Capitolo 15

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Mattia's p.o.v.
Prendo un altro foglio, stavolta per scriverci in bella, e ci imprimo il mio cuore per l'ultima volta.

Emma's p.o.v.
Bussano alla porta, non mi va proprio di andare ad aprire. Sono le quattro di pomeriggio del terzo giorno, io e Francesca siamo sul divano, mentre lei cerca di tirarmi un po' su il morale.
Mi alzo controvoglia ed apro la porta ad un postino alquanto annoiato che mi mette in mano una busta da lettere con il mio indirizzo sopra. Cazzo, no! La calligrafia è di Mattia, ne sono certa.
Vado a sedermi mentre apro la busta con mani tremanti. Deglutisco, prendo un bel respiro, ed inizio a leggere, col cuore che già mi scalpita nel petto.

"Cara Emma,
Spero mi perdonerai se ti dedico queste quattro parole, ma ti giuro che saranno le ultime, dopodiché scomparirò dalla faccia della terra.
Allegato a questa lettera troverai il testo di una canzone che ho scritto poco fa: si chiama "Naufrago", è per te. Vorrei che lo leggessi tutto, prima di continuare con la lettera.

Prendo l'altro foglio, e leggo parola per parola quella canzone che parla di noi, cercando di dargli una musica. Trattengo a stento le lacrime, mentre ne assaporo l'essenza, ricordando il tocco delle sue mani sulla mia pelle.

L'hai letto? Bene, adesso continuo. Con questa canzone volevo dirti addio come si deve, sperando che tu ti ricorderai di me, perché io lo farò, non ti scorderò mai, piccola Emma. E poi, volevo dirti qualcosa che forse già sai, anche se ora che te ne sei andata non ha più importanza. Volevo dirti che ti amo, solo questo. Si, Memma, mi hai fatto innamorare. Come, non lo so nemmeno io. È solo che quando ti guardo mi sembra di vedere un angelo, se ti tengo tra le mie braccia sono in paradiso. Mi hai reso la persona più felice della terra con quella tua purezza e semplicità, essendo te stessa, e basta. Non avrei mai creduto di meritarti, ma qualcosa di buono devo averla fatta se tu ti sei fidata di me, di quel cretino masochista che piange sulle tue canzoni. Sappi che mi hai distrutto, sto morendo piano piano senza te, eppure non riesco ad odiarti. Ti amo troppo per farlo. Ti amo troppo per mandare tutti a fanculo e venire da te, perché se tu adesso sei felice, io sono felice per te. Vorrei che tu fossi qua davanti , e mi guardassi negli occhi per dirmi che non hai bisogno di me. Vorrei sentire l'ultima volta la tua bella risata, per sapere che stai bene, e vedere il tuo splendido sorriso brillare per qualcun altro, per farmi capire che mi devo fare da parte, e lasciarti vivere felice, perché se tu sei felice lo sarò anch'io, ma non potrai pretendere che smetterò di amarti. No, questo non accadrà mai, neanche se mi prendi a pugni, neanche se mi odi. Io ti amerò per sempre. Ti prego, non buttare via questa lettera, fammi rimanere nella tua anima, ricordati di me ogni tanto, anche se il tuo cuore non mi apparterrá più, ma sarà di qualcun altro, ricordati dei nostri baci, e di quanto ti amo.
Sii sempre te stessa, non cambiare mai. Quando canti "Schiena", ricordati delle mie barre che ti hanno fatto commuovere, e quando amerai altri, ricordati di come ti ho amata io, senza compromessi, senza alcun limite, e di' loro che devono amarti in questo stesso modo, perché quello è amare. Ogni volta che ti capiterà di pensarmi, non rattristarti per me, ma ricorda con un sorriso questi versi, sui quali cadono le più belle lacrime che abbia mai pianto. Piango perché ti amo. Scrivo perché ti amo. Ti amo perché ti amo, e basta. E io non so se tu mi hai mai amato, forse si, e allora ci deve essere una buona scusa perché tu sia andata via, e magari, quando la capirò, sarai già sparita del tutto, ed io sarò più morto che vivo. Non ti sto chiedendo di ritornare, non mi permetterei di farlo. Con queste righe volevo solo metterti al corrente di tutte le parole che ho pensato per te e mai espresso a voce, prima di dirti definitivamente addio.
Questa doveva essere la mia grandiosa uscita di scena, un momento epico, tuttavia dovresti vedere quanto sono patetico in questo momento: seduto alla scrivania della mia camera, mentre piango su questo foglio, poi mi alzo, inizio a tirare pugni al muro urlando come un forsennato che l'amore fa schifo, poi penso alla tua risata, e mi rimetto a scrivere. Se tu fossi qui mi rideresti in faccia, ne sono sicuro. Poi mi abbracceresti, e tutto il mondo, tutta la merda che ho dentro scomparirebbe. Rimarremmo solo noi due, in un universo solo nostro. Ma adesso basta, non voglio più prendermi parte di un tempo che non è riservato a me.
Ti supplico di non cercarmi mai più, adesso voglio solo provare a dimenticarti.
Ti amerò sempre, piccolo amore mio.
Tuo,
Mattia."

"QUEL SORRISO MESSO COME SCUDO"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora