Mi svegliai con uno strano sapore in bocca.Sembrava miele,ma non ne ero così sicura perché il gusto era molto vario e passava dal miele al cioccolato fondente e dal cioccolato al gelato alla meringa.
Aprii lentamente gli occhi e mi guardai intorno:ero in una stanza piena di luce grazie a delle gigantesche finestre che,coperte solo da sottili tende di lino bianco, facevano entrare i raggi solari all'interno del luogo.Era molto ampia e ariosa tanto che più che una stanza era quasi un vero e proprio edificio. Al suo interno c'erano moltissimi lettini con le coperte bianche,che,a causa del riverbero della luce su di esse,rendevano il luogo ancora più luminoso;quasi accecante. Molti di questi letti erano occupati da ragazzi e ragazze con ferite che andavano da un banale occhio nero ad una più grave ferita da lama di spada.La maggior parte di loro, però, aveva gessi, fasciature, impacchi di acqua calda e altre cose di quel genere. Per me che odiavo gli ospedali era una specie di incubo ed iniziai subito a sentirmi irrequieta e a sudare freddo. Dovevo andarmene via di lì!
Avevo sempre avuto, fin da piccola, il terrore degli aghi e,se malauguratamente ne avessi anche solo intravisto uno in mano a qualcuno,non avrei più potuto rispondere delle mie azioni.
Mentre mi dimenavo per togliermi di dosso le coperte strettissime del lettino, arrivò ai piedi del letto una ragazza con all'incirca la mia età,dai capelli ondulati biondo-castano e gli occhi marroni da cerbiatto. Portava una strana maglia arancione a mezze maniche con su scritto "Campo Mezzosangue" e dei jeans lisi azzurro chiaro con i bordi delle tasche e delle caviglie tutti sfilacciati.
Questa, nel vedere i miei inutili tentativi di liberarmi da quella prigione di lenzuola, arricciò il naso e sorrise -Hey!Come ti senti?
Smisi di lottare invano contro quel mostro di cotone bianco panna e provai a concentrarmi sulla cosa più importante in quel momento: sapere dov'ero e cos'era successo alla mia famiglia.
La guardai stralunata e,molto probabilmente con una voce da folle psicopatica,sbraitai -Chi sei? Dove sono? Cosa sta succedendo?!
La ragazza,alzando impercettibilmente un sopracciglio, mi guardò come se fossi un po' pazza e disse semplicemente -Chirone ti darà le risposte che cerchi non appena ti sarai ripresa. Comunque io sono Martina figlia di Poseidone. Piacere di conoscerti. Starò qui a farti compagnia finché non verrà un figlio di Apollo a visitarti.
Dovevo aver fatto una faccia da pesce lesso perché lei mi guardò,alzò gli angoli della bocca come se avesse voluto reprimere una risata e poi,evidentemente non riuscendo a contenersi,scoppiò a ridere a crepapelle -Ahahahah!Non guardarmi così! Hai capito benissimo. Io sono una semidea,e lo sei anche tu. Tua madre è una mortale e tuo padre è un dio!
Sentivo le tempie pulsarmi come se avessi avuto nel cervello la batteria di una band rock. Scossi la testa e replicai -Mio padre un dio?! Ma mia mamma mi ha sempre detto che era morto quando avevo pochi mesi! Mi stai prendendo in giro!
Martina scosse la testa e perse gli ultimi sprazzi del suo sorriso diventando subito seria -No.Non ti prenderei mai in giro su una cosa simile. E' vile giocare con i sentimenti altrui.
Per quanto strana fosse la cosa un pochino le credevo. Come ogni ragazzo o ragazza che aveva perso il padre senza mai conoscerlo, avevo sempre sognato di vedere un giorno sulla porta di casa un uomo che mi avrebbe scompigliato i capelli e mi avrebbe detto -Ciao,tesoro.Sono il tuo papà! Sono tornato e non ti lascerò mai più- ,ma era tutto talmente senza senso che volevo delle prove di tutte quelle assurdità -Voglio parlare subito con Chitone,Cerone o come diavolo si chiama!-
Provai a mettermi a sedere ma Martina mi mise di nuovo sdraiata prendendomi per le spalle. Con quelle braccia mingherline non sembrava tanto muscolosa e forte;invece mi spostò senza difficoltà e, mio malgrado, dovetti ammettere che era di molto più forzuta di me.
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La figlia della Musa
FanfictionE se tutto quello che credevi di essere fosse solo una bugia? Marta si è da sempre sentita una delle ragazze più normali e insulse del Mondo, ma, dopo che un mostro mitologico attacca la sua famiglia mentre è in visita alla cugina a New York e uno s...