Così è stato detto, così è stato scritto, così deve essere, così sarà...
C'è un termine che descriveva perfettamente l'animo di Naos in quel momento, dove non poteva fare altro che stare alle onde quando perde di sapore anche il sole, quando tace la pioggia e non trovi ragione per alzarti dal letto, ne per mangiare ne per respirare, il termine è: immobile.
Quando si ha un motivo per vivere abbastanza travolgente anche la morte può dimandare la chiamata così come un uomo senza una ragione egli stesso la chiama ma quella promessa al braccio stringeva forte, sempre più forte e allora il suo non era che attesa.
Quella sera era seduto sulla cima del castello vecchio di Arcadia da dove si vede la grande piazza e le vite che dal cuore si diramano per le vie e le vite come sangue nelle vene, vive, una bellissima illusione di vita.
Da li sopra invece no, man mano che si sale ci si estranea sempre di più, le voci diventano simulacro delle stesse, salendo diventano rumore poi brusio.
Le persone sagome di nulla e d'inprovvsio le loro vite, i loro problemi, le loro convinzioni piccole come loro.
Seduto sulla vetta del castello abbandonato di arcadia, ricoperto di notte si sedette accanto alla luna e ritornò indifferente come lei, avulso dal tutto, dento e fuori a tutte le storie contemporaneamente.
Lui vedeva tutti e nessuno vedeva lui, troppo presi dal effimero gli uomini per avere il tempo di guardare in alto a chi li guarda.
Rimase immobile come i gargoyle che popolavano il castello.
Indifferente come la luna
Silente contemplava l'effimero susseguirsi del tutto chiedendosene il motivo e il senso.
Li vedeva e immobile se ne dispiaceva.
E poi tra la carne il diamante che lo desta, la riconosce tra mille l'avrebbe riconosciuta tra un milione, ne vede la firma in ogni passo che nessuno vede.
Così riconosce Zora accanto a lei le vede passeggiare e osserva chi le scruta per saccheggiare uno sguardo che non ottiene.
Attende che l'aria si faccia affilata e che i rintocchi della mezzanotte richiamino la principessa nella sua torre.
Scende tra gli uomini e decide di raggiungere l'ora sola Zora con sembianze il destino.
"Zora, ciao, quanto tempo"
"Che vuoi ?"
"Perché così scorbutica ?"
"Che vuoi ?"
"Niente, solo fare due chiacchiere"
"Io non voglio fare due chiacchiere con te"
"E perché no ?"
"Perché no, parli solo con mio fratello e quando vieni a casa stai solo con lui"
"È solo questo ?"
"..."
"Forza piccola; sputa fuori"
"..."
"Lo so quello che vuoi dire, dillo"
"Non hai speranze con lei, ne ora ne mai" la sua confidente più fidata gli aveva detto che non aveva speranze, colei con cui ha condiviso più tempo e più segreti ha emanato co triste sentenza inesorabile.
Ma lui sorrideva di un malizioso ghigno con il lato destro del volto.
Entusiasta quasi, pervaso da alieno fervore:"eccola, eccola qui tesoro mio, ecco quello che volevi davvero dirmi; domani vengo da te a pranzo e vediamo di riscrivere questa storia"
"Non ci pensare neanche"
"Oh invece si"
"Tanto non ti darò retta"
"Oh invece si"
"Ma perché ?"
"Perché l'ho detto io"
Diniego la assale e con diniego se ne va.
Non appena volta le spalle scrive a Elio:"domani vengo a pranzo da te, ti aspetto sotto casa per mezzogiorno"
Ed Elio giustamente:"posso chiedere perché ? Non sei mai voluto venire a pranzo, perché ora si ?"
E inevitabilmente lui:"perché l'ho detto io"
Tanto bastò.
E così fu.
Troneggiava a capo tavola in una casa non sua, popolata da gente che aveva sentito storie su di lui e che ne volevano verificare l'autenticità.
Lui temporeggiava mentre uno ad uno i commensali se ne andavano alle loro vite.
Scacciato Elio finalmente si adempì ciò che voleva.
"Ora parliamo" esordì.
"Non ho nulla da dirti"
"Io si"
"Io non voglio ascoltare"
"Io dico di si"
"Ma che vuoi ? Pensi di convincermi che puoi stare con mia cugina ? Lei non ti vuole e non ti vorrà mai"
"Io non ho mai detto che la voglio"
"Me l'ha detto Elio"
"Piccolo miserabile chiacchierone; lei lo sa ?"
"Non credo"
"E allora come fai a dire che non mi vuole ?"
"Perché parla sempre di Nasciro"
"Interessante, ne parla ancora oggi ?"
"Di meno"
"Di meno da settembre a dicembre e poi ha ricominciato a gennaio ?"
"Come fai a saperlo ?"
"Ti ha detto anche che era lei a provarci con me all'inizio ?"
"Eh ?"
"Hai capito bene"
"Impossibile"
"Reale"
"Spiega"
"Adesso vuoi sentire vero, ma prima mi devi raccontare te"
"Cosa vuoi sapere ?"
"Tutto il tuo cuore"
"Perché non posso parlare di arcobaleni con un daltonico e non posso parlare di amore con un disperso"
"Disperso ?"
"Lascia stare"
"Mica hai i super poteri tu ? Se hai la metà delle capacità che si dice che tu abbia, sai già con chi stai parlando"
"Hai ragione, infatti sono qui a parlarti e questo già significa qualcosa, io lo so che sei una spezzata, più di tuo fratello, ma voglio vedere quanto"
"Che vuol dire spezzato ?"
"Che hai capito un pò troppo della vita e che quindi ne porti i segni, che sai cosa è l'amore e porti i segni anche di quello e tutto ciò ti rende inevitabilmente diversa da quelle gallinelle delle tue amiche e compagni perciò sola"
Non avrebbe mai detto di si, non gli avrebbe mai dato soddisfazione, troppo simile a Selene ma come lei parla con un malizioso sorriso che non riesce a contenere.
"Eccolo li, questo è la conferma che non vuoi darmi"
"Se io ti racconto poi mi racconti di Selene"
"Questo è il patto"
Con un altro sorriso lo suggellò e iniziò a raccontare:"ci siamo conosciuti che eravamo piccoli, troppo piccoli per riuscire a gestire qualcosa di così profondo e intenso come ciò che ci era capitato.
Andavamo a scuola insieme e all'inizio non c'era nulla di più di un amicizia e nulla credevamo ci sarebbe mai potuta essere e io non so dirti del giorno in cui è cambiato tutto perché non è cambiato tutto un giorno.
Non è questione di intensità o di eventi ma di costanza.
Non ti innamori perché si ricorda il tuo compleanno o ti porta i fiori a San Valentino, ti innamori perché quando ti svegli la mattina ti dice "buon giorno" prima di guardare il telefono.
Ti innamori perché quando va a prendersi da bere lo porta anche a te senza chiederglielo.
È questo l'amore qualcosa che si trasforma con il tempo; una complicità che diventa adulta.
Un gioco di sguardi, di sorrisi e attenzioni che è diventato altro, non so dirti il giorno esatto ne cosa ha fatto in particolare è un insieme di piccole cose che lo hanno semplicemente fatto nascere.
Così abbiamo abbracciato ciò che avevamo creato e lo abbiamo vissuto per quanto ci fu concesso.
Era qualcosa di meraviglioso che mi riempiva e mi pervadeva.
Però il mondo è arido, chi non ha la felicità per se vorrebbe non l'avesse nessuno così tentarono di dividerci.
Io so cosa è l'amore, so quanto è importante e quanto è raro, tanto che alcuni non riusciranno mai a trovarlo, quindi non mi importava cosa dicevano o facevano, non mi importava se avevano tutta quella importanza nella mia vita, non me lo avrebbero mai tolto.
Lui però non era così forte e cedette.
Mi disse che dovevamo lasciarci e ci lasciammo.
Dopo anni mi chiese di riprovarci ma io gli dissi di no.
Si dice che chi ti ama torna, io invece credo che chi si pente torna, chi ti ama resta"
Quella storia partiva dal cuore come dal cuore è nata e come ogni storia destinata al cuore, passa dagli occhi e graffia il volto.
Si mordeva morbosamente il labbro per fermare le lacrime, sbuffava e sospirava per fermare le lacrime, si stropicciava gli occhi per fermare le lacrime.
Ma le lacrime non si fermavano.
Dolci gocce di rimpianto e nostalgia troppo a lungo taciute.
Mentre lei sfuggiva nel tentativo di nascondere il dolore lui la guardava e sorrideva quieto e appagato.
"Sei stata brava, e poi ? Dopo di lui ?"
"Dopo di lui, niente, io forse non sono mai riuscita davvero ad andare avanti perché non credo che potrò mai arrivare ad amare come ho amato lui"
"E perché non vuoi più amare ?"
"Io non riesco più ad amare"
"No tu non vuoi, e perché non vuoi ?"
"Perché non potrei sopportare di stare di nuovo tanto male quanto sono stata"
"Ma il gioco è questo piccola, non ti dirò che starai bene, non ti dirò che potrà andare solo meglio, non ti dirò che non capiterà più perché non è vero, si gioca, si perde, si ricomincia senza mai smettere perché è l'unica cosa che possiamo fare, è l'unica cosa che ha senso fare.
Sai, è questione di fede.
L'amore è fede
Tu puoi prendere la persona più sbagliata del mondo ma se hai fede che sia quella giusta la tua stessa fede la rende perfetta.
Così come puoi prendere la persona più simile e giusta per te, l'esatta metà della mela, l'altra parte del tuo cuore ma se non hai fede che lo sia non funzionerà mai.
Tu purtroppo avevi fede ed è ciò che ti condanna, perché pensi ancora che sia quello perfetto e di perfetto ce n'è uno.
E come ogni persona che ha fede in qualcosa, hai paura di sbagliare allora quando lo perdi vuoi soffrire perché più tempo soffri, più dai valore a ciò in cui credevi, più tempo ci metti, più ha valore il tuo amore come il 90% di chi divorzia che non trova un altro compagno, ciò è nobile in un certo senso ma sbagliato, perché perdi solo tempo paralizzata a cercare un senso in qualcosa che ora mai è andato quindi anche se lo trovi un senso, a che serve ?
Non importa quante volte succede di sbagliare a credere in qualcosa, devi ricominciare ogni volta perché il tempo che impieghi a piangerti addosso, sono attimi che ti sfuggono dove puoi trovare altro.
E quello comunque non era l'amore della tua vita, era il momento in cui capivi come sei in grado di amare tu, perché se fosse stato l'amore vero, lui ti avrebbe amato almeno quanto tu hai amato lui e avrebbe lottato ben oltre quanto gli sarebbe stato concesso.
Se tieni a qualcosa combatti, perché un amore per cui non combatti che razza di amore è ?..."
Le tagliò il respiro e rese un pò più amare quelle lacrime "...per quanto ancora vorrai piangere una bugia persa ?"
Lei si consolò e poi si fece cupa al sol pensiero di ciò che stava per confessare:"sai, mia madre mi ha detto che farei meglio a cercare solo qualcuno che abbia tanti soldi anche se non lo amo"
Prima o poi è capitato a tutti noi di vedere gli occhi del lupo quando è arrabbiato, prima o poi abbiamo visto tutti quegli occhi grandi e spalancati iniettati di sangue pronti a sbranare senza pietà chi hanno davanti, lo abbiamo visto tutti trasformarsi e mutare, cambiare voce fino a non riconoscere nemmeno la propria, quello era il momento in cui lo vide Zora.
Furente come fuoco sulla benzina ma lucido, calmo, concentrato, non può cedere alla passione, non ora, deve essere fermo ha visto l'obbiettivo.
Arciere ha puntato la breccia che ha creato e deve scoccare la speranza attraverso la barriera, dritto al petto, in fondo al cuore ora scoperto: "Tu non puoi permetterti di smettere di credere all'amore, non ora, non ancora e tua madre ti ha detto la cosa più brutta che si potrebbe dire ad un figlio, i genitori che ammazzano i figli fanno meno danni di quelli che ha fatto con quella frase del cazzo lei, perché ci sono due tipi di amore, quello che fa male e quello che ti cambia, e quando arriva quello che ti cambia, un pensiero inutile ti cambia per sempre e se ti passa quello di pensiero tu sei già morta.
