Capitolo 9:Dove mi cimento in canti di Natale

316 19 5
                                    

Il giorno dopo, anche se avevo dormito si e no tre ore scarse, mi sentivo riposata e di buon umore. La fiducia che Martina e Francesco mi avevano dimostrato quella notte mi aveva tolto molte preoccupazioni dalla testa e il fatto che mi avessero mostrato il loro posto segreto mi faceva sentire come una tessera aggiunta ad un puzzle. Completa e parte di qualcosa di importante.

Sbadigliando mi tirai a sedere, mi stropicciai gli occhi più volte e, quando misi a fuoco quello che avevo davanti, vidi Will seduto ai piedi del mio letto che mi sorrideva raggiante. Guardandolo bene vidi che indossava un maglione rosso con dei pon pon bianchi di lana simili a delle code di coniglietto -Buon Natale, sorellina.

Alzai un sopracciglio. Natale? Cosa?

Will doveva aver visto la mia espressione interrogativa infatti disse -Hai capito bene. Oggi è Natale.

Spalancai gli occhi ed esclamai -Che testa! Ho perso completamente la cognizione del tempo con tutto quello che mi è successo! Non ho nemmeno contato più i giorni. Che giorno è oggi? Martedì? In più non vi ho fatto nessun regalo!

Mio fratello rise -In realtà oggi è sabato, ma dettagli. Per il regalo non devi preoccuparti. Il solo fatto di avere un'altra sorellina da accudire è per me, e scommetto anche per tutti gli altri, già un grandissimo regalo.

Lo guardai offesa -Non sono piccola!- mentre lui si sbellicava per la mia espressione, gli tirai il cuscino su cui avevo dormito in faccia e, quando lui provò a rilanciarmelo addosso, io lo presi al volo e gli feci una linguaccia.

Will sorrise e venne a mettersi accanto a me. Appena si sedette sulla mia coperta mi prese la testa tra le braccia e, scoppiando a ridere, mi sfregò le nocche sulla testa -Beh, per me, anche se la cosa non ti piace, rimarrai una sorellina piccola da proteggere e da strapazzare.

Provai a protestare, ma le braccia di Will mi impedirono di aprir bocca fino a che lui non mi mollò e scappò a nascondersi dalle mie braccia che tentavano di schiaffeggiarlo sul letto accanto al mio tra le mie e le sue risate -Non pensavo che fossi così rompi scatole!

Il ragazzo rise di nuovo e mi guardò in un modo molto simile a quello di un folletto dispettoso dei boschi pronto a sferrare il suo prossimo scherzetto. Si, in quel momento mi sembrò proprio Puck di "Sogno di una notte di mezza estate".

Mentre Will continuava a farmi smorfie buffe, uno dei miei altri fratelli, che stava in quel momento piegando delle magliette per riporle nell'armadio, si girò verso di me e scosse la testa con un mezzo sorriso -Si vede che è da poco che abiti qui...

Risi e, da seduta che ero, mi lasciai cadere di nuovo sdraiata e guardai da quella prospettiva la stanza. Nel volgere attorno lo sguardo mi venne una certa tristezza: c'erano dentro tutta la capanna ragazzi con maglioni natalizi, ghirlande intorno al collo o campanellini ai polsi e alle caviglie, ma non c'era nemmeno un addobbo natalizio in tutta la camera.

Mi alzai su un gomito e guardai Will -Sai, a dirtela tutta credo di aver trovato un regalo per voi...

Will aprì per metà la bocca, ma prima che potesse farmi domande, pur di lasciargli almeno un po' di curiosità, mi alzai noncurante dal letto e iniziai a girare per la capanna sette per fare gli auguri di Natale a tutti i ragazzi. Per cortesia li feci anche a Nadieen, Chiara e Valentina, da cui non mi aspettavo di certo una risposta gentile; infatti -Cosa ce ne facciamo del tuo "Buon Natale" ? Sei solo una nullità e noi non vogliamo gli auguri di una nullità.

Bene. Come prima conversazione direi che non è andata così male; poteva capitarmi un morso, una tirata di capelli o altro...

Squadrai per qualche secondo le tre comare; poi, ritenendo che non valessero più nemmeno un secondo del mio tempo, voltai loro le spalle e mi diressi verso l'armadio a muro. Da lì presi la maglia del Campo, un maglione verde bosco con degli alberelli di natale rossi per immergermi di più nell'atmosfera del Natale e dei pantaloni di jeans blu scuro ed andai in bagno a cambiarmi.

La figlia della MusaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora