Capitolo 34: Dove devo dare consigli d'amore

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Dopo tutta quella tempesta di emozioni, come ebbi toccato il cuscino con la testa, mi addormentai di botto. Ero stremata ai limiti del possibile. Viaggiare su una barca volante, tentare un salvataggio disperato e combattere contro Ares mi aveva prosciugato ogni energia ed ero così esausta da non avere nemmeno la forza di sognare. E questo, forse, fu anche un bene...

-Marta, sveglia. È pronta la cena.

Aprii gli occhi a mezz'asta e mugugnai -Mmmm... Quanto ho dormito?

Martina si accostò alla mia cuccetta -Più o meno due ore. Non ti sei mossa nemmeno di un centimetro rispetto a quando ti sei addormentata e devo dirti che eri abbastanza spaventosa. Sembravi una mummia egizia con quel volto inespressivo e le mani incrociate sul petto. Se non avessi visto la tua cassa toracica alzarsi ed abbassarsi avrei temuto che fossi morta.

Mi stiracchiai come un gattino e mi alzai in piedi -Come sei esagerata! Adesso, dopo che ho combattuto contro Ares, mi vedi morta ogni secondo. Come se quel citrullo potesse mandarmi un anatema a scoppio ritardato.

Marty alzò gli occhi al cielo e sbuffò -Ma insomma! Non posso nemmeno preoccuparmi per te?

Avvicinandomi a lei, le cinsi le spalle con un braccio e le schioccai un bacio sulla guancia -Tutt'altro. Solo non devi stare in ansia per me. So badare a me stessa.

La mia amica sorrise e, insieme, ci andammo a sedere intorno al tavolo, dove ci attendeva la cena. Questa era abbastanza frugale ed era composta solamente da alcune fette di pane, una ciotola piena di insalata e vari tipi di formaggio, ma ero talmente affamata che il mio stomaco iniziò a brontolare come se avesse al suo interno una tempesta con tanto di tuoni e fulmini. Come si suol dire: non ci vedevo più dalla fame -Evviva! Si mangia!

Nadieen, che aveva un'espressione sofferente e il viso di un leggero colore verdognolo, al contrario di me guardò il cibo con disgusto e, alzandosi di scatto, borbottò -Scusate. Non ho fame. Vado a farmi un giro- detto questo, senza che Alex, Martina ed io potessimo dire nulla, prese la scala che portava all'esterno e sparì dalle nostre viste.

-Chissà cosa le sarà preso? È da quando siamo tornati dal tuo scontro con Ares che sembra quasi uno zombie. Che si sia preoccupata anche lei per te e non lo voglia ammettere?

Sbuffai e guardai accigliata Alex -Vai convinto... Non credo che mi sopporterà mai. Le ho rubato la popolarità nella casa di Apollo e lei non l'ha presa molto bene.

Il ragazzo scrollò le spalle -Sarà, ma prima, alla fine del combattimento, tremava come una foglia. Sembrava veramente ansiosa.

A quelle parole mi venne voglia di andarla a cercare per vedere se stesse bene, ma la mia pancia gorgogliò con più forza di prima e decisi di rimanere a tavola ed aspettare che Nadieen tornasse alla nave. Era una semidea, se avesse avuto qualche problema sarebbe riuscita a sbrogliarsela o a chiederci aiuto. In più, non conoscendo nulla di quello che avevamo intorno, non poteva nemmeno andare così lontano.

-Bene, direi di mangiare perché ho una fame da lupi.

Martina ed Alex presero posto a tavola ed iniziarono a servirsi, lei di una bella quantità di insalata, lui di un pezzo di pane e di una scheggia di Grana. Dal canto mio mi fiondai su una forma di pecorino di Manciano che si trovava davanti a me e sembrava invitarmi a mangiarla con il suo aspetto delizioso. Adoro il formaggio, è ancora adesso una delle mie più grandi debolezze.

Alex rise della mia espressione soddisfatta e, mentre si serviva un po' di verdura, esordì dicendo -Ragazze, avete presente che giornata pazzesca è appena passata? Prima Zeus che vuole ucciderci con una tempesta in piena regola, poi Afrodite che sotto le spoglie di un cigno gigante ci rapisce e ci costringe a salvare un tizio strano mai sentito nominare. E infine...- fece una pausa ad effetto e, dopo aver atteso qualche secondo, ammiccò verso di me -...la nostra Marta che fa nero Ares: ogni giorno che passa ci capitano cose sempre più strane. Non trovate?

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 05, 2017 ⏰

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