Il giorno in cui smetti di credere all'amore non serve più che vivi, puoi morire il giorno stesso o dopo anni, non cambierà nulla"
Non poteva sbagliare e non sbaglio.
Come Filottete cambio le sorti della guerra di Troia con uno strale così Naos cambio la storia.
Lei lo rassicurò e poi toccò a lui, le raccontò di Selene, di come lei tentò di approcciarlo, di come era iniziata e di cosa era successo fino a li.
Lei ascoltava come si ascolta una bella storia e poi sentenziò:"Mia cugina non potrà mai stare con te, è innamorata di un altro"
Non aspettava altro.
"Lei non è innamorata di un uomo, lei è innamorata di un idea, un insieme di valori e concetti che sogna da sempre e che ha attribuito a un miserabile cane rognoso che purtroppo era nel posto giusto al momento giusto"
Lei di nuovo e ancora gli diede silenziosamente ragione con una remora:"vedi io sono d'accordo con te e ciò che dici a riguardo ma stento a credere che tu abbia veramente coscienza di ciò che dici perché non lo conosci"
Naos fissò lo sguardo e spalancò gli occhi per poter giudicare...
"È uno di quei poveracci che ha in testa solo di scopare, non gli importa di che faccia ha la persona che ha di fronte, se ha una figa può essere utilizzata e allora sarà disposto a mentire, truffare e manipolare; per quanto sia permesso a un becero imbecille che non sa formulare una frase di senso compiuto che non contenga grugniti animaleschi; e se per raggiungere la sua scopata facile, il gioco diventa un minimo impegnativo allora cambia obbiettivo, perché mentire e truffare non sono sforzi ma ordinaria follia, e con la stessa facilità con cui cambia bersaglio getta via il suo giocattolo quando lo ha soddisfatto incurante di ciò che può provocare.
Un illuso narcisista che crede di essere il migliore del mondo perché ritiene che il valore di un uomo si misuri in quante donne ha tradito.
Un patetico insetto con rancore nei confronti di suo padre che non conta evidentemente nulla in famiglia e un odio verso la madre che porta i pantaloni la dentro e che quindi sfida il suo comando e lo fa sentire inferiore, quindi un misogino.
Ed è difficile per me esprimere veramente quanto schifo provo per questa persona e per le persone così, questi aggettivi li ritengo complimenti, perché questo tipo di persone sono il motivo per cui il mondo va in rovina e non credo che portino un minimo di giovamento al mondo che nel bilancio non è che impoverito dalla sua sola esistenza.
Se si decidesse di sterminare tutte le... persone e faccio fatica a dire persone; di questa leva il mondo inizierebbe a progredire a velocità esponenziale, per questo dobbiamo aiutare tua cugina: non perché io possa avere campo libero, ma perché se il suo primo ragazzo dovesse essere un abominio così che la distruggerà più di quanto è distrutta, che la segnerà così tanto, per come è sensibile lei...
Se vince lui, lei muore"
Zora era turbata, sapeva che aveva ragione ma era annebbiata nel giudizio per la forza e l'odio nelle sue parole che pronunciava furente ma paradossalmente granitico, la spaventava.
"Ma tu lo conosci, ammettilo, come fai a dire tutto ciò ?"
"Ho visto una foto"
"È impossibile"
"Si, lo è, ma l'ho fatto"
"Perché non lo consoci ? Così vedi se hai ragione"
"Sai è la stessa cosa che mi ha detto lei; va bene, ci uscirò una sera, dimostriamo qualcosa"
E poi se ne andò.
Lasciandole più domande che risposte e un animo turbato.
Il giorno dopo lo passò avvolto nel bio, non uscì dalla stanza fino a sera e poi andò in piazza senza dire nulla a riguardo.
Uscii anche io poco dopo, feci un giro tanto per, salutai un po' di gente e poi vidi Zora seduta al bar sotto al castello abbandonato, da li si poteva osservare pressoché tutta la piazza, lei era li, da sola che sorseggiava un succo, così mi sedetti con lei.
"Posso ?"
"Certo"
Presi posto e ordinai anche io un succo: "Allora ? Lo hai conosciuto ? Hai visto cos'è ?"
"Ho visto un mostro"
"E...?"
"Un povero pazzo innamorato senza speranza l'ho detto anche a mia cugina di lasciarlo perdere, che è solo uno dei tanti che si è fissato e può aggiungerlo alla lista che lo deve ignorare e si stancherà come tutti"
"Questo quando glie lo hai detto ?"
"Prima"
"Prima cosa"
"Prima di conoscerlo"
"come è cambiata la cosa ora che lo hai visto ?"
"Ha qualcosa di diverso, forse non è uguale agli altri ma comunque mia cugina è innamorata di Nasciro e il tuo amico si è imbarcato in un impresa impossibile"
"L'amore più è impossibile più è grande"
"Ma questo non lo rende meno impossibile"
"Io l'ho visto fare cose impossibili"
"Anche io gli ho visto fare qualcosa di incredibile, ma questo è un altro discorso, guardala, è circondata da da ragazzi che la desiderano e li ha respinti tutti, perché dovrebbe scegliere lui ?" Chiese indicando Selene che in quel momento attraversava la piazza, circondata da una cernita di ragazzi che la impregnavano di sguardi espliciti, ben miscelati a quelli degli occasionali osservatori.
Continuò:"a lei piace essere circondata di attenzioni, come piacerebbe a tutti, solo che per lei è diverso, lei ne ha bisogno, non potrebbe farne a meno e uno sarà per forza geloso di ciò"
"Ti insegno una cosa: la gelosia non è amore, è possesso, non è, e non sarà mai geloso di Selene perché non puoi obbligare qualcuno ad amarti, così come non puoi obbligare qualcuno a esserti fedele, quindi se deve tradirti, se deve finire, finirà per forza, la gelosia non può impedirlo ma neanche rinchiuderla nella stanza più remota della torre più alta potrebbe ora mai.
Se una cosa funziona è perché c'è una scelta e se lei sceglie lui, sa cosa avrà e saprà anche cosa perderà nel caso"
Mi ghignò addosso.
"E cosa perderà lui, mia cugina è perfetta, unica, però sulla gelosia hai ragione Nick e dici che lui riesce a gestirlo ?"
"Lui in realtà possiamo dire che ha barato in quel senso"
"Cosa vuol dire ?"
"Cosa ti ha mostrato ?"
"Mi ha fatto vedere come può dirti persino i problemi familiari di una persona da una foto, come può capire i segreti di una vita osservando"
"E ci ha preso ?"
"Chirurgicamente, io lo conosco, lo conoscono tutti Nasciro e aveva ragione su tutto, anche su quelle poche cose che ha detto di me"
"Ecco, allora immagina cosa può vedere guardandoti negli occhi"
"Cosa ha visto ?"
"Non lo so, non lo ha mai detto, ma sono sicuro che qualunque cosa sia, ha avuto la consapevolezza di aver lasciato un segno, insomma lo lascia a degli estranei, come potrebbe non lasciarlo a lei che ha potuto vedere molto più di noi ? Quindi non si preoccupa in un certo verso, perché sa di essere migliore di molti di loro, probabilmente di tutti loro e se ha ragione, lei tornerà. Aspettiamo e vediamo"
"È arrogante"
"Tu non lo saresti con quel potere ?"
Rise piacevolmente compiaciuta poi cambiò discorso:"ma puoi spiegarmi una cosa ?"
"Vediamo"
"Ma quel nastro rosso che tiene legato al polso ?"
"È un voto, un'ikigai, il motivo per cui si alza al mattino e gli ricorda per cosa combatte"
"E per cosa combatte ?"
