cap. 17. "Rosie..."

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ALASTOR📻
«Non così, torna da me quando saprai di dimostrarmelo veramente». Mi disse con le lacrime agli occhi.
Indietreggiai, scioccato dalla sua risposta, lo guardai per qualche secondo e poi mi teletrasportai davanti al bar più vicino.
Entrai e presi un drink bello forte. Da uno diventarono cinque, poi sette, poi dieci.
Ero ubriaco fradicio, ma decisi di andare da Rosie.
Guardai l'ora. 18:32. "Grande, ha chiuso".
Mi teletrasportai da lei.
«Ros?». La chiamai.
«Al? Che ci fai qui? E perché puzzi di alcol?». Mi chiese.
«CiaAaooO». Le caddi addosso.
«Cazzo Al sei ubriaco?!».
«Un pochinoo». Risposi, facendo il gesto con la mano (🤏🏻).
«Perchè cazzo ti sei ubriacato, Lucifero sa che sei qui?».
«Abbiamo litigato». Confessai seccato.
Rosie mi fece sedere su una poltrona.
«Dai, raccontami».
«Praticamente si è incazzato perché non scopiamo da tipo due settimane perché sta aspettando che venga voglia a me. E io per non farlo "soffrire"». Feci le virgolette con le dita.
«Non l'ho toccato molto, e lui ha frainteso. Allora mi detto di dimostragli che lo amo e io lo baciato, mi ha detto che non andava bene e io me ne sono andato».
Rosie cercò di parlare, ma prima che ci riuscisse le vomitai addosso.
«Ops, sorry». Mi poggiai allo schienale.
«Sorry?! Mi prendi per il culo, guarda cosa hai fatto al mio pavimento!!». S'incazzò Rosie.
«Ora anche tu mi odi?! Lucifero mi odia, lAsciami stAre!». (Citazione di Insatiable).
Mi lamentai.
Dopo aver pulito Rosie mi preparò un caffè, ma mi addormatai prima di berlo.

Mi svegliai sul divano di Rosie, confuso. Poi ricordai.
«Ma ben svegliato fiorellino, dormito bene?».
«Fanculo Ros!». E buttai la testa sul cuscino.

I giorni passavano e io stavo sempre peggio. Mi mancava la mia paperella e volevo abbracciarlo, baciarlo, e scop- Eeeemh, Amarlo di nuovo.
Ma mi sentivo un pezzo di merda per averci messi in questa situazione.
"E se mi avesse già dimenticato? Chi lo biasimerebbe? Anch'io vorrei dimenticarmi..."
Pensai; poi guardai un piccolo coltello nella cucina di Rosie.
Ero seduto al suo tavolo, mentre lei era all'emporio.
" E se... Tanto non se ne accorgerebbe"
Pensai prima di prendere quel coltello e chiudermi in bagno.
Mi levai la maglietta e osservai il mio corpo
⚠️TW: AUTOLESIONISMO⚠️
*
Presi il coltello e con la lama tracciai una linea abbastanza lunga da sembrare un incidente, sul pettorale sinistro.
Poi scrutai meglio gli addominali e trovai un punto perfetto. Però sta volta, preso dai sensi di colpa andai troppo in fondo e mi scappò un piccolo urlo.
«Merda!». Esclamai.
Mi misi subito alla ricerca del disinfettante e un dischetto. Trovati entrambi iniziai a medicare il tutto.
«Cazzo, ora come lo dico a Rosie, è davvero troppo profondo».

*
Aspettai il suo ritorno sul divano, con il capo chino, rivolto verso il basso.
«Hey Al! Che succede?». Mi salutò energicamente.
«Ancora a pezzi per Lucifero vero? Vedo che non sei riuscito a distra-».
«Ti devo dire una cosa...», la interruppi serio.
«Ok, dimmi, ti ascolto tesoro». Mi rispose sedendosi vicino a me.
«I-io... Ho provato a distrarmi, ma nei modi sbagliati».
«Oh no Al, non dirmi che...?», annuii, poi mi alzai la maglietta e le mostrai il profondo taglio sull' addome.
«Al... Dai vieni, ti dò una mano». Mi accompagnò in bagno e mi mise dei piccoli punti. Completamente in silenzio. Quando finì mi guardò, gli occhi lucidi.
«Al... Avevi promesso...», stava per piangere.
La abbracciai.
«Scusa...». Bisbigliai singhiozzando.
Scoppiammo a piangere entrambi.
«Mi manca mia madre Ros...» Ammisi piangendo.
Rosie mi strinse a se, senza dire niente.
«Anche a me. Era una persona stupenda...
Come te quando vuoi».

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