È tornato per me.
In quel momento ho pensato che fosse davvero un cavaliere dall'armatura scintillante.
Il mio cavaliere.
Ma siamo ben consapevoli ormai che questa non è una fiaba.Lui mi parla, mi tocca, ma non sa.
Non capisce che di me non è rimasto niente.
Sono solo un guscio vuoto.
Non c'è niente che possa fare per cancellare quelle immagini dalla mia mente.
Le sue grosse mani che si muovevano su di me.
I suoi occhi neri.
Il sangue che scorreva lento, goccia dopo goccia in una pozzanghera che si è sparsa, dipingendo il cemento di rosso.
Non appena chiudo gli occhi è questo quello che vedo.Dopo essere stata dimessa dall'ospedale Hank è venuto a prendermi, Charlotte era già al distretto con la mia denuncia pronta.
Preparata per la mia deposizione.
Sono dovuta tornare dentro quella stanza dalle luci accecanti e dal pavimento in linoleum.La stanza degli interrogatori.
Mi hanno detto che avrei dovuto raccontare tutto quello che è successo e l'ho fatto.
Ho detto la mia versione sotto lo sguardo attento, rabbioso dello sceriffo.Charlotte era più indignata di quanto lo sia mai stata, soprattutto quando si è permesso di insinuare che sono stata io ad attirare quell'uomo lì con l'intenzione di ucciderlo.
Come se avessi voluto essere lì con lui.
Come se avessi voluto essere toccata in quel modo.Per ora sono libera, ma non mi sento così, anzi.
Sono certa che non mi lascerà in pace. L'ho capito guardando lo sceriffo in quegli occhi azzurri, cupi che non mi hanno mai perso di vista un attimo.
Per tutto il tempo mi hanno osservata, inquietata.Sapeva che mentivo.
L'ho visto dalla sua espressione compiaciuta quando ho spiegato che il coltello usato era lì, nel posto in cui sono stata rinchiusa.
Idea stupida lo so, ma è stata la prima cosa che mi è venuta in mente.
Ne ho parlato con Charlotte, ma lei pensa che sia meglio continuare così, sulla strada della legittima difesa.
Tanto anche se volesse incriminarmi non può, io sono la vittima, almeno così mi hanno detto.Continuano a ripeterlo con quello sguardo pieno di pietà.
Come se fossi stata fortunata,
meglio vittima che morta, no?
Ma che ne sanno gli altri di come si sente una vittima?
Non sanno che è dentro che sei morta.
Vuota.
Ferita.
Sono sopravvissuta sì, ma a quale prezzo?Non ho una casa, né un lavoro.
Hank ha perso il suo locale, la vita che si è creato qui con tanta fatica.
L'assicurazione pagherà, ma questo non riporterà il locale in vita.
Del Karen sono rimasti solo i detriti.
Tutto per colpa mia.Jake era in un'altra stanza.
Perderà il lavoro per la sua "indagine".
Un'altra persona che ho deluso, un'altra persona che perderà la cosa più importante della sua vita per me.
Per avermi cercata.Quando sono con qualcuno, che ultimamente succede sempre più spesso devo fingere.
Sorrido, parlo, ma dentro di me non sento niente.
Non c'è più niente.Non c'è dolore.
Non c'è felicità.
Solo un enorme vuoto, incolmabile.La notte è l'unico momento in cui posso sentire qualcosa.
La paura.
Appena chiudo gli occhi ritorna da me e quelle immagini mi scorrono davanti.
Il viso di Noah è sostituito da quello di Gabriel Mendes, così che si chiamava l'uomo che ho ucciso.L'ho accoltellato ben due volte al linguine.
A quanto pare ho colpito un'arteria o roba del genere.Charlotte ha provato a spiegarmelo, ma non stavo ascoltando quello che diceva, sinceramente.
Non volevo ascoltare la sua voce raccontare in tono gentile e misurato come ho tolto la vita ad un altro essere umano, buono o cattivo che fosse.
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Non si scappa dall'amore
ChickLitQuali segreti si nascondono in una tranquilla cittadina ai piedi degli Appalachi? Omicidi irrisolti. Scomparse misteriose che nessuno osa spiegare. Un uomo torna a casa, ma è davvero per scoprire la verità? Ian, eterno cuore solitario, ritorna a Eve...