"Lei"
D'improvviso il suo sguardo si fece spento e lugubre
"Wow; lui pensa così tanto a lei"
"No, non pensa tanto a lei; pensa solo a lei, ogni cosa che fa, dice o pensa è consacrato, dedicato a lei, ogni cosa, è il motivo per cui si alza al mattino, l'unico motivo, lui vive in funzione di lei"
"Io... io ho visto che è molto innamorato ma questo vuol dire che è completamente perso"
"Non lo so, non credo sia innamorato, credo che qui siamo di fronte a qualcos'altro, qualcosa oltre; io non ho mai visto una cosa simile"
"Quindi se è innamorato come dici e come mostra, significa che in questi mesi in cui non si sono parlati avrà sofferto infinitamente"
"Secondo me anche oltre quanto noi saremmo riusciti a sopportare ed è questo che lo definisce, non i suoi talenti o la sua unicità ma la sua dedizione, una volta mi disse che la genialità è questione di volontà, chiediti allora quanta volontà ha l'uomo più intelligente del mondo, chiunque avrebbe lasciato perdere.
Guarda... Io ne vedo tanti che dicono di essere innamorati della Rosa ma ne vedo solo uno con le mani insanguinate"
E poi...
E poi qualcosa di surreale.
Una macchina passò per la piazza, al volante Nasciro e al lato passeggero Naos ?!
Naos che quando passò dinnanzi al nostro bar ci vide e si voltò sorridendo di un sorriso ampio, tirato e oltremodo innaturale ad occhi spalancati, corrucciato e tempestoso ci fissò per il tempo interminabile di una curva, poi mentre si girò verso di lui tornò normale istantaneamente.
Zora rimase come me a bocca spalancata e poi si corrugò rivolta verso di me:"lo hai visto ?"
"Credevo di aver avuto un'allucinazione"
"Ma come è possibile, come ha fatto se non si erano mai parlati prima e ora sono in macchina insieme"
"Io, io ho meno parole di te"
"Io invece ho paura"
"Non sai io Zora, non sai io"
...
Quella sera rincasò verso le 4, io ero sul divano che non riuscivo a dormire, quello sguardo mi aveva riempito la notte.
Entrò quasi barcollante, lo sguardo assente quasi morente.
Gli occhi aperti il necessario che gli concedesse di vedere, non un millimetro oltre.
Chiuse la porta e si lasciò cadere in ginocchio.
Tirò uno strozzato respiro quasi volesse fosse l'ultimo, quasi sperasse di gettare fuori tutta la vita in un soffio solo.
Deluso di aver fallito ancora con lo sguardo ancora basso mi chiese se volessi sapere e io gli risposi:"perché c'è dell'altro che non mi hai detto proprio ora ?"
Sorrise, lo aiutai ad alzarsi e lo accompagnai in camera poi lo lasciai solo.
Domani ci aspettavano altre guerre.
E domani arriva sempre.
"Nick"
"Dimmi amico mio"
"È successa una cosa"
"Dimmi"
"Mi hanno mandato una foto di Maia"
"Chi ?"
"Non importa chi, importa cosa"
"Allora, cosa ?"
"C'è lei che abbraccia un povero disgraziato"
"E pensi le possa fare del male ?"
"Non mi interessa, è che questo disgraziato ci prova con lei e lei avendo passato la serata anche con un altro, questo ha iniziato a dire in giro che è una troia e cose simili"
"Ma chi è questo ?"
"Non ne ho idea, non l'ho mai visto"
"E qual'è il problema ? Ti dispiace di questo ?"
"No, è che, è incredibile come tutto ciò che le ho insegnato sia andato sprecato, ho solo buttato tempo e forza, alla fine è diventata come la sorella e le altre disperse teste di cazzo che non hanno e non avranno un futuro, nonostante tutti i miei sforzi, nonostante tutto, ecco un'altro fallimento"
"Hai intenzione di dirglielo ?"
"Si"
"Non farlo"
"L'ho già fatto"
"Perché ?"
"Per vedere di raddrizzare la rotta"
"Ma perché ?"
"Perché sono l'unico che può, quindi devo"
Durò due giorni quella conversazione, era iniziata come previsto con Maia che dubitava della veridicità delle sue parole, anche quando le ha mandato i messaggi, avrebbe dubitato anche se glie lo avesse detto in faccia il diretto interessato, sapeva quanto Naos era bravo a manipolare e sapeva che pur di raggiungere i suoi scopi non guarda in faccia nessuno e si spinge oltre ogni limite.
Poi iniziò a fargli credere che era disinteressata ma lui le mostrava la sua incoerenza e quindi è diventato un martirio, lei ha iniziato a insultarlo in tutti i modi possibili, ha iniziato ad aggredirlo con tutte le armi che aveva a disposizione tentando anche di usare quelle che gli aveva rubato.
Tentò di rigirare gli eventi per dimostrare che era tutto un suo modo per sentirsi grande, forte e appagato, un grande vano sfoggio di abilità.
Poi lo insultò di nuovo.
Poi sparì e non rispose più fino al giorno dopo.
Lui all'inizio era inerme, poi iniziò a rispondere alla stessa maniera.
Lei insultava, lui insultava, lei raggirava, lui raggirava, lei spariva per un giorno, lui la fece aspettare un giorno e mezzo.
Il potere in una relazione è di chi ha meno interesse e sfortunatamente per lei, lui era in netto vantaggio.
Così la fece innervosire, la fece arrabbiare fino al limite e la fece scappare.
Deposte le armi lui si chiuse in se stesso, silenzioso e agonizzante.
"Io ti avevo detto di non farlo, non ti è servito a nulla"
"Tu credi ? Lei ci penserà e ci ripenserà poi quando scoprirà che ho ragione e le ho detto la verità si darà una regolata e avrò ottenuto ciò che volevo"
Parlava freddamente e distaccato, quasi non gli interessasse, eppure era accovacciato sul divano che faticava a respirare.
Mi avvicinai per dargli man forte e vidi che perdeva sangue dal palmo della mano.
"Che hai fatto ?" Chiesi d'istinto, come se mi avesse mai potuto rispondere.
Aprì la mano tremante, quasi a fatica e vidi che aveva quattro piccoli tagli sul palmo.
Con lo sguardo basso come se si vergognasse di mostrare il dolore lo raccontò tutto:"Non c'è una ricompensa, non c'è niente; ho passato un anno ad aggiustarla, salvarla e proteggerla, ora sono il cattivo e mi va bene, perché è quello di cui ha bisogno, se è ciò che le serve per dormire non mi interessa.
Ma questo, questo è troppo, ho fatto tutto bene, ho mantenuto la distanza alla quale mi teneva lei e anche di più a volte, mi sono avvicinato solo quando lei me lo concedeva, stava funzionando, stavamo costruendo qualcosa, lo stavo costruendo e da un giorno all'altro mi ha cancellato e ha ricominciato ad essere convinta di amare un misero insetto.
E non è neanche questo che mi ammazza, è il non poterla salvare perché non me lo permette.
E anche lo facesse non potrei nulla, perché non riesco a leggerla, non riesco a leggerla, non riesco a capire"
Come rispondi alla verità ?
Con una verità che conosce ma che vuole sentirsi dire.
"Ehi amico mio; sai, le cose che ti ha detto, che sei un egoista, che tutto quello che fai è per dimostrare qualcosa, che sei un superbo egoista e tutta quella merda, non è vera, non lo pensa neanche lei in realtà è solo che quello che le hai detto era vero: li metterà tutti a paragone con te, quindi ti scredita, ti ridimensiona, ti affossa e dopo che anche stavolta si sarà accorta che non è così lo rifarà.
Perché lo fa per se stessa, ne ha bisogno per andare avanti perché se no non potrà mai convivere con se stessa e con il vuoto che hai lasciato e non potendolo colmare, almeno lo rende più piccolo"
Non reagiva, non disse nulla e così osai:"se vuoi che la smetta, che vada avanti, lascia che ti uccida"
Di scatto alzò lo sguardo e tonante emanò sentenza "No" aveva una voce diversa anche da quando si fa serio, sembrava posseduto "Io non le devo nulla, non le ho mai dovuto nulla, se non può andare avanti a me non interessa, io non ho intenzione di sacrificare nulla per lei perché dovrei ? Il suo dolore deriva dal fatto che ha perso qualcosa di troppo grande da poterlo sostituire e quindi si sentirà in colpa a vita ? Lo so, ho fatto io in modo che sentisse quanto più dolore possibile, e ora mi chiedi di salvarla.
