Capitolo 21. Arya

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Mi scosto da lui, gli dò la schiena in un vano tentativo di nascondermi dal suo sguardo attento.

Mi sfioro le labbra con l'indice, bruciano ancora per il suo tocco.

« Bambi » sussurra con quella sua voce sexy.

Scuoto la testa, per fargli capire che no.
Non voglio parlare.
Non voglio neppure guardarlo in questo momento.

Mi vergogno così tanto di quello che ho fatto.

Perché?
Perché non riesco a controllarmi quando sono con lui.
Sembro una maniaca, accidenti.

Le lacrime iniziano a risalirmi la gola, i tremiti della mia schiena fanno sì che se ne accorga anche lui che si sposta davanti a me e mi tira via le mani dal viso.
La mia faccia è ormai rossa per la vergogna.

« Bambi » ripete.

« Mi dispiace, io... Io non so cosa mi sia preso... Scusami, davvero » mi solleva la testa, tenendo il palmo della sua mano sulla mia guancia.

« Devi smetterla di scusarti.
Non devi cazzo, non con me Arya. Con me non hai bisogno di nascondere le tue emozioni, le vedo lo stesso. Io ti vedo sempre Bambi, anche quando non vorrei » mormora sempre più vicino.

Solo pochi centimetri separano le nostre labbra dalla collisione.
Per tirarmi fuori da questa situazione che si sta facendo sempre più incasinata mi piego sulle ginocchia e inizio a ritirare tutte le stoviglie.

Solo quando Ian prende la coperta per piegarla mi accorgo che sta trattenendo la risata.

« Sì, ridi pure di me » dico alzandomi per andare verso l'auto.

« Scusa ma dovevi vedere la tua faccia quando ti sei resa conto di essermi appena saltata addosso » risponde venendomi dietro a passo svelto.

« Hai anche una pala dentro quell'auto? Vorrei scavare una buca e infilarci dentro la testa. »

« Perché? È stato così brutto baciarmi? »

« No ma non avrei dovuto farlo » ribatto scuotendo la testa.

« Bè, sono contento di essere stato partecipe della prima pazzia fatta in vita tua. »
Ammicca con le sopracciglia per mettermi ancora più in imbarazzo.

« Per te invece? È stato brutto? »
Chiedo guardando la cesta tra le mie mani.

« Vuoi saperlo davvero? »
« Sì. »

Sospira, forte.

Mi giro verso di lui fermo ad un passo da me.

Non mi ha mai rivolto uno sguardo così.
Appassionato.
Ardente.

Si avvicina lentamente, fino a costringermi ad alzare la testa per incontrare di nuovo i suoi occhi.

« È stato il bacio più bello di tutta la mia vita » sussurra appuntandomi una ciocca sfuggita alla coda, ma non sposta la mano.

Mi dà un tenero bacio sulla fronte per poi prendere la cesta dalle mie mani e avanzare verso l'auto.

Lasciandomi più confusa di prima.

Viaggiamo sino alla baita in un silenzio imbarazzante, almeno per me.

Si aspetta che gli dica qualcosa?
Ma cosa potrei dire a questo punto?
Tutto è diventato abbastanza ovvio da come gli sono saltata addosso.
Chissà cosa penserà ora di me.
Penserà che sono una sgualdrina, proprio come mia madre?
O che sono una disperata, magari una malata di attenzioni.
Le sto cercando in lui perché mi manca Noah.
Perché mi manca l'affetto.
Perché diavolo l'ho baciato?
Cosa avevo in testa?
Da oggi manterrò la distanza, di almeno due metri.
Così sarò sicura che i miei ormoni impazziti e il mio stupido cervello non mi faranno fare altre sciocchezze simili.

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