capitolo 3. "Non dovremmo";"Prechè no...?".

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LUCIFERO🍎

«Alastor, tutto ok? Posso entrare?» Chiesi, non ricevetti risposta.
Sentii solo dei mugolii, -palesemente di dolore-, provenire da dietro la porta. Bussai ancora, sta volta più forte.
«Alastor, vuoi rispondere cazzo!...» Dissi ad alta voce. «... Così mi fai preoccupare» stavolta bisbigliai. «Vattene» Rispose lui. "Ma che stronzo, io voglio aiutarti e tu mi mandi via, sa che ti dico, entro lo stesso" pensai.
E così feci; mi trasformai in un vermiciattolo e striscia sotto la porta, poi tornai alla mia forma naturale.
Quello che vidi fu quasi raccapricciante.
Alastor era seduto a terra, con una boccetta di acqua ossigenata in mano, bende, ago e filo Alla sua destra. Era a petto nudo, con non so quante cicatrici, apparentemente vecchie e... So che è cattivo da dire, ma esteticamente brutte; rese più tetre da uno squarcio quasi al centro aperto, ricoperto di disinfettante, che creava mille bollicine lungo i bordi, e anche sul resto della ferita.
«Oh santo cielo, Alastor?! COL CAZZO CHE STAI BENE, SE QUESTO E STARE BENE...HAHA...ADAMO NON È CORNUTO! E contando che mi sono fatto tutte e due le sue mogli, TU NON STAI AFFATTO BENE!» Dissi preso dal panico della situazione.
Lui mi guardò come se si aspettasse un milione di insulti, mentre cercava di nascondere anche le altre cicatrici. In effetti mi faceva un po' pena. Gli levai il disinfettante dalle mani e presi un asciugamano pulito. Iniziai a tamponarlo sulla ferita di Alastor, che nel metre cercava di trattenersi e mi guardava male.
«Fa più piano cazzo! AHAI!» Si lamentò.
« Oh ma guarda! Il grande demone della radio che non solo viene sconfitto da una femminuccia come Adamo, ma si lamenta anche mentre gli faccio un piacere» Lo presi in giro. «F-fanculo, se ne avessi le forze, a quest'ora saresti a piangere da Charlie» Disse con aria sicura. Lo guardai male e premetti più del dovuto sul punto che stavo tamponando.
Restammo in silenzio fino a quando smisi di tamponare.
«Grazie» Bisbiglio lui. «Zitto, e ringrazia più tosto del fatto che io sia cocciuto, senza la mia cocciutaggine ora staresti messo moolto male.» Gli risposi con tono rimproveratorio. «Non mi riferivo solo ad adesso e alla... Situazione che si è creata, ma anche a ieri sera... Sono stato bene, non dormivo così da anni.» Ammise lui. Mi sfuggì un sorriso. «Anch'io ho dormito bene sta notte» Ammisi.
"che mi prende? Perché il cuore batte così? Non Sara che-" Ad interrompere i miei pensieri fu Al.
«Perchè ti preoccupi tanto per me?» Chiese. Io lo guardai confuso.
«Perchè mi aiuti?, non lo ha mai fatto nessuno, a parte Rosie ed Husk, ti serve qualcosa?» L' ultima domanda mi procuro un misto di sentimenti: Rabbia, per avermi dato, in modo poco esplicito del paraculo. Ma anche tenerezza. Era come se qualcuno l'avesse spinto a pensare di non meritare importanza, attenzione e cure. Ciò mi provoco una fitta al petto. Restammo in silenzio fino alla fine della medicazione. Appena finito lo abbracciai.
«Mi dispiace» Dissi io
«Per cosa?» Chiese lui.
«Per... Qualunque cosa sia successa che ti ha portato a pensare di non valere nulla, di non essere tra quelli importanti» Dissi sincero.
Lui ricambiò l'abbraccio e poi disse: «N-non so di co-cosa tu stia parlando»
Sembrava quasi che... Alzai lo sguardo e vidi i suoi occhi lucidi. Si stava trattenendo dal piangere. Allora d'istinto gli presi il viso tra le mani e lo baciai. Non so perché lo feci, so solo che mi piacque.
Appena lui ricambiò sentii un brivido lungo la spina dorsale.
Lui chiese dolcemente l' accesso nella mia bocca leccandomi e mordicchiandomi il labbro inferiore. Non volevo cedere così facilmente, sono il re dell' inferno d'altronde. "Ma che cazzo dico, sono ceduto appena l'ho abbracciato" pensai, e lasciai entrare la lunga lingua di Alastor a contatto con la mia. Esploravo ogni centimetro della sua bocca, in modo lento e dolce, e lui faceva lo stesso con la mia.
Ci staccammo per riprendere fiato. Per la prima volta, il suo sorriso era afflosciato. Io avevo il fiatone, ed iniziavo a sentire che qualcosa dentro ai pantaloni, chiedeva di più di un semplice bacio. Abbassai lo sguardo e vidi la patta dei suoi pantaloni leggermente gonfia. "Grande, siamo entrambi eccitati, e chi ci ferma più? Di sicuro io no" Pensai avvicinandomi lentamente alle sue labbra.
Ne volevo ancora, aveva un sapore così buono quanto indescrivibile. Lui non mosse ciglio. Preso dal momento e dall'eccitazione salii a cavalcioni su di lui. I nostri membri si scontrarono, eccitandomi ancora di più. E da quel che potevo sentire, neanche ad Alastor dispiaceva. Iniziai a baciargli il collo e, lentamente trovai il suo punto debole: dietro al lobo dell'orecchio. Sentii la sua erezione crescere sotto la mia. Non potevo biasimarlo, quel punto eccitava da morire anche a me. Lo sentii ansimare, poi iniziai a toccargli i capelli. «Lu-Lucifero, no-non dovremmo» Disse tra un sospiro e l'altro. Portai le miei labbra all suo orecchio e bisbigliai:
«Perchè no Bambi?» Non sapevo perché lo chiamai così, ma sapevo che suonava bene alla mie orecchie.
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Angolo autrice🌘:
Heyy! Riusciranno Lucifero ed Alastor a fare un po' di sesso senza essere disturbati,BHO!!!

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