, noto un bigliettino giallo sul comodino, affianco alla sveglia. Mattia dice che torna presto. Che tenero è stato a pensare di lasciarmi un messaggio!!
Ripenso a quello che ci siamo detti poche ore fa. Vuole che iniziamo con l'essere solo amici, ma io so che non potremmo mai essere solo amici. Il fatto è... che io non lo voglio. Non voglio essere una semplice amica per lui. D'altra parte, ha anche detto che vuole conquistarmi. Vuole essere la mia ancora di salvezza, e quindi significa che anche lui prova qualcosa per me. E poi c'è stato il bacio... ancora ci penso... ho sentito tutto in quel bacio. Tutto quello che non ho mai provato con Fabio, Stefano e Marco messi insieme. Ci ho messo tutto quello che provavo in quel bacio. E no, non può essere stata una pomiciata, è stato un bacio vero, come quello tra la Bella Addormentata ed il Principe Filippo. Come il bacio che tutte le ragazzine, compresa me, sognano. Sento improvvisamente il trambusto di una porta che si apre: è sicuramente Mattia. Vado ad aprire subito la portafinestra senza nemmeno guardare chi sia, ed urlo:- Hai preso i craphfen?
Quando però giungo davanti alla porta, il sangue mi si gela nelle vene. Non è Mattia. È Fabio. Sono paralizzata davanti all'entrata, non mi muovo. Ho paura. So di cosa può essere capace Fabio, e stavolta non andrà molto meglio delle altre. Si, mi ha picchiata. Tre volte. Tre fottute volte. Ogni volta, tre pillole per dimenticare, tre sonniferi per dormire, tre persone che volevano sapere cosa fosse successo e tre volte delle quali non l'ha saputo nessuno. Tre volte in cui mi sono stata zitta.
Tre diverse cicatrici sul mio corpo.
Tre volte in cui avrei voluto qualcuno che mi salvasse, una persona qualsiasi. E questa volta sarà la quarta. Lui squadra il mio corpo avvolto nella camicia da notte di lino, con un ghigno terrificante sul viso.
Emma:- F-fabio... ehm... cosa v-vuoi?
Fabio:- Te.
La sua espressione diventa ancora più tremenda. Capisco da subito le sue intenzioni.
Emma:- no... Fabio, no! Ti prego!
Urlo implorante.
So già che è inutile, non si fermerà davanti a nulla.
Si avvicina sempre di più, io indietreggio impaurita fino a ritrovarmi con le spalle contro il muro. Ora non ho più scampo. So già cosa mi accadrà.
Lui mette le mani sul muro pericolosamente vicino alla mia testa, e si sporge verso di me, ma io mi scosto velocemente e cerco di scappare nel bagno, lui però riesce ad afferrarmi per un polso ed inizia a baciarmi brutalmente, stringendomi un seno con la mano, mentre con l'altra mi tiene ferma al muro. Cerco di scostarmi, e mi dimeno sperando di fargli male con un piede.
-Ti prego, basta!-
Le lacrime scorrono sul mio viso. Vorrei urlare di più, magari qualcuno mi sentirebbe, ma non ce la faccio. Continua a baciarmi e mordermi le labbra, cercando di infilare la lingua nella mia bocca, ma io resisto, implorandolo di lasciarmi. Inizia a scendere verso il collo, slacciandomi la camicia da notte. Ora ha preso l'altro seno in mano e me lo stringe facendomi male. Io cerco di dargli un calcio, riesco a colpirgli un ginocchio e lui cade momentaneamente a terra, ma si rialza subito e mi da un pugno nello stomaco e cado sul pavimento freddo. Un dolore lancinante mi impedisce di rialzarmi, mentre lui continua a tirarmi pugni e calci nella schiena. Ho il viso bagnato di lacrime... e forse di sangue, non lo so, vedo tutto offuscato e sento che sto per svenire, quando sento vagamente Fabio stendersi a terra su di me.
-No!! Ti prego!!- Ricevo un altro schiaffo in pieno viso, e sento qualcosa morire dentro di me. Sono ancora più disperata, mi dimeno e scalcio, mentre lui entra in me, facendomi un male pazzesco. Il respiro mi manca, sento solo paura. Continua a baciarmi e mordermi il collo, procurandomi lividi e graffi dappertutto. Io mi sono arresa, non ce la faccio più. Riesco solo a versare lacrime, e sentire dolore, perché vorrei essere salvata, da me stessa da tutto questo. Solo che nessuno si salva da solo. Io l'ho fatto parecchie volte, ed ora non posso più. Mi serve un'ancora alla quale attaccarmi, per riuscire a risalire in superficie, sopraffatta da un oceano di tristezza e delusione.
-Lasciami!! Lasciami ti prego!! Mi fai male!-
-Sei solo una stronza, te lo meriti!!-
Urla brutalmente mentre mi tira uno schiaffo sul viso.
Vedo offuscato per un attimo, poi sento qualcuno aprire di scatto la porta e gridare il mio nome.
Lo vedo togliere Fabio dal mio corpo quasi inerte, mentre sento l'aria fresca nei polmoni ed un male allucinante dappertutto. Qualcuno sta urlando, di dolore. Dopo svariati minuti, non sento più niente, ma non capisco se sia perché le urla sono cessate o sto svenendo. Sono distrutta, non provo nessuna emozione, nemmeno dolore, però poi vedo un paio d'occhi verdi sul mio viso e riesco solo a dire -Mattia...- prima di perdere completamente coscienza.

Spazio autrice
Allora, eccoci con un altro capitolo. Vorrei ringraziare tutte le ottocento e passa persone che hanno visualizzato la mia storia, e chiedervi cosa ne pensate della storia. Vi sta piacendo? Spero di si. Volevo anche scusarmi per non aver postato prima, però ci metto parecchio a scrivere un capitolo. Quindi penso che ne posterò uno ogni 2-3 giorni, dipende da quante idee mi vengono. Grazie ancora e baci a tutti.

"QUEL SORRISO MESSO COME SCUDO"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora