Ero addormentata sul pavimento della capanna 11. Un ragazzo di cui non riuscivo a vedere bene il viso per via della poca luce mi si avvicinò circospetto e si protese verso di me. Dimenticando che si trattava solo un sogno, provai ad allungare le mani per bloccarlo, ma ovviamente la Io del sogno rimase ferma immobile e continuò a dormire pacifica ed ignara di tutto. Il ragazzo, intanto aveva allungato una delle sue braccia verso il mio collo e teneva stretta nella mano la mia collana con il simbolo della pace che mia mamma mi aveva regalato per il compleanno. Questa scintillava di mille sfumature d'argento e poteva di certo essere scambiata per argento vero, ma in realtà era solo metallo riciclato. Dentro di me risi per la stupidità del ladro di collane, confondere l'argento puro con il metallo riciclato era un errore da sciocchi. La mia risata interiore; però durò poco perché, prima che il furfante potesse strapparmi la collana dal collo e portarsela via, un cono di luce gli illuminò il viso, facendomelo riconoscere. Mi sentii montare la rabbia nel petto. Il ladro era Alex.
*
Mi svegliai di soprassalto e, memore del sogno appena fatto, stesi il braccio sinistro davanti a me con forza, mollando un pugno nei denti ad Alex, che si stava piegando verso di me e sopratutto verso la mia collana -Ladro! Come ti permetti?- gli mollai uno schiaffo e mi misi una mano attorno alla collana, stringendola, come per proteggerla da altri eventuali tentativi di furto, ma la mollai quasi subito perché sentii un forte dolore alle nocche della mano con cui avevo colpito il viso al ragazzo. Presi nota per il futuro di non mollare più un pugno a nessuno. Faceva più mano alla mia mano che al viso della persona a cui era indirizzato il colpo.
Lui tremò, si mise una mano sul labbro inferiore che aveva iniziato a sanguinare e balzò indietro spaventato -Co..come facevi a sapere che ti stavo per rubare la collana? Stavi dormendo fino a tre secondi fa!
Aveva gli occhi pieni di paura come se avesse visto un fantasma. In effetti non potevo biasimare quella sua reazione spaventata, persino io ero molto confusa da quello che era successo -Non...non lo so. L'ho sognato, mi sono svegliata convinta che quel sogno si stava avverando e ho agito di conseguenza. A proposito scusa per il pugno e per lo schiaffo. Non volevo farti male.
Alex alzò l'angolo destro della bocca per fare un sorriso senza però far sanguinare ancora il taglio sul labbro -Non preoccuparti Premonitrice. Posso chiamarti così da oggi in poi? Quelle batoste me le sono meritate.
Lo guardai poco convinta -Premonitrice? Che cavolo di soprannome è?
Alex alzò le spalle -Il "posso chiamarti così" era una domanda retorica, cara. D'ora in poi, che ti piaccia o no, tu per me sarai Premonitrice.
Ho già detto che quel ragazzo non mi andava a genio? Bene, in quel momento vinse l'Oscar per "La persona che più mi innervosiva al mondo" -Insopportabile...
Il ragazzo, glissando completamente il mio commento, disse -Però! Che cosa insolita questa del sogno... Sei strana. Molto strana- si guardò intorno e, vedendo che davanti a me c'era uno spazio di pavimento sufficiente per potersi sedere abbastanza comodamente, mi si sedette davanti e si mise a fissarmi come un avvoltoio che scruta la sua prossima preda.
Continuò a guardarmi per cinque minuti così intensamente, quasi mi stesse analizzando come un computer, che per il nervosismo stavo per tirargli un'altro schiaffo -Perché continui a guardarmi in quel modo? Mi rendi nervosa.
Temendo forse di essere schiaffeggiato di nuovo(non aveva tutti i torti,povero ragazzo),Alex alzò le mani in segno di resa -Nulla, nulla. Pensavo solo che hai qualcosa di strano e molto affascinante. Da quando sei entrata nella capanna 11 tutto sembra essere attratto da te come una calamita, me compreso. Come prima occhiata dai l'impressione di avere un'aura molto potente, ma, visto che le mie conoscenze in fatto di auree e forze interiori si limitano solo ad un'analisi esterna, non so scoprire di più.
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La figlia della Musa
FanficE se tutto quello che credevi di essere fosse solo una bugia? Marta si è da sempre sentita una delle ragazze più normali e insulse del Mondo, ma, dopo che un mostro mitologico attacca la sua famiglia mentre è in visita alla cugina a New York e uno s...