No.
Non lo merita perché ancora mi sfida e si illude di vincere, se fosse stata remissiva forse ci avrei pensato, ma avermi perso è una colpa, il rimorso è la giusta punizione"
"Perché credi che avrebbe avuto altra scelta se non sfidarti ? Dimostrare che sbagli almeno una volta, così forse hai sbagliato anche quando le hai detto quelle cose terribili ?"
"Io non sbaglio"
"E lei lo sa, ma ha bisogno di crederlo"
"E come ho già detto non mi interessa"
"Fanculo, dici che non ti interessa eppure sei qui miserabile, sconfitto più che mai che hai stretto i pugni fino a sanguinare"
Mi ghignò addosso
"E pensi che dispenda da lei ? Pensi che nel bilancio del dolore che mi ha portato fino a qui Maia conti più di un atomo ?"
"Selene"
"Si, Selene, solo Selene, sempre Selene e la mia più grande condanna non è non riuscire a raggiungerla ma non riuscire a salvarla, io ho visto Nasciro e ho verificato ciò che ho visto, caso mai dovessi iniziare a sbagliare proprio ora, e io non posso fare nulla, non posso salvarla perché non riesco a leggerla, non riesco a leggerla"
"Ma come è possibile che ne Zora ne Maia ne Elio, nessuno ti riesca a scalfire minimamente se non lei ? Sta andando tutto a rotoli cazzo.
Ci hai visti ?
Tutti gli spezzati ora stanno rantolando nel buio, si stanno perdendo nel dolore e tu, tu razza di pazzo maniaco del controllo, tu e la tua fottuta sindrome del supereroe non state riuscendo a salvarli, nonostante tutto, nonostante tu, stanno perdendo tutti eppure neanche la tua mania del controllo ti turba, solo lei"
"Sono persi ?" Scoppiò in una fragorosa, forzata e sprezzante risata con il mero scopo di farmi sentire stupido e umiliarmi.
E ci riuscì, perfettamente.
Si rifece serio e con la stessa voce non sua riprese"Li ho già salvati tutti"
"No tu li hai uccisi"
"Si"
"E non ti senti in colpa di ciò ? Il Naos che conosco l'avrebbe fatto comunque ma si sarebbe condannato per questo, avrebbe avuto i sensi di colpa e il loro dolore addosso"
"Sono cresciuto"
Concessi al silenzio di farmi riflettere a riguardo, se lui diceva di averli salvati, li aveva salvati, sono io che non lo vedo, tutte le volte che ho dubitato ho sbagliato.
Calmati entrambi cercai un appiglio nel mare dei miei dubbi:"Come è possibile che quella donna ti abbia cambiato così profondamente, come è possibile che sei impassibile dinnanzi ai demoni di chi hai ucciso quando prima ne soffrivi così tanto e crolli davanti a chi potrebbe forse in un futuro ipotetico ferire minimamente lei e non sostieni nemmeno il pensiero di ciò.
Come può un cuore essere contemporaneamente così glaciale e così ardente ?"
Alzò lo sguardo al cielo, raccolse il fiato e tentò tremante con il corpo e con la voce di rispondere:"tu Nick ti fidi ma non mi credi, Elio dubita, Zora mi condanna; ma la verità è che sbagliate tutti e anche se domani uno di voi dovesse aver avuto ragione, avrete comunque sbagliato tutto.
Non esiste una singola cosa che pensate di lei, di me o di questa storia che sia corretta, e non potrà mai esserlo"
"Allora spiegami"
"Non posso Nick, non posso"
"Perché ?"
"Perché voi non avete visto"
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L'assoluta
RomanceChe cos'è che distingue l'amore dall'infatuazione? Nick tornato per le vacanze estive nel suo paese d'origine fa degli incontri destinati a cambiargli la vita. Divenuto testimone di un amore che non è, forse, sempre in grado di comprendere, inizia a...