CAPITOLO XXXVI.

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- Questo silenzio sembra parecchio innaturale, vero?- commentò Yasufumi, mentre entrava nella sua camera da letto.

- Puoi dirlo forte... A una settimana dell'esame, quei ragazzi si sono accorti che è meglio chiudersi da qualche parte a studiare. Mi ricordano proprio me alla loro età- dichiarò Ikkei, seguendolo.

Nekomata scoppiò a ridere.

- Ti lamenti tanto di tuo nipote, ma anche tu eri un bel teppistello, eh?- commentò.

- Ti sei innamorato di me per un motivo, no?- fece notare Keishin - E poi, anche tu avevi sempre in testa il Quidditch-.

- Io però sapevo come dividermi tra queste cose- dichiarò Yasufumi.

- Bè, uno di noi doveva essere quello più intelligente... E visto che io sono il migliore nel Quidditch...-.

- Ti piacerebbe: vedremo la sfida tra la mia squadra e quella di tuo nipote-.

- Non ci sarà neanche sfida: mio nipote ha preso da me in fondo- dichiarò Ikkei - ma anche io sono piuttosto curioso di vedere come se la caveranno-.

- Bè... Prima, dovranno riuscire a superare gli esami-.

- Non li supererò mai!- si lamentó Shoyo - Perché dobbiamo sapere quando sono successe certe cose?! Non è già tanto che mi ricordo che siano successe?!-.

- Bè, purtroppo anche saperle mettere cronologicamente è importante...- mormorò Hitoka; aveva chiesto un'aula per poter insegnare tranquillamente a Hinata e Kageyama, ma il primo era praticamente sdraiato sul banco e il secondo si stava addormentando sulla sedia...

- Non possiamo saltare questo esame?- mormorò Tobio.

- Storia della magia è una materia importante purtroppo- sussurró la ragazza; doveva trovare un modo per riuscire a tirarli su... - pensatela così: più vi impegnerete, prima potrete passare gli esami e giocare al torneo!-.

- Ma il tempo passa più lentamente quando studio!- si lamentó Shoyo.

Yachi li fissò per un attimo: forse...

- Va bene, rendiamola più interessante: vi preparerò dei test, e chi di voi otterrà il punteggio più alto potrà obbligare l'altro a fare una cosa a suo piacimento. Che ne dite?- forse, puntando sulla loro competitività...

I due ragazzi si scambiarono uno sguardo e un ghigno comparve sui loro volti.

- Ho già in mente una bella cosa da farti fare- affermò Tobio.

- Anche io: forza, iniziamo questa sfida!- esclamò Shoyo.

Yachi fece un piccolo sorriso: forse potevano farcela...

- Chissà come se la sta cavando Yachi a dare ripetizioni a quei due...- mormorò Tadashi; era un po' preoccupato per l'amica, ma Tsukishima non aveva voluto saperne di andare a dargli una mano.

- Peggio per lei che ha accettato- borbottò Kei.

- Kageyama è sempre stato una capra a scuola- dichiarò Yutaro, seduto nella sala da pranzo davanti a loro.

Tsukishima e Yamaguchi stavano per andare verso il loro posto quando Kindaichi aveva chiesto loro una mano per un paio di cose, e visto che lui e Kunimi al biondo stavano simpatici aveva deciso di accettare, per quella volta.

- Già, pure tu che non ascolti mai durante le lezioni sei meglio- commentò Akira.

- Hey!- esclamò il moro.

- Immagino fosse un Re dispotico anche alle medie- commentò Kei.

- Si, lo ha iniziato a essere proprio lì: il voler diventare migliore di Oikawa lo ha fatto impazzire...- sospirò Yutaro.

HAIKYU: HOGWARTS LIFEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora