Quando arrivo in studio la porta è aperta, è seduto sulla poltrona, davanti alla bella crivania in noce.
Sistema le cartelle nell'archivio dandomi le spalle.
Ruota la sedia e quando si accorge di me indica quella di fronte così che mi sieda.
Sto in piedi, zitto, aspettando che sia lui a parlare.
Io non ho più niente da dirgli.« Quello che ho fatto » sospira
« l'ho fatto per aiutare tuo fratello, Ian » dice con rammarico.Annuisco con un mezzo sorriso.
« Quindi stai dicendo che mi hai mentito per proteggerlo?
Per il bene di tuo figlio giusto? »Stringe le labbra in una smorfia di rabbia, batte una mano sul legno.
« L'ho fatto per la nostra famiglia!
Se mi avessi ascoltato invece di fare come volevi » ringhia scuotendo la testa.« Raccontami cos'è successo » Chiedo sedendomi di fronte a lui, voglio poter guardarlo negli occhi.
Vorrei che parlasse apertamente, sinceramente con me, per una volta.« Lo farò se prometti di ritirare la denuncia, oggi Ian » ribatte congiungendo le mani sopra il tavolo.
« Perché tu sai dov'è?
L'hai sempre saputo, non è così? » Chiedo cercando di mantenere la calma, almeno all'apparenza perché dentro di me sento la rabbia divorarmi lentamente.Non risponde, abbassa la testa rispondendo così alla mia domanda.
« Dov'è? » Domando spazientito.
« Devi ritirare la denuncia Ian » ripete ignorandomi.
« Perché.
Cazzo? » Grido furente, mi alzo facendo cadere la sedia alle mie spalle ma la lascio lì cammino per la stanza come un matto faccio avanti e indietro dalla scrivania al lettino per le visite.
« Voglio solo sapere la verità » mormoro sconfitto, fa un sospiro frustrato e si alza con fatica per avvicinarsi alla finestra.« Mi ha detto di essere finito nei casini, un uomo lo stava cercando per un debito.
Gli doveva parecchi soldi e, aveva paura.
Mi sono offerto di aiutarlo, accompagnarlo alla polizia ma non ha voluto » dice voltandosi verso di me.
« Questa è brutta gente figliolo e... Gli avrebbero fatto del male, non si sarebbero accontentati dei soldi.
Non potevo permetterlo » afferma prima di voltarsi verso la finestra.
« Sarebbero solo dovuto sparire per qualche tempo » mormora chiudendo tutte le tapparelle.« Perché non me ne hai parlato prima? » Domando.
Sono ancora più deluso, rialzo la sedia da terra e mi ci siedo.« Aveva già un piano io gli ho dato i soldi per sparire, mi ha fatto giurare che non avrei raccontato niente per nessun motivo così che se fossero venuti a cercarlo non avremmo avuto problemi » continua confermando la mia tesi.
« Quindi lei sapeva?
Anche Arya fa parte del vostro teatrino? » Digrigno i denti per la rabbia.« So solo che sarebbe dovuta andare con lui, nient'altro » ribatte rimettendosi seduto alla scrivania.
Si sbottona il colletto e i polsini della camicia bianca per poi continuare a sistemare le cartelle da mettere nell'archivio come se nulla fosse.« C'è altro che non so? »
In risposta abbassa di nuovo la testa, sospira prima di alzarsi per andare a riempire una tazza di caffè.
« Qualche settimana prima Arya mi ha telefonato una sera, era disperata.
Mi ha chiesto di raggiungerli a casa loro, Noah aveva qualcosa che non andava, sono andato di corsa al loro appartamento. Arrivato lì la porta era spalancata, il tavolo rovesciato e cocci e bicchieri rotti per terra. All'inizio ho pensato fosse entrato un ladro ma quando mi sono avvicinato a lei e mi ha indicato la porta della loro camera ho notato subito dei lividi sulle braccia.
Mi sono avvicinato e Noah era lì che parlava da solo. Sono corso fuori e ho preso la mia borsa dall'auto. »
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Non si scappa dall'amore
ChickLitQuali segreti si nascondono in una tranquilla cittadina ai piedi degli Appalachi? Omicidi irrisolti. Scomparse misteriose che nessuno osa spiegare. Un uomo torna a casa, ma è davvero per scoprire la verità? Ian, eterno cuore solitario, ritorna a Eve...