Sono appena le otto di mattina quando papà arriva, puntuale come è sempre stato, con la sua valigetta in pelle che mia madre gli ha regalato per i suoi quarant'anni, gli occhiali da vista poggiati sul petto, legati dietro il collo con un cordino e la camicia bianca, leggera.
Mi nota subito, seduto sulla panchina in mezzo al verde del piccolo parco proprio al centro di Everfield, con i miei vestiti neri spicco come un pugno nell'occhio in questa piccola città che in primavera si tinge di colori che la fanno assomigliare ad una cartolina.
Il suo viso di adombra per un attimo poi indossa la sua maschera, quella da padre amorevole e mi sorride.
Entriamo e restiamo in silenzio mentre prepara il caffè.Ne approfitto per dare un'occhiata in giro, avvisto subito quello che sono venuto a cercare.
Appeso alla parete accanto alla porta c'è un quadro in legno con delle chiavi appese.
Proprio come ricordavo.
Hanno tutte i portachiavi con delle etichette sopra.
Trovo quella che mi serve e la prendo, senza esitare.
La nascondo nella tasca dei jeans poco prima che mio padre torni con due tazze in mano.Vedendomi vicino alla porta inarca un sopracciglio ma anche io sono bravo a fingere, tanto quanto lui.
Mi tolgo il giubbotto distogliendo la sua attenzione e inizio a raccontargli del volo per venire qui, delle chiacchiere con Jake per distrarlo.
Quando gli racconto della signora Taylor e dei suoi sospetti il suo sguardo si incupisce, la mano stretta attorno alla sua tazza.
« Non farti coinvolgere, è vecchia, immagina cose che non esistono. Ti ho già detto che Noah è partito per i fatti suoi» continua stizzito.
« Papà » lo richiamo, alza lo sguardo su di me.
« Se invece avesse ragione?
Se tutto fosse collegato e lui l'avesse aiutata. »Scuote la testa, sempre più irritato mi dice: « stai parlando di cose che non conosci.
Tu non eri qui, non sai niente. »« Che cosa devo sapere? Parla con me papà, ti prego.
Ho bisogno di sapere » quasi lo imploro, esasperato.Mi guarda freddo, glaciale prima di dire ciò che non avrei mai voluto sentire: « non ti dirò più nulla e se vuoi continuare così è meglio che tu non venga a trovarci. Non voglio che tua madre venga turbata più di quanto non sia già. »
Le sue parole fanno male, mi tratta come se fossi la più grande delusione della sua vita.
« Bene. Faremo finta che sia tutto perfettamente normale » dico raggiungendo la porta.
Sbuffa alzandosi e venendomi incontro, mi ferma mettendomi una mano sul braccio.
« Figliolo devi fidarti di me.
So che non lo capisci, ma lo sto facendo per la nostra famiglia. Lascia che sia la polizia ad occuparsene, se c'è qualcosa su cui indagare lo faranno » termina avvolgendomi un braccio attorno alla spalla.« Non pensi sia meglio tornare al tuo lavoro e lasciarci questa storia alle spalle? »
Sospira stanco.So cosa sta facendo, vuole manipolarmi, convincermi che lasciar perdere sia meglio lasciar perdere.
Mi scosto da lui.
« Come puoi parlare così? »
Esclamo aprendo la porta.
« Non me ne andrò finché non saprò cos'è successo. Se non ti sta bene lo farò da solo ».
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Non si scappa dall'amore
ChickLitQuali segreti si nascondono in una tranquilla cittadina ai piedi degli Appalachi? Omicidi irrisolti. Scomparse misteriose che nessuno osa spiegare. Un uomo torna a casa, ma è davvero per scoprire la verità? Ian, eterno cuore solitario, ritorna a Eve...