Capitolo 1:Dove la mia famiglia mi traumatizza

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Fino al 22 dicembre scorso,io conducevo una vita normale passando le giornate in una scuola normale,vivendo in una famiglia normale(più o meno) e avendo dei sogni normali. Abitavo in un piccolo paese sul Lago di Garda,frequentavo un liceo classico in una città vicina e andavo a lezione di danza tutti i giorni tanto che,ormai,la palestra in cui facevo lezione era come una seconda casa per me. 

Le mie passioni,oltre alla danza,erano la scrittura,amore che mi era stato tramandato da mio nonno materno,il canto,anche se non reputavo la mia voce così bella,e tutto quello che faceva parte dell'ambito artistico come dipingere e suonare(soprattutto il violino).

Passavo così tanto tempo,o in camera con uno stereo a palla e le scarpette da punta addosso o tra gli spartiti musicali,che mia mamma mi aveva soprannominato Piccola artista.

Da bambina andavo molto fiera di questo epiteto,ma ora lo trovavo imbarazzante perché continuava a chiamarmi così anche al secondo anno di liceo classico e avrei preferito di certo che quel nomignolo se lo tenesse per lei invece che sbandierarlo ai quattro venti e soprattutto davanti ai miei amici. 

Nonostante avessi una vita tutto sommato monotona,non mi ero mai lamentata.Mi piaceva quella mancanza di novità perché mi faceva sentire protetta e sicura,ma purtroppo quella normalità era destinata ad essere sconvolta e tutto non sarebbe mai più ritornato come prima. 

                                                                                               *

 Il 22 dicembre io e mia mamma atterrammo a New York alle sette e mezzo dopo un viaggio estenuante per andare a passare il Natale con i nostri famigliari,che si erano spostati in America da un anno e mezzo. 

Il volo era stato lungo e noioso tanto che avevo finito di leggere tutti i libri che avevo nel bagaglio a mano in poco meno di cinque ore e mezza e le restanti ore le avevo passate con le cuffie nelle orecchie ad ascoltare tutta la mia playlist da viaggio e a guardare le nuvole sotto di me,che creavano strane forme che sembravano fatte di zucchero filato.

 Di certo potete immaginarvi che felicità fu per me toccare terra e rivedere i volti sorridenti dei miei zii Claudia e Paolo e,soprattutto,di mia cugina Elena dopo una così lunga lontananza. 

Io ed Elena sembravamo quasi sorelle;sia per aspetto che per carattere.Tutte e due avevamo gli occhi azzurro cielo e i capelli tendenti al color rosso;solo che i suoi erano castano-rossicci e i miei,invece,rosso Tiziano.In più coltivavamo le stesse passioni per la danza(prima che lei partisse facevamo lezione insieme) e per la mitologia greca e,ogni volta che ci vedevamo,passavamo ore intere a parlare soltanto di balletti di repertorio, di Roberto Bolle(il primo ballerino della Scala di Milano), di mostri mitologici e di eroi greci e romani. 

Appena arrivata avevo talmente voglia di parlare di quelle cose con lei che,non appena fummo sole in camera nostra,non le lasciai nemmeno il tempo di aiutarmi a svuotare le valigie che aprii un dibatto su chi fosse la ballerina più brava di tutti i tempi. 

Elena,sapendo che era da un anno e mezzo che non parlavo di quelle cose con nessuno,sorrise accondiscendente e disse - Ah!Di sicuro Carla Fracci!

Io,che ero una fan sfegatata della danza moderna,scossi la testa e dissi -Ma va la!Certo,la Fracci è un mito,ma la più brava è Pina Bauch! 

Questa volta fu mia cugina a scuotere la testa -Cara cuginetta. Quanto ancora hai da imparare.

La guardai facendo finta di essere offesa -Ma!Pina Bauch è un genio!La sua compagnia è unica ed inimitabile!!

Elena stava per ribattere ma il rumore di qualcuno che bussava alla porta le fece chiudere la bocca sull'argomento -Avanti.

La porta si aprì titubante e apparve il viso di un ragazzo con i capelli ricci color miele,gli occhi grandi e nocciola e un'espressione che me lo fece stare subito simpatico -Ciao Ele!- sorrise a mia cugina e guardò nella mia direzione -Tua mamma mi aveva detto che c'erano visite- sorrise anche a me,mostrando due fossette ai lati della bocca veramente carine -Piacere di conoscerti io sono Lucas Jones.

La figlia della MusaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora